Aumento di capitale Unicredit sempre più vicino

Il titolo Unicredit nella giornata di giovedì è crollato in borsa, dopo 6 giorni di rialzi, sulla scia delle voci legate ad un imminente aumento di capitale per la banca di Piazza Cordusio. Le indiscrezioni riportate dalla stampa parlano di un impegno di Allianz nel possibile aumento di Unicredit. La banca tedesca ha un’esposizione su quella italiana di 8 miliardi di euro.

La capitalizzazione di Unicredit è stimata più o meno proprio al doppio, a 16 miliardi di euro. Gli analisti di Credit Suisse sostengono invece che Unicredit avrebbe bisogno di un aumento di capitale di circa 11/12 miliardi di euro.

Bnl si espande nel microcredito

Bnl, Istituto di credito del Gruppo bancario BNP Paribas, ha annunciato il proprio ingresso nel settore del microcredito attraverso un’operazione di crescita per linee esterne. La Banca, infatti, punta a regime ad acquisire una quota pari al 25% del capitale sociale di PerMicro, un operatore leader nel nostro Paese nella concessione di prestiti a quella clientela che di norma ha maggiori difficoltà nell’accesso al credito; trattasi, nello specifico, di piccole e micro imprese in start up, nuovi imprenditori e, per quel che riguarda la clientela retail, gli immigrati e, in generale, le famiglie in difficoltà.

Nel dettaglio, in accordo con una nota emessa proprio da Bnl, la Banca del Gruppo BNP Paribas acquisirà dapprima in PerMicro una quota pari al 15%; dopodiché parteciperà ad un aumento di capitale alla cui conclusione, come sopra accennato, Bnl acquisirà complessivamente una quota del capitale sociale di PerMicro pari al 25%.

Allianz e l’aumento di capitale UniCredit

Le ricapitalizzazioni delle imprese sono operazioni, solitamente, molto complesse e complicata. Se a ciò, dunque, aggiunte il fatto che a compiere una tale manovra sia una banca importante come UniCredit, si capisce bene poiché il mercato stia reagendo con molta attenzione alle sollecitazioni che, proprio dalla banca di Federico Ghizzoni, giungono senza soluzione di continuità in questi giorni così delicati.
Unicredit favorevole a ingresso fondo sovrano

Nessuna votazione concertata in BPM

Secondo quanti riportato dagli odierni quotidiani finanziari si evince come la lista presentata dall’Associazione Amici della BPM, che vede capolista Andrea Bonomi, sarebbe decisamente favorita tra quelle possibili e, soprattutto, nei confronti di quella dei dissidenti sindacati Fabi e Fiba-Cisl.

Nonostante tutto questo, però, la votazione prevista per il 22 ottobre 2011 si preannuncia tutt’altro che scontata o facile o tranquilla.

AUMENTO DI CAPITALE E NUOVA GOVERNANCE BPM

Rating watch Fitch negativo su Unicredit e Banco Popolare

Fitch, una delle tre più importanti Agenzie di rating operanti al mondo, assieme a Moody’s e Standard & Poor’s, ha annunciato la messa sotto osservazione dell’outlook di numerosi istituti di credito italiani, tra cui anche il colosso bancario europeo Unicredit. Tale decisione segue quella relativa al downgrade sul debito sovrano dell’Italia; in particolare, su Unicredit, Fitch ha mantenuto e confermato il rating individuale del colosso bancario europeo, mentre il rating di sostegno base passa da “A” a “BBB+”.

Allo stesso modo, anche l’outlook di Fitch sul Banco Popolare è passato da “stabile” a “negativo” a fronte però del mantenimento dei rating di breve e di lungo termine del Gruppo bancario quotato in Borsa a Piazza Affari.

Azioni Banco Popolare non più da comprare secondo Intermonte

A Piazza Affari il titolo Banco Popolare segna poco dopo le 16:00 una flessione dello 0,39% a 1,284 euro dopo aver registrato nel corso del primo pomeriggio un calo di oltre due punti percentuali sulla scia della valutazione negativa arrivata alcune ore fa dagli analisti di Intermonte, secondo i quali le azioni dell’istituto bancario non sono più da acquistare.

Il broker ha infatti tagliato il rating sul titolo Banco Popolare portandolo da “speculative buy” a “neutral” e il target price da 1,5 a 1,3 euro.

