
I dati forniti dall’Association of European Business non lasciano dubbi di sorta: la casa torinese consolida il terzo posto nella vendita di veicoli commerciali con peso inferiore alle sei tonnellate, surclassata solamente dalle nazionali Uaz e Gaz.
I dati forniti dall’Association of European Business non lasciano dubbi di sorta: la casa torinese consolida il terzo posto nella vendita di veicoli commerciali con peso inferiore alle sei tonnellate, surclassata solamente dalle nazionali Uaz e Gaz.
La quota di mercato di Fiat Group Automobiles è ora al 29,8%, in calo dello 0,6% rispetto al mese di giugno del 2010.
Starebbero lavorando al nuovo prestito le stesse banche più o meno che hanno già lavorato in precedenza al prestito da 4,2 miliardi per lo scorporo di Fiat Industrial.
In base a questo nuovo accordo, in particolare, Fiat fornirà ogni anno dai 20.000 ai 30.000 motori diesel che saranno poi montati sulla Suzuki SX4, vettura che già si avvale dello sviluppo congiunto e realizzata presso lo stabilimento di assemblaggio in Ungheria.
Il ritorno in Borsa di Chrysler, dunque, è una tappa obbligata in quanto appare troppo rischioso optare per la via alternativa, ossia procedere all’acquisto della quota detenuta in Crysler da Veba.
A riportare la notizia è stato il quotidiano China Times, secondo cui Fiat avrebbe intenzione di aumentare a 500.000 vetture l’anno la capacità produttiva dello stabilimento di Changsha, dove si sviluppa la joint venture paritetica tra il Lingotto e Guangzhou automobile group.
Fiat ha offerto per questa quota 125 milioni di dollari, nel frattempo tiene aperto il dialogo anche con Veba. Sergio Marchionne, Ad di Fiat e Chrysler, ha detto che il gruppo tiene un atteggiamento attendista con il Governo canadese.
Marchionne ha iniziato a prendere le distanze da una Ipo di Chrysler, affermando che al momento non esiste nessuna data e non c’è nessuna fretta.
Come si legge nella nota di Marchionne, rimane il senso di gratitudine verso l’amministrazione del Presidente Obama, per aver creduto nella partnership con Fiat, ormai due anni fa.
In occasione di un incontro a Ottawa, Marchionne ha ribadito ufficialmente quindi che Fiat vuole acquisire anche la quota dell’1,7% del governo canadese in Chrysler, però non toccherà solo a Fiat decidere.
La quota di Fiat potrebbe salire in totale dell’8,3%, fino al 54,3%, grazie alle acquisizioni delle quote detenute dal Governo Usa e da quello canadese. Automotive News riporta la notizia secondo cui Fiat vorrebbe esercitare l’opzione per acquistare le quote già entro luglio.
Sulle quote del Tesoro americano, il gruppo torinese possiede già un’opzione esercitabile da subito. Secondo quanto riporta Automotive News citando una fonte molto vicina alle società , Fiat vuole esercitare questa opzione entro la fine di luglio.
La casa americana ha fatto sapere che il rimborso è stata effettuato con 6 anni di anticipo rispetto a quanto stabilito, ed è comprensivo anche di tutti gli interessi.