Finanza comportamentale

Nel momento in cui un risparmiatore decide di investire i propri risparmi non deve solo scegliere quale strumenti utilizzare tra la miriade di opportunità offerte dal mercato ma deve anche seguire alcune importanti regole, la maggior parte delle quali di natura psicologica, essenziali tanto quanto quelle consigliate dai più grandi esperti di tutto il mondo.

Anzitutto bisogna allargare lo sguardo in merito ai titoli su cui puntare, evitando di investire solo ed esclusivamente in aziende geograficamente vicine perché considerate più sicure dalla nostra mente. E’ essenziale considerare tutte le opportunità offerte dal mercato e non precludersi nessuna possibilità di scelta.

Settori azionari su cui investire nel 2011

Investire in azioni risulta molto spesso più conveniente rispetto ad altri tipi di investimento in quanto si tratta di una soluzione che permette di ottenere, oltre ai guadagni derivanti dalle variazioni del prezzo di mercato anche quelli relativi alla distribuzione dei dividendi, ossia a parte degli utili generati dall’azienda e distribuiti agli azionisti.

Composizione portafoglio obbligazionario 2011

Chi intende investire obbligazioni nel 2011 deve necessariamente muoversi con una certa cautela, non solo perché le turbolenze dei mercati che hanno caratterizzato il 2010 continueranno anche nel corso del nuovo anno ma anche e soprattutto perché anche nel 2011 i timori relativi alla crisi del debito sovrano continueranno a farsi sentire.

Il consiglio degli esperti, dunque, è ancora una volta quello di diversificare il proprio portafoglio obbligazionario, in quanto operando un’attenta diversificazione tra emissioni governative e corporate bond è possibile riuscire ad ottenere un rendimento del 3% ad un livello di rischio piuttosto basso.

Obbligazioni in yuan sempre più richieste

Da quando il governo cinese ha liberalizzato il trading dello yuan tra le banche con sede a Hong Kong si è verificato un incredibile incremento delle emissioni di obbligazioni in yuan, chiamate in gergo “dim sum bond”.

Secondo le stime nel corso del 2011 questo tipo di emissioni dovrebbero registrare un incremento a 12 miliardi dai 6,1 miliardi del 2010, uno sviluppo repentino che gli esperti hanno definito il più importante degli ultimi anni sul mercato globale del reddito fisso e delle valute.

Investire in azioni nel 2011

Gli esperti di Swiss & Global Asset Management sono convinti che nel corso del 2011 la migliore strategia di investimento consista nel puntare al mercato azionario a discapito della liquidità, considerata da molti una valida alternativa in periodi di forte volatilità dei mercati, alla luce del fatto che sebbene i conti deposito offrano dei rendimenti piuttosto limitati assicurano in ogni caso la restituzione del capitale iniziale, senza contare che il denaro è sempre immediatamente disponibile, circostanza che consente di approfittare delle eventuali opportunità di investimento favorevoli.

Investimenti 2011: azioni meglio dei bond

A fronte della crisi del debito sovrano gli analisti per il 2011 consigliano di puntare soprattutto alle azioni più che ai bond. A contribuire a questo orientamento condiviso da gran parte degli addetti ai lavori sono anche le aspettative di inflazione al rialzo e che allo stesso modo favoriscono le azioni rispetto ai bond.

In particolar modo, secondo gli esperti, bisogna puntare ai titoli delle aziende che posseggono un brand forte a tal punto da esercitare un’influenza di rilievo sui consumatori.

Investire nei paesi emergenti, spicca il Sud America

Le previsioni relative ai paesi emergenti per il 2011 parlano ancora una volta di ottime performance alla luce di un tasso di crescita superiore rispetto a quello delle economie sviluppate, circostanza che ha portato la maggior parte dei gestori e degli analisti a consigliare di puntare su questi mercati anche nel corso del prossimo anno.

In un’intervista rilasciata a CorrierEconomia, il gestore del fondo Latin America del colosso americano dell’asset management Fidelity, Alex Duffy, ha però spiegato che nel 2011 meriteranno l’attenzione degli investitori anche paesi fino ad ora poco considerati, come Perù, Colombia, Cile e Argentina.

Investire a rate con il Pac

Una valida strategia di investimento è quella di affidarsi al cosiddetto Pac, ossia ad un piano di investimento a rate, un’ottima soluzione che in molti casi mette anche al riparo da alcune brutte sorprese, anche se trattandosi di un investimento bisogna considerare che una percentuale di rischio è sempre implicita.