Raccolta Banca Generali in crescita a settembre

Anche nello scorso mese di settembre del 2011 la raccolta di Banca Generali, nonostante l’instabilità dei mercati, e la congiuntura macroeconomica non favorevole, è continuata a crescere. A darne notizia in data odierna è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari nel precisare come nel mese scorso la raccolta netta si sia attestata a 42 milioni di euro, che fa salire a complessivi 755 milioni di euro la raccolta netta dall’inizio dell’anno 2011.

Su un totale di 755 milioni di euro di raccolta netta da gennaio a settembre del 2011, 213 milioni sono stati raccolti dalla rete Private della società, mentre i restanti 542 milioni di euro di raccolta netta sono attribuibili alla rete Banca Generali.

Moody’s taglia anche le banche e le industrie

Davamo notizia, soltanto ieri, del downgrade operato da Moody’s ai danni del rating dell’Italia.

Martedì sera, infatti, la valutazione sul debito sovrano italiano, che Moody’s non revisionava, a differenza di Fitch e Standard&Poor’s, da circa un quinquennio, è stata tagliata di ben tre punti, da Aa2 ad A2, permanendo comunque in zona Investment Grade e ben lontano da ogni possibile ipotesi di default.

RATING ITALIA TAGLIATO DA MOODY’S

Amici BIPIEMME presenta propria lista e punta su Bonomi

C’è decisamente moltissimo fermento, in queste ore, intorno alla Banca Popolare di Milano.

Se, infatti, le principali sigle sindacali quali Uilca ed Uil prendono le distanze da Andrea Bonomi di Investindustrial, intenzionato a salire sino al 10% della popolare banca milanese, altre, quali Fabi, Fiba e Fisac starebbero preparando le proprie contromosse e avrebbero tutte le intenzioni di opporsi alla scalata di Bonomi, sicuramente mal visto da molti all’interno di BPM, anche con la creazione e la presentazione di proprie liste.

TITOLO BPM IN RIALZO PER INTERESSE FONDI D’INVESTIMENTO

Unicredit favorevole a ingresso fondo sovrano

L’amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni, nel corso del suo intervento a margine della presentazione del libro “Storie di straordinaria filantropia”, nel rispondere alla domanda di uno dei giornalisti presenti ha fatto sapere di essere favorevole all’ingresso di un fondo sovrano nel capitale dell’istituto.

Ghizzoni ha spiegato che Unicredit è a suo avviso una delle banche “meglio piazzate” in Europa, di conseguenza rappresenta un’ottima opportunità per gli investitori. Se si è fiduciosi verso l’Europa, dunque, Unicredit è senza dubbio la banca su cui investire.

Aumento di capitale Unicredit smentito ma non escluso

A Piazza Affari il titolo Unicredit segna una flessione di oltre due punti percentuali a 0,783 euro. Secondo gli analisti ad influire negativamente sull’andamento del titolo dell’istituto bancario guidato da Federico Ghizzoni sono non solo le tensioni relative alla situazione debitoria di alcuni paesi della zona euro e che rischiano di avere gravi ripercussioni sull’intera economia europea ma anche i rumors che parlano di un possibile aumento di capitale che verrà lanciato a breve dalla banca per rafforzare la sua situazione patrimoniale.

Record dei bond in Italia nel 2011

E’ stato un vero e proprio record quello di quest’anno che ha visto i titoli azioni di Piazza Affari emettere obbligazioni per un valore del doppio superiore a quello per l’aumento di capitale nel periodo compreso tra Gennaio e Settembre.

In un periodo di crisi com’è quello che sta trascorrendo tra alti e bassi dell’oro, del petrolio e delle valute, le banche italiane hanno deciso di fare cassa chiedendo in prestito ingenti quantità di denaro liquido ai propri clienti ed investitori. Il 2011 è stato un record per l’emissione di titoli obbligazionari soprattutto per il settore bancario.

Titolo Bpm in rialzo per interesse fondi di investimento

A Piazza Affari il titolo Banca Popolare di Milano segna nel primo pomeriggio un rialzo di circa sette punti percentuali a 1,76 euro sulla scia delle indiscrezioni di stampa diffuse dall’agenzia MF-DowJones e secondo cui entro martedì prossimo i rappresentanti del fondo Clessidra si recheranno a Roma per essere accolti dalla Banca d’Italia e discutere della governance duale varata nei giorni scorsi, nonchè di eventuali modifiche necessarie nel caso in cui un fondo di investimento come Clessidra dovesse decidere di entrare nel capitale dell’istituto bancario milanese.