
Ma a quanto pare il governo sta pensando di rendere meno gravosa questa nuova incombenza a carico degli investitori.
Ma a quanto pare il governo sta pensando di rendere meno gravosa questa nuova incombenza a carico degli investitori.
Nel corso dell’ultimo periodo, tuttavia, gli ETF vengono spesso confusi con altri strumenti finanziari che però si differenziano dai primi per alcuni rischi nascosti. A parlarne è stato Armando Carcaterra di Aniam Sgr, che ha cercato di mettere in guardia gli investitori e di spiegare in poche parole i rischi che nascondono questi nuovi strumenti chiamati ETC, ETN oppure ETF sintetici.
Il settore dei materiali di base appare tra i favoriti in quanto potrebbe trarre beneficio dalla ripresa dei prezzi per via di diversi fattori, tra cui figurano la ripresa delle attività produttive e la debolezza del dollaro.
Alla luce di ciò, dunque, il consiglio degli esperti è quello di aggiornare il proprio portafoglio prima che sia troppo tardi, in altre parole è necessario che i detentori di grandi portafogli, ossia coloro che hanno un approccio prevalentemente di caratteri difensivo e che quindi sono soliti includere una maggiore componente obbligazionaria rispetto alla media del mercato, rivedano la composizione del proprio portafoglio.
In questo contesto, dunque, gli investitori si chiedono quali siano le regole da seguire per investire durante l’inflazione. In teoria, alla luce di un più che probabile rialzo dei tassi di interesse, la decisione più appropriata sarebbe quella di aumentare la propria quota di investimenti a cedola variabile.
Per quanto riguarda i primi mesi del 2011, le blue chip hanno registrato un andamento migliore rispetto alle small cap, tuttavia gli analisti sono concordi nel ritenere che le piccole e medie società continueranno a registrare un trend positivo anche nel 2011.
La banca d’affari ha spiegato di aver preso questa decisione perchè ritiene che puntare sui titoli europei facenti parte del settore delle comunicazioni sia un’ottima strategia per difendersi dal difficile contesto finanziario derivante da un imminente rialzo dei tassi di interesse, dal prezzo del petrolio che continua a salire e dal raggiungimento degli apici da parte degli indicatori prospettici dell’economia. Una serie di fattori che secondo Morgan Stanley avrebbero portato ad un peggioramento del rapporto rendimento/rischio dei titoli azionari.
In uno scenario del genere, dunque, gli esperti sono concordi nel ritenere che gli investitori debbano puntare su quotazione facenti parte di settori come le materie prime, le utilities, i software, l’energia, il tabacco e la grande distribuzione alimentare.
Le previsioni, infatti, parlano di un rialzo dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea a metà 2011. A confermarlo è anche l’andamento del cambio euro dollaro che evidenza una prevalenza della moneta unica non certo perchè si attende un Pil superiore a quello degli Stati Uniti, ma piuttosto perchè la Federal Reserve ha manifestato l’intenzione di non attuare un rialzo dei tassi di interesse nel breve termine, adottando quindi una politica monetaria contraria a quella della Bce.
La buona performance registrata dal listino milanese nel corso del primo mese dell’anno è stata ricondotta in larga parte al risveglio della componente finanziaria, la stessa che lo scorso anno aveva inciso negativamente sui risultati del 2010.
In questo caso, infatti, l’investimento iniziale è più accessibile e il valore che l’opera acquista nel tempo potrebbe rivelarsi piuttosto proficuo.
Nonostante questo in Italia continuano ad essere davvero poche le persone che scelgono di investire così i loro soldi. Il problema principale sta negli elevati costi delle transazioni e nei vincoli di accessibilità di natura istituzionale e finanziaria, che finiscono per sfumare il potenziale interesse degli investitori.
Nessuno tra i 26 interpellati, infatti, ha espresso un verdetto ribassista per almeno una delle piazze europee, per tutte è stato previsto un rialzo nel corso del 2011. Stando alle previsioni, la miglior Borsa europea nel corso dell’anno sarà quella di Parigi, seguita da Francoforte, Londra e Milano.