
La capitalizzazione di Unicredit è stimata più o meno proprio al doppio, a 16 miliardi di euro. Gli analisti di Credit Suisse sostengono invece che Unicredit avrebbe bisogno di un aumento di capitale di circa 11/12 miliardi di euro.
La capitalizzazione di Unicredit è stimata più o meno proprio al doppio, a 16 miliardi di euro. Gli analisti di Credit Suisse sostengono invece che Unicredit avrebbe bisogno di un aumento di capitale di circa 11/12 miliardi di euro.
Nonostante tutto questo, però, la votazione prevista per il 22 ottobre 2011 si preannuncia tutt’altro che scontata o facile o tranquilla.
Il broker ha infatti tagliato il rating sul titolo Banco Popolare portandolo da “speculative buy” a “neutral” e il target price da 1,5 a 1,3 euro.
Martedì sera, infatti, la valutazione sul debito sovrano italiano, che Moody’s non revisionava, a differenza di Fitch e Standard&Poor’s, da circa un quinquennio, è stata tagliata di ben tre punti, da Aa2 ad A2, permanendo comunque in zona Investment Grade e ben lontano da ogni possibile ipotesi di default.
Se, infatti, le principali sigle sindacali quali Uilca ed Uil prendono le distanze da Andrea Bonomi di Investindustrial, intenzionato a salire sino al 10% della popolare banca milanese, altre, quali Fabi, Fiba e Fisac starebbero preparando le proprie contromosse e avrebbero tutte le intenzioni di opporsi alla scalata di Bonomi, sicuramente mal visto da molti all’interno di BPM, anche con la creazione e la presentazione di proprie liste.
Ghizzoni ha spiegato che Unicredit è a suo avviso una delle banche “meglio piazzate” in Europa, di conseguenza rappresenta un’ottima opportunità per gli investitori. Se si è fiduciosi verso l’Europa, dunque, Unicredit è senza dubbio la banca su cui investire.
In un periodo di crisi com’è quello che sta trascorrendo tra alti e bassi dell’oro, del petrolio e delle valute, le banche italiane hanno deciso di fare cassa chiedendo in prestito ingenti quantità di denaro liquido ai propri clienti ed investitori. Il 2011 è stato un record per l’emissione di titoli obbligazionari soprattutto per il settore bancario.