Panasonic attende un calo di utili

Panasonic, il più grande produttore mondiale di televisori al plasma, ha tagliato del 90% le sue previsioni sull’utile annuo, a causa della persistente crisi economica mondiale. Alla luce di queste nuove previsioni, quindi, la società si aspetta un utile di circa 315 milioni di dollari per la fine di Marzo 2009. Panasonic, inoltre, ha anche ridotto la sua previsione di vendite del 7,6%.

Questa nuova prospettiva della società si colloca ben al di sotto delle aspettative di mercato e, infatti, ha sorpreso notevolmente gli investitori che ritenevano Panasonic sufficientemente in grado di far fronte al rallentamento economico globale per la sua efficiente struttura produttiva.

Barroso invita l’Unione Europea a spendere

Jose Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, ha affermato che per far fronte alla recessione, che ha ormai travolto l’intera Europa, occorre che i capi dei 27 Stati membri dell’Unione Europea spendano e investano quanto più possibile per far sì che i cittadini abbia più soldi a disposizione.

Questo monito rientra nel cosidetto “European Recovery Action Plan” in base al quale è necessario che questa mossa venga attuata contemporaneamente da tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, per far si che l’effetto voluto risulti tempestivo ed efficace.

I dettagli del piano, tuttavia, non sono ancora stati rivelati, e non si è riuscito a capire di quanti soldi si stia parlando. Si vocifera che ad ogni Stato Membro sarà richiesto di aumentare il proprio PIL annuo di almeno l’1%, il che potrebbe rivelarsi molto difficile soprattutto per paesi come la Spagna e l’Irlanda che sono già in debito.

Leg godt Knudstorp

A molti sembra che le parole “leg godt” abbiamo un alcunchè di familiare, mentre “Knudstorp” sia del tutto sconosciuta. Ed in effetti le prime due furono usate nel lontano 1932 da un falegname danese di nome Ole Kirk Kristiansen, per coniare il nome poi dato alla sua geniale invenzione: il Lego.

Leg godt difatti vuol dire “gioca bene”, e dopo l’ultimo decennio in rosso, i vertici della società di Billund possono tornare a giocar bene e serenamente, e tutto grazie a Jorgen Vig Knudstorp, professore associato di Strategia e Management internazionale alla Copenhagen Business School.

BHP Billiton abbandona l’offerta formulata a Rio Tinto

BHP Billiton, la più grande compagnia mineraria del mondo, ha ritirato la sua offerta, formulata circa un anno fà, al fine di acquisire una delle sue principali compagnie rivali, la Rio Tinto, affermando che, al momento, l’instabilità dei mercati finanziari e le incertezze relative alle prospettive economiche globali non coincidono con gli interessi dei propri azionisti.

La decisione improvvisa e inaspettata di BHP rappresenta uno dei principali esempi di come la crisi economica mondiale possa riflettersi sui piani di ampliamente delle aziende e, quindi, frenare ulteriormente l’economia.

Se l’offerta, che ammontava a circa 147 miliardi di dollari, non fosse stata ritirata e l’idea iniziale fosse andata in porto, avremmo assistito ad una delle più grandi fusioni, trattandosi due due colossi societari.

Citigroup riceve aiuti dal governo americano

Il governo americano ha annunciato un piano di salvataggio a favore del colosso bancario Citigroup quantificato in 20 miliardi di dollari, che verranno impiegati per l’acquisto di azioni dell’azienda. Tale manovra arriva dopo che, appena il mese scorso, alla banca erano stati concessi circa 25 miliardi di dollari prelevati dai fondi pubblici.

La società, a causa della crisi finanziaria globale, ha perso diversi miliardi di dollari e ha registrato un guadagno di circa il 60% in meno rispetto all’anno precedente. La scorsa settimana, inoltre, la società ha annunciato un taglio di circa 52.000 di posti di lavoro in tutto il mondo.

La risposta del governo alle richieste di Ford, Chrysler e General Motors

Le tre principali case automobilistiche americane (Ford, Chrysler e General Motors), come già si è appreso nei giorni scorsi, avevano richiesto al governo americano un aiuto quantificato in circa 25 miliardi di dollari.

Oggi è arrivata la risposta del governo il quale ha affermato che se le tre aziende intendono ottenere un finanziamento devono presentare, entro il 2 Dicembre, un convincente piano di recupero.

Dana Perino, portavoce della Casa Bianca, ha affermato che il Presidente Bush è più che disposto a concedere l’aiuto richiesto dalle case automobilistiche e che, per questo motivo, cercherà di incoraggiare il Congresso a farlo al più presto. Il Presidente, per concedere questo prestito, conta di prelevare i soldi necessari dal Dipartimento per l’Energia, che era stato originariamente istituito per finanziare lo sviluppo di veicoli più efficienti dal punto di vista dei consumi.

