
Si tratta di un accordo che rientra nel progetto Sos Impresa Italia che ha l’obiettivo di salvare 10.000 imprese a rischio chiusura nei prossimi 6 mesi.
Si tratta di un accordo che rientra nel progetto Sos Impresa Italia che ha l’obiettivo di salvare 10.000 imprese a rischio chiusura nei prossimi 6 mesi.
Grazie a questo tipo di prestito, infatti, è possibile richiedere una somma che va da un minimo di 11.000 ad un massimo di 30.000 euro, rimborsabili in rate mensili per un minimo di 18 mesi ed un massino di 120 mesi.
Infatti, dopo la moratoria del crediti alle imprese che rientra in un accordo sottoscritto dall’Associazione bancaria italiana, governo e Confindustria, arriva un altro accordo a loro favore, questa volta siglato da Intesa Sanpaolo e Confcommercio.
I bancari hanno sostenuto gli scambi per tutta la mattinata, e protagonista indiscusso è stato il titolo di Banca Italease, autore di un balzo incredibile, dopo essere anche stato sospeso per eccesso di rialzo, il titolo ha concluso le contrattazioni a +30,48%.
Questo, quindi, è un chiaro segnale che le persone hanno iniziato a familiarizzare con i nuovi servizi offerti dalle banche e preferiscono una semplice telefonata piuttosto che la fila allo sportello. Grazie ai call center bancari, infatti, è molto più comodo e veloce fare un bonifico, ricaricare il cellulare, negoziare titoli o avere un finanziamento.
A qualche anno dal lancio di Conto Arancio tutti i principali istituti bancari offrono un conto deposito, compreso Monte dei Paschi di Siena con il suo conto Depositoonline.
A Milano il Ftse-Mib ha ceduto il 2,74% a quota 20.972 punti mentre il Ftse All-Share ha lasciato sul campo il 2,63% a 21.433 punti. Parigi ha perso il 2,16% Francoforte il 2,02% e Londra l’1,56%.
Tra queste troviamo Intesa Sanpaolo con il suo Prestito Pensionati che però, a differenza del Prestito BNL Pensione Dinamica, si rivolge esclusivamente ai pensionati INPS e non anche ai pensionati INPDAP e a quelli di altri istituti di previdenza sociale.
A darne l’annuncio ufficiale è stato Stuart Gibson, il legale del Dipartimento di Giustizia Usa, che nel corso di una teleconferenza con il giudice federale di Miami Alan Gold ha annunciato che Ubs e il fisco americano hanno raggiunto un accordo iniziale, anche se comunque ci vorrà ancora un pò di tempo prima che l’intesa raggiunga la sua forma definitiva. Gibson, quindi, ha chiesto al giudice di cancellare la causa la cui prima udienza si sarebbe dovuta tenere lunedì.
A Milano il Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni a -1,43% a quota 21.268 punti, il Ftse All Share ha perso l’1,44% a quota 21.716. Male anche Parigi (-1,38%), Londra (-1,08%) e Francoforte (-2,44%).
A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso la giornata di lunedì in rialzo dello 0,81% a quota 21,576 punti mentre il Ftse All Share ha segnato +0,71% a 22.033 punti. Parigi -0,47%, Londra -0,19% e Francoforte -0,74%.
L’adesione da parte di Intesa Sanpaolo è avvenuta stamattina attraverso la sottoscrizione dell’accordo da parte di Enrico Salza, presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, e Francesco Miceli, direttore della Banca dei Territori.
La banca, infatti, ricordiamo, è detenuta al 43% dal governo e secondo quanto riportato dal giornale inglese starebbe studiando una strategia per ridurre questa percentuale, intenzione che deriva soprattutto dal fatto che il programma governativo messo in atto per salvare le banche dagli effetti della crisi è considerato da Lloyds Banking Group troppo costoso, senza considerare l’eccessivo potere che conferisce al governo.