
Sergio Marchionne lascia la Fiat nel 2016



La banca d’affari ha spiegato di aver deciso di tagliare il target price di Enel Green Power in quanto ritiene che i conti relativi al secondo trimestre dell’anno siano piuttosto deboli. Inoltre, nonostante le buone prospettive offerte dal mercato delle energie rinnovabili, secondo Banca Leonardo non si può non prendere in considerazione l’elevato indebitamento del gruppo.

Sebbene la crescita futura del gruppo sia considerata certa, gli analisti di Unicredit ritengono che l’azione non offre ampi potenziali di crescita, soprattutto in considerazione degli elevati multipli a cui scambia.

Il fatturato è cresciuto del 7,8%, il margine operativo lordo è cresciuto del 23,8% passando da 64,8 milioni a 80,2 milioni di euro, mentre la marginalità è passata dall’11,2% al 13,3%.


D’altronde, se si dovesse dare retta ai numeri, la Fedrigoni Group è una delle poche aziende che sembrerebbe essersi ripresa ottimamente dalla crisi mondiale che ha investito i più disparati settori industriali negli ultimi 4-5 anni, come dimostra il bilancio approvato a fine 2010, anno archiviato con consistenti aumenti degli utili e dei ricavi e con netto decremento dell’indebitamento.

Fiat, infatti, nonostante avesse incassato, soltanto pochi giorni fa, l’ok di un importante gruppo bancario europeo (Fiat Industrial promosso da Citigroup) e nonostante Marchionne abbia presentato la convincente nuova struttura organizzativa, ha ceduto oltre l’8% (8,43%) assestandosi a euro 6,0850.

Nel periodo in esame l’indebitamento finanziario netto è salito a 170,9 milioni rispetto ai 169,3 milioni del 30 giugno 2010, il capitale circolante netto commerciale al 30 giugno 2011 si è attestato a 211,3 milioni, ossia in calo di 6,4 milioni rispetto ai 217,7 milioni del 31 marzo 2011.

Tale possibilità è concessa mediante un’offerta che prevede il rimborso del costo del bollo sul deposito titoli per il secondo semestre 2011, per tutto il 2012 e per tutto il 2013.

La ripresa di oggi è stata in larga parte ricondotta dagli analisti al giudizio positivo arrivato da Intermonte, che ha rivisto al rialzo il rating sul titolo portandolo da “neutral” a “outperform”.


Proprio ieri, infatti, grazie ad una nota ufficiale, è stata divulgata la notizia che l’assemblea dei soci avrebbe conferito pieni poteri al Consiglio di Amministrazione, così che questo possa effettivamente evadere la burocrazia necessaria all’IPO dell’azienda torinese.

Brutte notizie, dunque, per gli azionisti del gruppo aerospaziale italiano, che ormai da tre giorni vede le proprie quotazioni in continua svalutazione.
I motivi di questa”crisi” sono da ricercarsi, secondo i migliori analisti, specialmente a causa della pubblicazione del bilancio semestrale Finmeccanica, risultati insoddisfacenti le previsioni della vigilia.

A fronte della cessione di MCC, Unicredit intascherà un corrispettivo pari a 136 milioni di euro. Nello stesso comunicato viene anche specificato che il risultato di periodo relativo all’esercizio 2011 resterà di competenza di Unicredit fino alla data di trasferimento delle azioni di MCC.