Il profit lock in

profit lock in

A livello finanziario si parla di Profit Lock-In quando si applica un meccanismo grazie al quale un’investitore protegge da possibili ribassi i propri investimenti, attraverso la messa in opera di una serie di opzioni che sono legati a particolari prodotti o a particolari indici.

Queste opzioni sono chiamate anche “Ladder Option”.

Giappone, esportazioni in crescita

mercato giapponese

Le esportazioni del Giappone hanno subito una decisa ripresa durante il mese di luglio: nei trentuno giorni del settimo mese del 2008, infatti, l’export nipponico ha avuto un incremento nella misura dell’8,1%, grazie al forte contributo fornito dalle imprese cinesi, le cui richieste hanno superato quelle degli Stati Uniti portando il colosso asiatico a diventare il principale paese nel piatto in uscita della bilancia commerciale del Sol Levante.

Esselunga sbarca in borsa?

Bernardo Caprotti

Da un cotonificio a conduzione familiare ad una società che fattura oltre 5 miliardi di euro l’anno. E’ questa la storia dell’imprenditore brianzolo Bernardo Caprotti, che dopo aver frequentato l’università in America, è tornato appena 26 enne per creare la più grande catena di supermercati conosciuta prima come “Supermarkets Italiani SpA” poi come “Esselunga”.

Quotare le obbligazioni

quotare le obbligazioni

La quotazione delle obbligazioni affronta delle fasi diverse e due possibilità di quotazione sul mercato MOT (Mercato Telematico dei Titoli di Stato e delle Obbligazioni):

1. ammissione per strumenti emessi sulla base di un preciso programma;
2. ammissione per strumenti emessi “stand alone”.

Il primo tipo di ammissione, prevede due fasi. Nella prima fase la Borsa Italiana, verificata l’esistenza dei requisiti per l’ammissione, rilascia entro 60 giorni dalla richiesta, un giudizio circa l’ammissibilità alla quotazione delle obbligazioni.

La seconda fase, invece, vede l’emittente inviare domanda alla Borsa Italiana per l’ammissione. Alla domanda deve essere allegata una descrizione completa delle obbligazioni.

Organi borsistici: il monte titoli

il monte titoli

Il Monte Titoli è un’impresa che gestisce gli strumenti finanziari e che crea valore per gli azionisti, i dipendenti e i clienti, in maniera competitiva ed efficacie.

La Monte Titoli S.p.A. è stata istituita nel 1978 ed è diventata, nel 1986, la sede centrale per depositare tutti gli strumenti finanziari italiani. Soltanto dal 2000 è l’ente depositario anche per i titoli di Stato.

Sempre dal 2000, per la precisione dal mese di ottobre, ha ricevuto l’autorizzazione della Banca d’Italia e della CONSOB per gestire i servizi di liquidazione sugli strumenti finanziari non derivati.

USA: Real Estate in difficoltà

HOME BROKE

Come ci si attendeva, secondo uno studio condotto da S&P, per il settore immobiliare statunitense il 2008 e il 2009 saranno due anni particolarmente difficili, nei quali sarà quasi impossibile vedere un rallentamento nel calo dei prezzi delle proprietà immobiliari.

Dopo anni di boom del settore, almeno stando all’indice S&P Case-Shiller i prezzi degli appartamenti negli Stati Uniti sono diminuiti del 16%.

Nonostante questo duro colpo, e nonostante un riequilibrio al ribasso dei prezzi immobiliari, gli analisti sono convinti che ciò non possa bastare per far riprendere aria al settore, e per invertire quindi la tendenza negativa.

HSBC: Mitsubishi obiettivi mancati!

Mitsubishi

Secondo quanto riporta Bloomberg, che cita uno studio condotto dalla HSBC Holdings, la più grande banca giapponese, la Mitsubishi UFJ Financial Group, quest’anno potrebbe fallire nettamente l’obiettivo di raggiungere il proprio target di utili.

Stando all’analisi riportata dal media internazionale, Mitsubishi UFJ conseguirebbe il 43% in meno dei profitti netti rispetto a quanto preventivato a inizio esercizio finanziario.

Per la HSBC i minori affari ottenuti dalla Mitsubishi UFJ nel recente periodo peseranno talmente tanto da spingere gli utili dell’anno fiscale a “soli” 365 miliardi di yen (circa 3,3 miliardi di dollari), contro la stima di 640 miliardi di yen rilasciata dalla banca a marzo dell’anno in corso.

