
Secondo le ultime indiscrezioni, confermate da più parti, il nuovo Ad sarà affiancato da uno o due direttori generali.
Proprio oggi pomeriggio si riunisce a Varsavia il consiglio d’amministrazione della banca di Piazza Cordusio.
Secondo le ultime indiscrezioni, confermate da più parti, il nuovo Ad sarà affiancato da uno o due direttori generali.
Proprio oggi pomeriggio si riunisce a Varsavia il consiglio d’amministrazione della banca di Piazza Cordusio.
Alcuni esempi pratici arrivano da Banca Monte dei Paschi di Siena che mentre fino a poco tempo fa non chiedeva alcun costo sugli ordini di bonifico permanente oggi arriva a chiedere fino a 4,5 euro. La stessa banca, inoltre, mentre prima non chiedeva alcuna commissione sui bonifici online ora prevede per la stessa operazione un costo in euro.
In tal senso il lavoro sarà molto per il presidente del gruppo, Dieter Rampl, che per il momento ne ha assunto i compiti.
Nella giornata di martedì Rampl si incontrerà con i dirigenti sul progetto della Banca Unica, ma sarà giovedì il giorno più importante, con il CdA che si riunisce in quel di Varsavia.
La decisione della banca d’affari non è dettata da un andamento sfavorevole dell’attività o del settore bancario in generale ma semplicemente dall’attuale valutazione del titolo. Morgan Stanley, infatti, ritiene che nel caso in cui il titolo dovesse scendere sotto i 50 euro rappresenterebbe un’ottima opportunità di acquisto.
Nout Wellink, membro del board della Bce, ha dichiarato che ci sono delle discussioni in corso, soprattutto per decidere l’importo di queste tasse aggiuntive, ma ha anche affermato che ci sono stati progressi in tal senso.
A poco più di 24 ore dalle dimissioni, infatti, gli occhi sono tutti puntati sui suoi possibili successori. A riguardo il presidente Dieter Rampl, che in questo periodo di transizione svolgerà anche i compiti spettanti all’amministratore delegato, ha smentito le ipotesi circolate nelle ultime ore affermando che la politica non avrà alcun ruolo nella scelta del successore di Profumo.
Il sequestro segue alla sospensione di due bonifici disposti a favore della Banca del Fucino e di JP Morgan Frankfurt, rispettivamente di 3 e 20 milioni di euro, disposta dall’Uif (Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia) per sospetta violazione delle norme antiriciclaggio e che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati del presidente dello IOR Ettore Gotti Tedeschi e del direttore generale Paolo Cipriani.
Profumo ha cercato fino all’ultimo di rimanere riponendo le sue speranze nella fiducia del consiglio, dove però l’unico voto favorevole è stato quello del consigliere indipendente Lucrezia Reichlin. Al termine della riunione, durata oltre quattro ore, il consiglio di amministrazione ha proposto a Profumo una risoluzione consensuale chiedendogli una risposta entro mezzanotte.
Oggi si riunirà il Consiglio di Amministrazione della banca che esaminerà il bilancio chiuso il 30 giugno, e deciderà sul ritorno al dividendo in contanti.
Tra l’altro oggi ci sarà la riunione del comitato consultivo dei servizi finanziari, presieduto dal ministro dell’economia, Christine Lagarde, nel quale si discuterà proprio dei costi bancari troppo alti per i consumatori, ma si cercherà anche un metodo per limitare l’uso degli assegni in Francia.
Non è un caso che l’annuncio del CdA sia arrivato poco dopo la conferma da parte della Consob della salita del gruppo libico Lia al 2,594% nella banca italiana, con un’operazione datata 31 agosto.
Secondo Zaia la presenza di istituzioni finanziarie libiche nel capitale in una delle banche italiane più importanti, è una scalata a tutti gli effetti. Il governatore ha lanciato l’allarme, soprattutto per tutelare le fondazioni, in modo specifico la Cariverona, che è il primo socio italiano di Unicredit.
Riassumendo, le nuove regole prevedono un livello minimo di Core Tier 1 dal 2% al 4,5%; un buffer del 2,5% e un buffer anticiclico tra lo 0% e il 2,5% la cui opportunità e ammontare verranno decisi da ogni singolo Stato in base ai tassi di crescita degli impieghi.
Dopo la sua approvazione bisognerà attendere il primo gennaio 2013 per l’entrata in vigore delle nuove regole, anche se alle banche sarà comunque concesso un periodo di transizione per adeguarsi (fino al 2019), in modo tale da evitare che ne risenta il sistema creditizio posto a sostegno dell’attività economica.