Anche James Bond travolto dalla crisi finanziaria

La crisi finanziaria non ha colpito solo il sistema finanziario e le maggiori aziende produttrici al mondo, ma anche un settore, quello della cinematografia che sembrava inattaccabile dagli alti e bassi dell’economia mondiale. Ed invece non è così, ed i recenti tracolli finanziari hanno coinvolto anche la MGM, una delle più note ed importanti industrie dello spettacolo cinematografico ad Hollywood. La conseguenza più evidente è la notizia, rimbalzata in queste ore sui quotidiani e sulla rete che l’ultimo film di James Bond, il 23esimo della serie con il celebre agente segreto, con il ruolo di protagonista affidato a James Craig è stato sospeso, per ora a tempo indeterminato.

Goldman Sachs fa scendere Wall Street

Le accuse di frode per Goldman Sachs, arrivate da parte della Sec (Securities and Exchange Commission), la Consob a stelle e strisce, hanno spinto inevitabilmente i listini al ribasso, generando una situazione generale di cali.

Goldman Sachs, che è stata accusata di frode nell’ambito della gestione dei mutui subprime ha chiuso la seduta del venerdì in ribasso addirittura del 12,79%, ed anche gli altri titoli del comparto ne hanno risentito pesantemente.

Goldman Sachs accusata di frode dalla Sec

Goldman Sachs, una delle banche americane più grande e più famosa, uno dei migliori istituti di credito che ha resistito alla crisi finanziaria, viene accusata di frode dalla Security and Exchange Commission (la Consob americana), per aver creato e venduto prodotti collegati a mutui subprime, rilasciando informazioni inesatte e omettendo fatti chiave.

La banca, tramite un comunicato ufficiale rilasciato sul proprio sito internet, ha definito del tutto infondate queste accuse, contestandole e dichiarando che intende difendere la reputazione della società.

Prezzi alimentari sui campi ai valori di cinque anni fa

Come ben sappiamo negli ultimi anni, anche a causa della crisi economica che ha colpito tutti i settori, i prezzi al dettaglio degli alimentari sono cresciuti in maniera considerevole.

Lo stesso aumento di prezzo però non è avvenuto anche nei confronti dei produttori di alimentari, infatti sui campi di produzione la tendenza è stata esattamente l’opposto, con prezzi sempre più bassi per gli agricoltori che producono gli alimenti che poi finiscono sui banchi con prezzi maggiorati all’infinito.

Finanziamenti politici Usa tagliati

morganstanley

Solo fino a pochi anni fa, cioè prima del boom della crisi economica mondiale, era usanza di tutti gli istituti bancari americani quella di finanziare i membri del Congresso americano, pratica usata da tutto il settore finanziario in generale, senza distinzione.

La crisi degli ultimi due anni però, partita proprio da Wall Street a causa degli eccessi e della cosiddetta finanza champagne, ha costretto le banche a cambiare le proprie abitudini molto velocemente.

La voce contributi ai politici è sparita da praticamente tutti i bilanci degli istituti di credito.

Studio sulla crisi finanziaria

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Il Congresso degli Stati Uniti ha nominato una commissione formata da ex parlamentari ed esperti di politica per capire le cause della crisi finanziaria di questo millennio al fine di evitare in futuro il ripetersi di simili crack.

Sono chiaramente sfociate le polemiche sulla vicenda poichè questa commissione dovrà fornire i propri risultati al presidente Barack Obama e al Congresso entro il 15 dicembre 2010 ovvero 3 anni dopo l’inizio della crisi che ha colpito mezzo mondo.

Superbonus banchieri Usa 2010

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L’anno 2010 potrebbe iniziare con molte critiche nei confronti delle maggiori banche mondiali, in base a quanto e come sarà distribuito il classico bonus annuale ai banchieri.

Nel 2009 il tema è stato molto dibattuto, soprattutto negli Usa, ma quest’anno si rischia di sfociare in qualcosa di più serio, anche perchè la differenza di stipendio per famiglie monoreddito ed i giovani è ancora aumentata.

Molte banche, quasi tutte per la verità, stanno per emanare i soliti bonus ai propri dipendenti, nonostante i ripetuti inviti a diminuirli drasticamente.

