
Tra queste l’agenzia di rating Standard & Poor’s cita un possibile taglio del rating di ben due livelli a danno del Bel Paese.

Tra queste l’agenzia di rating Standard & Poor’s cita un possibile taglio del rating di ben due livelli a danno del Bel Paese.

Secondo quanto scritto dal giornale inglese, la delegazione cinese presente al G20, guidata dal ministro Xie Xuren, avrebbe proposto un piano di salvataggio per l’euro, attraverso forti investimenti in titoli di Stato dei singoli paesi e in infrastrutture.

Nel corso della conferenza stampa congiunta, Sarkozy e Merkel hanno detto che Francia e Germania hanno posizioni assolutamente allineate su tutti gli aspetti della crisi, dicendo inoltre che entrambi i paesi sono pronti alla ricapitalizzazione delle banche europee.

La domanda che circola sulle bocche dei più importanti manager mondiali nonché dei governanti delle più eminenti istituzioni internazionali, non è più quella sul possibile default della Grecia e sulle migliori strategie per evitare il tracollo dell’economia ellenica.


Trichet ha infatti affermato che la crescita economica dell’area euro ha subito un’importante decelerazione nel corso degli ultimi mesi, circostanza che ha comportato tra le altre cose anche un irrigidimento delle condizioni del settore finanziario.

La decisione presa dal Consiglio direttivo era attesa dal mercato in quanto risulta compatibile sia con le previsioni attuali che con quelle dei mesi scorsi. In occasione della riunione tenuta lo scorso luglio, infatti, l’istituto con sede a Francoforte ha alzato i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale portandoli all’attuale 1,50% e lasciando intendere che entro la fine dell’anno avrebbe attuato un ulteriore aumento fino a portare il tasso di riferimento all’1,75%.

La riunione di settembre dell’istituto con sede a Francoforte è attesa dagli analisti non solo per l’influenza che l’esito della riunione avrà sul cambio euro dollaro ma anche perchè secondo alcuni analisti domani la Bce taglierà le stime di crescita del Pil europeo sia per il 2011 che per il 2012.

Chi si aspettava una reazione dei mercati dinanzi ad una simile presa di posizione, contraria persino, come vedremo, alle idee dell BCE (Banca Centrale Europea), è rimasto grandemente deluso, poiché le principali borse europee, prede di se stesse nonché dell’estrema volatilità che le accomuna ultimamente, avevano ben altro di cui occuparsi.
Le reazioni politiche, invece, non si sono affatto attendere, dividendo l’opinione pubblica in due.

Oltre a rivedere al ribasso le stime di crescita per l’anno in corso, Morgan Stanley ha anche tagliato le previsioni relative al 2012 portandole dal 4,8% al 3,8%.

In una nota ufficiale la BCE ha comunicato che questo programma ha lo scopo di ristabilire una migliore trasmissione delle sue decisioni di politica monetaria, andando a garantire la stabilità dei prezzi nella zona euro.

Gli analisti dell’agenzia hanno spiegato di aver deciso di peggiorare ulteriormente il loro giudizio su Atene perché ritengono che il piano di salvataggio predisposto dall’Ue nei giorni scorsi risulta sfavorevole nei confronti degli investitori.

Il prossimo movimento potrebbe essere dunque positivo o negativo, in base alle nuove informazioni che arriveranno.

Nel predisporre il nuovo piano si è tentato di arrivare ad una soluzione capace di isolare la Grecia in modo tale da scongiurare il rischio contagio a danno di altri paesi. Come ha spiegato al termine del vertice il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, tra gli obiettivi del nuovo piano c’è quello di migliorare la sostenibilità del debito greco, fermare il rischio contagio e rafforzare gli strumenti di gestione delle crisi.