La crisi del mercato automobilistico colpisce anche l’Europa

La crisi economica che ha colpito il settore auto non è circoscritta soltanto alle note case automobilistiche americane ma ha coinvolto anche numerosi produttori europei.
Secondo Acea, l’associazione delle case automobilistiche europee, le vendite di auto in Europa sono diminuite del 14,5% nel mese di Ottobre.

Peugeot, ad esempio, ha annunciato un taglio di circa 2.700 posti di lavoro a causa del forte calo di domanda. La nota casa Francese, infatti, durante l’ultimo trimestre ha registrato un calo del 17% e prevede un ulteriore riduzione delle vendite di almeno il 10% per il prossimo anno.

La casa produttrice, inoltre, prevede di spostare circa 900 lavoratori dalla sua fabbrica di Rennes ad altri siti, sulla base di un piano strategico che sarà discusso dal Consiglio il 2 Dicembre. Jean-Luc Vergne, che è a capo del settore risorse umane, ha spiegato che il taglio dei posti di lavoro è assolutamente necessario al fine di tutelare l’azienda e i suoi restanti 200.000 dipendenti.

Dal Vaticano lezioni di economia

papa

Nella giornata di ieri si è tenuta nella sede milanese dell’Università Cattolica, in una’Aula Magna gremita e tirata a lucido, l’inaugurazione dell’Anno Accademico, a cui ha presenziato il Ministro del Tesoro Tremonti. Non prestando attenzione alla manifestazione che si teneva negli stessi minuti al di fuori dell’ateneo, a cui vi ha preso parte anche il Nobel Dario Fo, l’On. Tremonti ha enucleato le proprie idee sull’attuale crisi, paragonandola ad un videogioco in cui esistono vari livelli da passare, ognuno col proprio mostro, e in questo caso gli avversari sarebbero carte di credito, bancarotte delle società, ed infine, last but absolutely not least, i derivati.

Il Ministro della Repubblica trova inoltre un profeta dell’attuale crisi, identificandolo in colui che oggi è Papa, ma che nel 1985 scrisse “Church and Economy” in cui era teorizzato il collasso del mercato e l’implosione dell’economia su se stessa.

La crisi economica colpisce Detroit

La crisi economica ha ormai completamente colpito il settore auto anche in quella che ne è definita la patria, Detroit. La vendita di auto da parte della General Motors, infatti, lo scorso mese è scesa di del 45% e Walt Tutak, manager Chevrolet, si è detto realmente preoccupato poichè, durante i suoi 34 anni di lavoro nel settore auto, non ha mai visto una situazione tanto drastica.

Il mercato automobilistico rappresenta senza dubbio una fetta consistente dell’economia americana, un settore che dà lavoro a milioni di persone i cui posti di lavoro sono seriamente a rischio. Tutak, inoltre, ha affermato che il governo dovrebbe impegnarsi tempestivamente ed efficacemete a sostegno delle tre principali case automobilistiche di Detroit (Ford, General Motors e Chrysler) soprattutto perchè esse danno lavoro a circa 500.000 persone.

Alitalia: sarà Lufthansa il partner?

aereo lufthansa

A meno di una settimana dall’attesissima fine del commissariamento, per Alitalia, o meglio, per la nuova Alitalia, ossia CAI, si prospetta un’agenda fitta di appuntamenti internazionali.
Trovatosi con il cancelliere tedesco Angela Merkel, Berlusconi ha ribadito che ogni alleanza con partner europei verrà vista di buon occhio, ma gli unici a poter decidere sono Colaninno & Co.

Ma chi sono appunto questi sedici protettori della bandiera italiana sulla livrea dei nostri aerei?

Gli esponenti di maggior spicco sono il già citato Roberto Colaninno, proprietario di Piaggio ed ex-padrone di Telecom, per la quale, dato l’accertamento di evasione fiscale, ha patteggiato col Fisco una sanzione di 156 milioni di Euro. Ha conoscenze politiche in entrambi gli schieramenti politici tant’è che il figlio Matteo è addirittura ministro ombra per lo sviluppo economico; Carlo Toto, già in partnership con Lufthansa, è uno dei pochi che sia nel caso dovesse andare in porto l’operazione CAI, sia dovesse fallire, guadagnerebbe in ogni caso, o con CAI o con la sua Air One; Francesco Caltagirone è indagato per aggiotaggio insieme a Billè per quanto riguarda l’inchiesta Antonveneta;

Chrysler chiede aiuto al governo

La crisi finanziaria in atto continua ad includere tra le sue vittime anche colossi dell’economia mondiale. L’ultima di questi, ma solo in ordine di tempo, è la Chrysler, la casa leader del mercato automobilisto americano che, poche ore fà, ha rivelato che, per lei, sarebbe estremeamente difficile riuscire a sopravvivere senza alcun aiuto da parte del governo.