Bri segnali pericolosi dalle banche

bri

A Basilea c’è stato un incontro tra i governatori e i banchieri più importanti al mondo, e non a caso si è tenuto alla Banca dei regolamenti internazionale, spesso chiamata la banca centrale delle banche centrali, per il suo ruolo molto importante.

Le autorità hanno parlato del rischio di una seconda ondata di crisi, soprattutto in seguito all’euforia degli ultimi mesi, al ritorno alle attività di trading, ai superbonus per i bancari di punta e al costo del denaro, tutti fattori che potrebbero mettere in allarme l’intero sistema.

E’ stato principalmente il direttore della Bri, Jaime Caruana, ex governatore della Banca di Spagna, a sollevare la questione, sostenendo che si stanno iniziando a vedere segnali preoccupanti.

Disoccupazione Usa dicembre 2009 in aumento

usa

Sono stati resi noti i dati sulla disoccupazione in Usa per i mesi di dicembre e novembre, ed entrambi sono abbastanza sorprendenti.

Il dato di dicembre fa registrare un calo degli occupati di 85 mila unità, al contrario delle previsioni che prevedevano la fine dell’aumento dei disoccupati. Secondo le stime il numero di disoccupati per l’ultimo mese dell’anno appena finito doveva rimanere invariato.

Alzare i tassi di interesse per prevenire bolle speculative

bernanke

Ben Bernanke, Presidente della Federal Reserve, in occasione della riunione annuale degli economisti americani, che si è tenuta ad Atlanta, ha affermato che la Fed potrebbe intervenire sui tassi di interesse di qui a breve, se non ci saranno nuove regole studiate appositamente per evitare la formazione delle cosiddette bolle speculative.

La Fed dovrà agire sui tassi di interesse, alzandoli, in modo da sgonfiare in anticipo la bolla, prima che inizi a rappresentare un problema serio per l’economia.

Il messaggio di Bernanke va anche letto come un messaggio indirizzato al Congresso, il quale negli ultimi tempi sta cercando sempre più di limitare l’istituto centrale americano.

Londra recupera dal crac Lehman

London-Stock-Exchange

Con la fine del 2009 si iniziano a tirare le somme dell’anno passato anche per quanto riguarda l’andamento delle borse mondiali, e proprio in tal senso è interessante vedere qual’è stato l’andamento dei principali indici mondiali dopo il famoso crac di Lehman Brothers.

E’ stata la Borsa di Londra la prima a ricucire le perdite registrate da quel famoso giorno del 2008, infatti grazie agli ultimi rialzi dei giorni scorsi il Ftse 100 segna un aumento dello 0,39% rispetto al 12 settembre 2008.

Svizzera in ripresa

crisi svizzeraLa situazione economica in Svizzera sembra lentamente tornare in territorio positivo. I dati macro economici sono confortanti e la moneta locale continua a guadagnare nei confronti dell’euro portadosi a pesare 1,485.

La ripresa del prodotto interno lordo sarà inferiore al punto percentuale nel 2010 portandosi a 0,7% mentre nel 2011 segnalerà un aumento del 2%.

Nessun rally di fine anno a Wall Street

wallstreet

Stando alle ultime sedute prima di Natale e soprattutto alle analisi dei maggiori investitori a Wall Street, quest’anno non assisteremo al classico rally di fine anno della borsa americana ma più in generale di tutte le borse mondiali.

Questo perchè comunque il rally di fine anno non è una cosa obbligatoria e soprattutto perchè quest’anno è già stato ricco di successi e di rialzi per praticamente tutti i mercati mondiali, con addirittura un rialzo del 65% rispetto a marzo di Wall Street, che ha fatto sparire le paure di una recessione simile solo a quella degli anni ’30.

Mercati emergenti trainano il recupero

mercati emergenti

E’ l’economista indiano Jay Shankar vice-presidente di Capital Markets a dirlo. India, Cina ed Indonesia sono i mercati che meglio hanno reagito alla crisi finanziaria che ha colpito tutto il mondo. I mercati considerati emergenti hanno fornito il sostegno necessario al lento processo di recupero dalla crisi del mercato.

Questi paesi hanno dimostrato capacità di recupero impressionanti e c’è il rischio che continuino il loro percorso fino a diventare il traino dell’economia mondiale.