Mps aumenta coefficienti patrimoniali per cessione immobili

A fronte dell’operazione di cessione di immobili strumentali per un ammontare pari a 1,7 miliardi di euro, a partire dal 30 settembre prossimo Banca Monte dei Paschi di Siena beneficerà di un aumento di circa 40 punti base sul coefficiente patrimoniale Tier 1 che, ricordiamo, lo scorso 30 giugno è risultato essere pari all’8,9%.

L’operazione di cessione degli immobili da cui deriverà tale beneficio, ricordiamo, ha avuto inizio nel corso del 2009 con la cessione di uno dei rami immobiliari dell’azienda alla società “Perimetro Gestioni Proprietà Immobiliari”, in cui la stessa Mps vanta una partecipazione pari all’8% del capitale.

Standard&Poor’s colpisce anche i comparti assicurativo ed energetico

Il pericolo del downgrade dell’Italia, annunciato a viva voce nel corso della scorsa settimana, si è infaustamente verificato. Ad effettuarlo, però, non è stata l’agenzia di rating Moody’s che, come annunciato, si prenderà un ulteriore mesetto per decidere le nostri sorti, bensì Standard&Poor’s che, martedì, ha tagliato il rating dell’Italia da A+ ad A e per giunta con outlook negativo.

Possibile default sistema bancario europeo

Secondo alcuni importanti analisti, finanziatori, investitori, il sistema bancario europeo sarebbe prossimo al collasso. Saremmo, infatti, in una fase di marcato risk-off nella quale sarebbe sconsigliabile prendersi il benché minimo rischio sui mercati finanziari poiché, senza un’adeguata sistemazione, anche e soprattutto a livello politico-istituzionale, del sistema economico, si andrebbe incontro al contagio globale della crisi delle banche europee con molte più probabilità rispetto a quelle registrate ai tempi del crack Lehman.

Gli occhi di tutti, dunque, dovrebbero venir puntati sulle decisioni di Angela Merkel e, in parte, di Nicolas Sarkozy.

Standard & Poor’s boccia le banche italiane

Dopo il declassamento del rating sul debito a lungo e a breve termine dell’Italia da A+/A-1+ a A/A-1, nella serata di ieri l’agenzia di rating americana ha tagliato il rating a lungo termine di Cassa di Depositi e Prestiti, portandolo da A+ ad A mentre quello a breve termine è stato tagliato da A-1+ ad A-1 con outlook negativo.

S&P ha inoltre tagliato il rating di sette banche italiane, come diretta conseguenza del taglio del rating sul debito italiano. I rating di Intesa Sanpaolo e Mediobanca sono stati abbassati da A+ ad A. Altre otto banche, tra cui Unicredit, hanno mantenuto il rating confermato però è stato abbassato l’outlook da stabile a negativo.

Aumento di capitale Unicredit in attesa

L’aumento di capitale per Unicredit Banca può attendere e la prima cosa da fare sono le cessioni, il rafforzamento patrimoniale e tutto questo è dipeso dalle nuove regole sulle banche sistemiche.

Negli ultimi giorni, per far fronte ad una continua e repentina discesa delle borse, le cinque banche centrali mondiali, come ad esempio la Banca Centrale Europea e la FED, hanno immesso sul mercato un’abbondante liquidità di denaro e questo proprio nel terzo anniversario del crack della banca americana Lehman Brothers di cui oggi molti piccoli investitori ne pagano le conseguenze.

AUMENTO DI CAPITALE UNICREDIT SMENTITO, MA NON ESCLUSO

Unicredit e Carige scelgono nuova piattaforma Cad It

Si chiama “Area Finanza Web 2.0“, ed è una nuova piattaforma in grado di poter gestire in ambito bancario milioni di dati legati alle posizioni in titoli. A proporla è Cad It, società quotata in Borsa a Piazza Affari ad attiva nei prodotti e nelle soluzioni per l’Information Technology. Tra i player di settore di spicco che hanno scelto Area Finanza Web 2.0 ci sono Unicredit ed il Gruppo Carige.

A darne notizia in data odierna è stata proprio Cad It nel sottolineare come la nuova release della piattaforma, tra l’altro, permetta da un lato di ottimizzare i processi allo sportello in banca, e dall’altro di integrare quelle che sono le funzioni legate alla vendita di strumenti finanziari che possono spaziare dai titoli azionari ed obbligazionari ai fondi comuni di investimento, e passando per gli strumenti derivati.

Aumento di capitale Banca Popolare di Milano entro fine 2011

Si è riunito il Consiglio di Amministrazione di Banca Popolare di Milano per esaminare la situazione legata all’operazione di aumento di capitale.

Secondo quanto comunicato da Bpm ieri sera, quindi dopo la chiusura dei mercati, il CdA nel corso di un incontro cordiale e propositivo ha esaminato la situazione relativa all’aumento di capitale anche in seguito delle indicazioni arrivata dall’incontro in Banca d’Italia.

Banche americane in piena austerity

Se la tempesta sull’euro e sull’azionario nel Vecchio Continente non dovesse finire in tempi brevi, è probabile che tra non molto molte banche europee, volenti o nolenti, dovranno annunciare nuove e massicce ricapitalizzazioni al fine di rafforzare la propria posizione patrimoniale.

Ma neanche in America le cose comunque vanno molto meglio visto che, ad esempio, gli analisti di Citigroup hanno annunciato un drastico taglio alle stime sugli utili di player di settore del calibro di JP Morgan e di Goldman Sachs.

I rischi dell’aumento di capitale di BPM

Nonostante le continue proposte avanzate da Matteo Arpe, giovane e brillante banchiere italiano che ha saputo gestire, ottimamente, due colossi della finanza italiana come Capitalia (che sotto la sua direzione è passata dal valore minimo di 0,8 centesimi di euro a oltre 8 euro per azione) e Mediobanca, la Banca Popolare di Milano continua a rifiutare gli oltre 200 milioni messi  sul piatto.

&#9658 TITOLO BPM IN CALO PER RUMORS RINVIO AUMENTO DI CAPITALE

Titoli settore bancario bocciati da Goldman Sachs

Dopo qualche giorno abbastanza tranquillo, nella seduta del venerdì è aumentata la pressione sui titoli bancari. Ovviamente ha influito molto ed in negativo la notizia delle dimissioni di Juergen Stark da capo economista della BCE.

Hanno giocato un ruolo importante anche le dichiarazioni di Christine Lagarde, presidente del Fondo Monetario Internazionale, la quale ha detto che diverse banche avrebbero necessità di nuove iniezioni di capitale.

Titolo Bpm in calo per rumors rinvio aumento di capitale

A Piazza Affari il titolo Banca Popolare di Milano segna una flessione di oltre quattro punti percentuali a 1,247 euro, una performance negativa ricondotta in larga parte alle indiscrezioni pubblicate stamane da alcuni quotidiani e che parlano di un possibile slittamento dell’aumento di capitale fissato per la seconda metà di settembre 2011.

Secondo i rumors, in particolare, ad esercitare pressioni per far slittare l’operazione di aumento di capitale sarebbe il consorzio di garanzia guidato da Mediobanca, preoccupato per le avverse condizioni di mercato che potrebbero pregiudicare la buona riuscita dell’operazione.