La richiesta della Chrysler arriva dopo che Ford e General Motors, i suoi principali concorrenti, hanno chiesto al governo un aiuto di circa 25 miliardi di dollari.

Nancy Pelosi, il leader del partito democratico, ha affermato di voler convincere il Congresso ad approvare questi aiuti poichè Chrysler, Ford e General Motors sono tutte aziende pesantemente colpite dalla crisi che ha causato un forte calo di vendite da parte degli Stati Uniti.

Inizia la crisi anche in Islanda

islanda sotto i ghiacci

Nel caso qualcuno pensasse che Paesi più isolati dall’economia mondiale come l’Islanda fossero immuni dalla crisi che ha e sta investendo tutti i mercati, alla luce degli ultimi eventi accaduti in quel di Reykjavík, ove 6mila persone hanno manifestato contro il governo attuale, chiedendone la destituzione a suon di uova e pomodori lanciati contro il Parlamento guidato da Geir Haarde, deve assolutamente ricredersi.

Il Paese, ritenuto fino a poco tempo fa un modello economico per tutti gli altri Stati, è stato messo in ginocchio dalle tre Moire dell’economia: crescita della disoccupazione, inflazione balzata d’un sol colpo al 15% e un rialzo impressionante dei tassi d’interesse, i quali hanno toccato quota 18%. I 300mila abitanti della Nazione più isolata d’Occidente sono esasperati, e auspicano che la situazione possa essere risolta dall’intervento del FMI. Identico desiderio quello divisato dai Lettoni, i quali devono confrontarsi con un crollo vertiginoso del PIL, che porterà dal +10,3% dell’anno che sta per finire, al drammatico –3% previsto per l’anno venturo.

Come risolvere la crisi finanziaria

bernanke insieme a bush

Nel discorso di venerdi Bernanke ha dichiarato che le decisioni di politica monetaria non hanno finora risolto la situazione attuale e per risolvere la crisi finanziaria internazionale saranno doverosi degli interventi politici degli interventi da parte dei politici. Gli swap overnight quotano giá con uno sconto di 50 pb nel mese di Dicembre e nella giornata del 19 Novembre sono attesi diversi dati importanti. Eventuali dati negative potrebbero aumentare la possibilitá di vedere un indebolimento dell’EUR/USD e la sua discesa al di sotto di 1.24.

La zona euro ha fatto registrare dati negativi nella settimana passata e eventuali cali nel mercato azionario americano non mancheranno di indebolire l’Euro come avvenuto nelle ultime settimane. Ci attendiamo che questa correlazione rimarrá elevata anche nelle prossime settimane e I risultati nelle quotazioni saranno legate alla percezione del rischio. Sará importante vedere come le quotazioni dell’Euro reagiranno ai provvedimenti presi nel corso del G20 di questo fine settimana ed in questo senso sará importante vedere come reagiranno le borse questa mattina.

Lo Yen ha visto aumentare la Sua volatilitá nelle ultime settimane ed é spesso stato il termomentro relativamente alla percezione del rischio sul mercato. Il G20 potrebbe nel breve termine riportare un po’ di fiducia e qualora ció avvenisse si dovrebbe assistere ad un calo delle quotazioni dello Yen. Si dovrá valutare se le promesse relativamente ad interventi fiscali potrebbbero dare qualche spinta al mercato. Qualora questo non avvenisse la situazione del mercato potrebbe avere un deterioramento e la volatilitá, che era diminuita nelle ultime 2 settimane, sta ritornando a livelli elevati.

Fondo Monetario Internazionale: sono necessari ulteriori finanziamenti

Dominique Strauss-Kahn sostiene che il Fondo Monetario Internazionale necessita di ulteriori finanziamenti per poter intervenire efficacemente e svolgere un ruolo essenziale nella ripresa dell’economia globale. La richiesta è di un finanziamento di almeno 100 miliardi di dollari per i prossimi sei mesi.

Dominique Strauss-Kahn ha affermato, inoltre, che la necessità di ulteriori risorse è stata determinata dal notevole incremento dei Paesi che chiedono sostegno al Fondo Monetario Internazionale e, nel frattempo, ha invitato i governi dei vari Paesi a tagliare ulteriormente i tassi di interesse.

Nel frattempo sabato, durante il G20 tenutosi a Washington, i vari leader intervenuti si sono impegnati a cooperare per stimolare la crescita economica in tutto il mondo, sia nei paesi sviluppati che nei paesi in via di sviluppo lavorando, sopratutto, per ridurre le imposte e tassi di interesse ed aumentare la spesa pubblica.