
Il risultato operativo è invece risultato in calo del 65,2%, passando da 370,2 milioni a 129 milioni di euro.
Il risultato operativo è invece risultato in calo del 65,2%, passando da 370,2 milioni a 129 milioni di euro.
Gli esperti hanno definito la notizia una tappa importante nell’ambito di una partnership che dura ormai da ben quarant’anni, soprattutto in considerazione del fatto che le negoziazioni duravano ormai da diverso tempo.
Il margine operativo lordo è salito del 6,6% da 147,2 milioni a 157 milioni di euro, mentre l’utile netto ha registrato un incremento del 17% passando da 50,1 milioni a 58,6 milioni di euro. Al contrario, invece, è peggiorato il livello di indebitamento netto, che è passato a 110,2 milioni di euro rispetto ai 135 milioni registrati ad inizio anno.
Già il mese scorso il gruppo aveva annunciato di aver chiuso l’anno con ricavi al massimo storico a 6,222 miliardi di euro, in crescita del 7,3%.
Il margine operativo lordo su base comparabile è cresciuto del 79%, passando da 149,2 milioni a 266,5 milioni di euro.
Tuttavia, come si legge nella nota ufficiale rilasciata dal gruppo, si è registrato un aumento dei premi annui vita, che hanno fatto fatto segnare un rialzo del 3,4%, dimostrando la forza delle reti proprietarie.
Il margine operativo lordo del maggior produttore e fornitore a livello mondiale di tubi e servizi per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas è stato pari a 2,45 miliardi di dollari, con una marginalità del 25% rispetto al fatturato.
Le attività ordinarie mostrano infatti ricavi stabili a 901 milioni, con un margine di interesse del 4% a 555 milioni, così come pure risultano stabili a 113 milioni i proventi da negoziazione, mentre hanno registrato un calo dell’11,8% le commissioni, passate da 265,9 a 234,4 milioni soprattutto a causa della minore attività delle imprese.