
Ordini BTP Italia a 6 miliardi di euro

Questo nuovo declassamento fa seguito a quello operato qualche settimana fa da Standard & Poor’s, ma la decisione era già stata preannunciata ed attesa. David Riley, capo della divisione rating sovrani, il 10 gennaio aveva infatti parlato di una significativa possibilità di downgrade per il nostro Paese.
Come affermato da Monti stesso la manovra finanziaria è basata in particolare su principi di equità e crescita, chiaramente vengono richiesti dei sacrifici agli italiani per risanare il debito del Paese, dimostrare che l’Italia può risolvere i suoi problemi internamente e non annullare quanto è stato fatto negli ultimi 60 anni.
Nel 2010 erano stati messi a disposizione infatti 4,5 milioni di euro che avevano incentivato l’acquisto di 9.000 veicoli. Nello specifico gli scooter erano stati tra i più venduti grazie agli incentivi, invece nel novembre 2011 sono stati immatricolati 6.195 scooter, in calo del 47,3%.
Più nel dettaglio, la Banca centrale europea, la Banca del Canada, la Banca d’Inghilterra, la Banca del Giappone, la Federal Reserve e la Banca Nazionale della Svizzera hanno deciso di tagliare di 50 punti base il costo delle operazioni di swap in dollari nel periodo compreso tra il 5 dicembre 2011 e il 1° febbraio 2013.
Inoltre il contesto in cui operano le banche italiane potrebbe peggiorare ulteriormente, pesanti svalutazioni potrebbero pesare sui bilanci degli istituti di credito.
Sabelli, in particolare, ha affermato che nel corso dei primi nove mesi dell’anno l’azienda è riuscita a posizionarsi bene, tuttavia il quarto trimestre si preannuncia piuttosto difficile a causa dell’aggravarsi della situazione di crisi e della crescita estremamente limitata del Pil italiano.
Ad influire negativamente provocando un rialzo del rendimento dei Btp decennali, che è arrivato addirittura a superare il 7%, è stata anche la decisione arrivata dalla Clearing House di Londra di aumentare, portandoli al 5%, i margini di garanzia da depositare in caso di transizioni di Btp.
Tra queste l’agenzia di rating Standard & Poor’s cita un possibile taglio del rating di ben due livelli a danno del Bel Paese.
Martedì sera, infatti, la valutazione sul debito sovrano italiano, che Moody’s non revisionava, a differenza di Fitch e Standard&Poor’s, da circa un quinquennio, è stata tagliata di ben tre punti, da Aa2 ad A2, permanendo comunque in zona Investment Grade e ben lontano da ogni possibile ipotesi di default.