Gli strumenti derivati ~ 2°parte

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Quando un’impresa decide di ricorrere all’emissione di strumenti derivati, potrebbe porre in essere addirittura un’operazione a costo zero, qualora chi sottoscrive tali strumenti non esercita su di essi alcun diritto.

In realtà, l’operazione ha comunque un costo, seppur a volte potrebbe apparire nascosto e non facilmente intuibile.

Proprio per questo motivo occorre stare molto attenti, infatti non sono pochi i casi di disastri finanziari derivanti da emissioni improprie. Tipici sono gli esempi di Enron, Orange County e LTCM.

Gli strumenti derivati ~ 1°parte

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Nel campo finanziario uno strumento derivato è un titolo il cui valore si basa su quello di altri beni, come ad esempio azioni, indici, valute o tassi.

In tempi più recenti, sfruttando la globalizzazione dei mercati e il sempre maggiore uso dei computer per poter effettuare operazioni finanziarie, la diffusione degli strumenti derivati è sempre maggiore.

E’ possibile utilizzare gli strumenti derivati per le più svariate operazioni finanziarie, dalla copertura alla speculazione.

Georgia: taglio dei tassi

Conflitto russo

La Banca Centrale della Georgia ha tagliato i tassi di interesse di riferimento nella misura dell’1%, portando pertanto l’attuale livello all’11%; per giustificare la radicale riduzione del benchmark, l’istituzione finanziaria ha dato esplicitamente la colpa all’attuale situazione di crisi che il Paese sta vivendo con la vicina Russia, e all’incertezza che regna sul prossimo futuro delle relazioni tra le due parti.

In un comunicato diffuso ieri alla stampa la Banca Nazionale ha infatti fatto riferimento alla “situazione di guerra” che la Georgia sta fronteggiando in queste settimane, e al desiderio di evitare un possibile declino delle attività economiche, agendo pertanto sulle leve di politica monetaria.

L’economia cinese non teme la crisi

Dragone cinese

La Cina non teme la crisi. Lo ha detto (e ribadito) nelle scorse ore la Banca Centrale del gigante asiatico, che ha aggiunto come, nonostante la debolezza che contraddistingue la domanda estera, l’economia cinese non abbia da temere ripercussioni eccessivamente negative dalla congiuntura internazionale.

Stando all’istituzione finanziaria, la crescita cinese sarà certamente a doppia cifra anche durante il 2008, e non è escluso che nel secondo semestre dello stesso anno in corso il Paese possa fare addirittura meglio del 10,4% di incremento conseguito durante i primi sei mesi.

Al di là delle certezze e dell’ottimismo cinese, rimane comunque da sciogliere un nodo importante, relativo ai rischi di recessione nell’Eurozona e negli Stati Uniti, partner indispensabili per sostenere l’imponente crescita economica del Dragone.

Come quotarsi in borsa

Arriva un momento, per le più grandi società di successo, nel quale devono decidere se affrontare il passo della quotazione in borsa.
Questo potrebbe accadere se ci sono dei grossi investimenti da fare, e allora la quotazione permetterebbe di ottenere denaro, oppure in caso di ricambio generazionale all’interno della società.

La fase della quotazione in borsa è una scelta che a volte si rivela essenziale per una società, anche per l’importanza che andrà ad assumere.

Il processo di quotazione cambia se si vuole far quotare delle azioni o delle obbligazioni
. In questo post affronteremo le opzioni che ha un’azienda per quotare le proprie azioni, nel prossimo, invece, affronteremo il processo di quotazione delle obbligazioni.

Quotazione in borsa: nozioni

Il processo di quotazione di una società nel mercato borsistico italiano è una fase molto delicata, che deve essere seguita da consulenti specializzati che godano di massima fiducia da parte della società.

Il loro obiettivo primario è quello di massimizzare la quantità e la qualità di domanda per i titoli che verranno offerti.

Tra questi soggetti, ne inquadriamo alcuni molto importanti.

Il ruolo del Global Coordinator è tenuto spesso da banche di investimento
, sia italiane che estere, che siano autorizzate a svolgere operazioni di collocamento nel rispetto del Testo Unico della Finanza.

ETF, cosa sono?

Gli ETF, acronimo di exchange-traded fund, sono fondi comuni d’investimento o dei Sicav (Società di Investimento a Capitale Variabile avente ad unico oggetto la raccolta dei fondi presso il pubblico) che sono negoziati in borsa alla pari di un’azione ma hanno come caratteristica quella di avere una gestione passiva.

Questo significa che, quando un componente del benchmark (il parametro oggettivo di cui è composto) cambia, anche la corrispettiva attività finanziaria all’interno del fondo stesso viene modificata.