In questo caso, secondo gran pare degli esperti, la soluzione migliore è quella di scegliere un fondo globale, in modo da riuscire a cogliere i trend rialzisti ovunque si presentino, vista soprattutto la difficoltà di fare previsioni per investimenti a lungo termine.

Rimborsi Cirio bond, il Codacons contro le banche

Sono migliaia i risparmiatori che, nella maggior parte dei casi su consiglio della propria banca, hanno acquistato obbligazioni Cirio e che a sette anni dal crac dell’azienda sono ancora in attesa dei rimborsi.

Fino ad ora, infatti, è stato rimborsato solo il 10% del valore complessivo, ossia 115 milioni di euro su 1,125 miliardi di euro totali, e le associzioni dei consumatori sono letteralmene sommerse da richieste di aiuto provenienti soprattutto da persone che, fidandosi della propria banca, hanno investito in quelle obbligazioni i risparmi di un’intera vita.

I migliori fondi per investire durante la crisi

In un periodo di incertezza e di instabilità come quello attuale gli investitori sono alla ricerca di soluzioni che consentano di ridurre notevolmente i rischi, non solo investendo in beni rifugio o in valute rifugio ma anche andando ad individuare i gestori che sono riusciti ad ottenere rendimenti di tutto rispetto anche durante il periodo che ha seguito il salvataggio di Atene e che per molti aspetti risulta analogo a quello attuale.

Investire nel mattone per scampare alle tensioni finanziarie

In un periodo di incertezza causato principalmente dalla crisi che sta colpendo il Vecchio Continente a causa dell’evato deficit di alcuni paesi europei, gli investitori sono alla ricerca di investimenti sicuri che consentano di preservare i propri risparmi e al tempo stesso ottenere rendimenti, seppur minimi.

Alcuni scelgono di investire nelle valute rifugio, altri infece preferiscono affidarsi al più classico degli investimenti: il mattone.

Investire nelle infrastrutture dei paesi emergenti

Viste le ampie prospettive di crescita previste dagli esperti per i paesi emergenti, sono in tanti ad aver deciso di includere nel proprio portafoglio titoli di società che operano in queste zone geografiche. Il problema, tuttavia, anche in questo caso è sempre lo stesso, ossia cercare di ridurre al minimo indispensabile i rischi, effettuando un’analisi approfondita prima di scegliere su quali aziende puntare per investire negli emergenti, perché non sempre le previsioni si rivelano azzeccate.

Ebbene, secondo gli analisti di JP Morgan per non sbagliare bisogna puntare al settore delle grandi infrastrutture, un comparto che nei prossimi 2-3 anni dovrebbe registrare una performance superiore del 2-3% rispetto alla media.

Previsione prezzi metalli preziosi 2011

In periodi di incertezza e di instabilità economica e finanziaria sono tantissimi gli investitori che scelgono di investire nei metalli preziosi, considerati i beni rifugio per eccellenza in momenti di tensione dei mercati finanziari, a dimostrarlo il clamoroso rialzo del prezzo dell’oro e degli altri metalli registrato negli ultimi mesi.

La situazione, tuttavia, è destinata a rimanere invariata anche nel corso dei prossimi mesi, almeno stando alle previsioni di Bank of America Merrill Lynch, che si è detta ottimista in relazione all’andamento dei prezzi dei metalli preziosi per il 2011.

Previsioni 2011 Bot e fondi comuni

Negli ultimi cinque anni coloro che hanno puntato buona parte del proprio portafoglio di investimenti sui Buoni del Tesoro a discapito dei fondi comuni hanno senza dubbio fatto la scelta migliore. Nel periodo compreso tra il 2005 e il 2009, infatti, nonostante i rendimenti abbiano subito un drastico calo, i Bot hanno fruttato ai loro investitori l’11,69% netto contro l’8,38% delle casse comuni italiane.

I Bot vincono anche in relazione alle spese complessive: in cinque anni per diecimila euro chi ha investito sui Bot ha speso il 2,30% mentre chi ha puntato ai fondi ha dovuto sborsare il 6,94%, più del doppio. Per non parlare di chi ha puntato sui Btp, visto che in questo caso le cose sono andate anche meglio: un guadagno del 13,80% per una spesa del 2,92%.