
La novità , dunque, riguarda il venir meno del controllo congiunto e paritetico della società energetica e quindi Edf potrebbe vedersi costretta a lanciare l’Opa sulle minoranze.
La novità , dunque, riguarda il venir meno del controllo congiunto e paritetico della società energetica e quindi Edf potrebbe vedersi costretta a lanciare l’Opa sulle minoranze.
La reazione degli analisti a questa notizia è stata più che positiva, a partire dagli analisti di CentroBanca che hanno alzato il giudizio sul titolo della società , quotato nel segmento Star di Piazza Affari, portandolo da “hold” a “buy”, e il prezzo obiettivo, da 1,18 a 1,59 euro.
Le proteste sono iniziate anche in Marocco e le continue manifestazioni e il senso di insicurezza non fa altro che alimentare la sfiducia degli investitori che si vedono costretti a vendere.
A seguito dell’incontro tenuto ieri tra il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e gli altri membri dell’esecutivo è infatti emersa la volontà di velocizzare la procedura avente ad oggetto investimenti ed interventi nel settore delle infrastrutture soprattutto a favore dello sviluppo del Sud Italia.
Falck Renewables: aumento di capitale da 129,9 milioni di euro mediante emissione di nuove azioni offerte in opzione agli azionisti (dal 14 febbraio al 4 marzo) ad un prezzo di 1,003 euro ciascuna nel rapporto di 4 azioni di nuova emissione ogni 5 azioni già possedute.
I ricavi consolidati hanno registrato una crescita dell’1,5% a 1.880,1 milioni di euro, grazie soprattutto ad una crescita del 4,9% della base clienti. L’Ebitda si è attestato a 502,6 milioni di euro, in crescita del 4,5% rispetto ai 481,2 milioni del 2009.
Equita, infatti, ritiene che nel breve termine le condizioni di trading nei mercati chiave come quello dell’Italia, dell’Est Europa e degli Stati Uniti resteranno al centro di sfide importanti, i prezzi sono infatti sotto pressione in questi mercati e l’incertezza potrebbe tradursi in costi più alti.
A sollevare la quotazione della banca triestina non è bastata neanche la valutazione positiva arrivata da Equita, che ha comunicato stamane di aver rivisto al rialzo le sue previsioni. Il broker, in particolare, ha alzato da 23,5 a 24 miliardi gli asset under management a fine 2010, di conseguenza si prevede un incremento del 2% dell’utile netto 2011 a 87 milioni di euro contro un consensus a 88 milioni.
La banca d’affari ha spiegato di aver preso questa decisione alla luce del potenziale di crescita dell’azienda dopo i primi segnali di ripresa che hanno seguito i cambiamenti strategici e operativi operati dal gruppo e che, secondo il broker, porteranno ad un netto rialzo degli utili nella seconda parte dell’anno.
L’azienda italiana attiva nel settore energetico, in particolare, ha archiviato l’ultimo trimestre dell’anno con un utile operativo adjusted pari a 4,74 miliardi di euro, ossia in crescita del 28% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile operativo adjusted dell’intero 2010, invece, è stato pari a 17,3 miliardi, ossia in crescita del 31,9% rispetto al 2009.
L’azienda farmaceutica francese, in particolare, pagherà 74 dollari ad azione in contanti più un diritto il cui valore dipenderà dai volumi di produzione di alcuni farmaci (tra questi figura il Lemtrada, ossia il farmaco sperimentale contro la sclerosi multipla).
Le valutazioni, dunque, sono sostanzialmente positive, nonostante nel corso del 2010 l’azienda ha registrato ricavi in flessione del 2,6% a 728,1 milioni di euro, mentre le vendite farmaceutiche sono diminuite del 2,5% a 702,3 milioni di euro.
Ad influire positivamente sull’andamento della quotazione è stato senza dubbio il consenso mostrato dal mercato a seguito del processo di ristrutturazione del portafoglio tedesco operato dalla società , nonchè la ridefinizione del modello di business incentrato su una riduzione del capitale investito e sulla focalizzazione dell’attività soprattutto nella gestione dei servizi per conto di terzi.
In cambio, però, si chiede un sacrificio agli azionisti. Il piano industriale 2011-2013, infatti, prevede una politica dei dividendi piuttosto restrittiva, in quanto è previsto che venga riservato alla distribuzione degli utili non più del 50% del cash flow, inteso al netto degli oneri finanziari.