Borse asiatiche in rialzo del 70% su base annua

Borse asiatiche

Le borse asiatiche si preparano a chiudere il 2009 con un rialzo del 70%, un risultato eccellente per quelli che sono considerati i mercati emergenti. Non facciamoci però ingannare, il mercato è ancora incerto e gli osservatori stanno analizzando l’andamento del sistema economico/finanziario degli Stati Uniti.

Negli ultimi 3 mesi l’America ha visto un aumento sostanziale dei consumi e questo è un dato molto interessante.

Autogrill trend rialzista oltre 8,82 euro

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Si tratta di un buon periodo per il titolo di Autogrill a Piazza Affari, infatti sta tenendo molto bene sopra al supporto grafico che si trova in area 8,5 euro per azione, ed è riuscito anche ad effettuare un buon rimbalzo verso l’alto andando a sfiorare quote interessanti come 8,8-8,82 euro per azione.

E’ positivo quindi il quadro di breve termine di Autogrill anche se solo con il superamento della resistenza di area 8,8-8,82 euro avremo realmente uno spunto rialzista degno di nota.

Novartis acquisisce Corthera

novartis

Il gruppo farmaceutico svizzero Novartis ha comunicato di essere giunto ad un accordo per l’acquisizione della statunitense Corthera verso il pagamento di un corrispettivo che si aggira intorno ai 430 milioni di euro. Di questi 84 milioni di euro verranno pagati immediatamente mediante l’acquisto delle azioni attualmente in circolazione mentre la restante somma verrà versata in funzione dell’andamento delle attività.

Si tratta di una mossa strategica da parte del colosso farmaceutico svizzero che attraverso questa acquisizione potrà mettere le mani su una serie di nuovi farmaci che al momento sono ancora in fase di sperimentazione ma che promettono bene.

Fiat cerca break-out a 10,65 euro

fiat

Il titolo Fiat nelle ultime sedute a Piazza Affari sta cercando di tirare fuori la testa, infatti non a caso in questi giorni il titolo del Lingotto ha provato a testare il supporto grafico posto a quota 10,5-10 euro, senza però riuscire a superare la fatidica soglia dei 10,5.

Il titolo ha poi effettuato un rimbalzo tecnico oltre quota 10 euro, senza però come detto, andare oltre 10,5 euro, che potrebbe essere il primo segnale di una forte crescita del titolo entro tempi piuttosto brevi.

Eni valuta diminuzione quota in Snam Rete Gas

Secondo alcune indiscrezioni di stampa Eni sta valutando la possibilità di diminuire la sua quota in Snam Rete Gas al di sotto del 50% del capitale. Le indiscrezioni sono state commentate dal Eni che attraverso un portavoce ha confermato che già da diverso tempo sono allo studio dei progetti relativi a possibili razionalizzazioni del portafoglio degli asset regolati, allo stesso tempo però ha anche sottolineato che ad oggi nessuno di questi progetti è stato convincente al punto tale da tale da consentire una sufficiente e completa valutazione o una delibera da parte degli organi sociali competenti.

Secondo le indiscrezioni la diminuzione da parte di Eni della sua quota in Snam Rete Gas andrebbe a completare l’operazione di ristrutturazione della divisione G&P cominciata a inizio 2009 con la cessione di Italgas e Stogit a Snam Rete Gas.

London Stock Exchange acquisisce Turquoise

Lse

Il London Stock Exchange, società che controlla le Borse di Londra e di Milano, attraverso un comunicato ha annunciato l’acquisizione della piattaforma alternativa paneuropea Turquoise, che andrà poi a fondere con la controllata Baikal, piattaforma per scambi anonimi al di fuori del mercato.

A seguito del completamento dell’operazione al London Stock Exchange spetterà il 60% della nuova entità mentre a Turquoise rimarrà solo il 40%, quota che però verrà interamente controllata dalle banche attualmente azioniste di Turquoise, tra cui figurano Citigroup, Credit Suisse, Goldaman Sachs, Bank of America Merrill Lynch, Morgan Stanley, Ubs, BNP Paribas e Sociètè Gènèrale.

Unicredit punta 2,4 euro per un’inversione di trend

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Nella scorsa settimana il titolo Unicredit ha raggiunto l’importante supporto chiave posto a 2,25 euro per azione, ma da quel momento il titolo in borsa non ha più dato sostanziali indicazioni sul trend di breve periodo che lo aspetta.

Venerdì scorso Unicredit ha concluso la seduta in rialzo dello 0,33% a quota 2,2725 euro per azione, rimanendo però così nel limbo compreso tra quota 2,25 e 2,30 euro, il che non propone un’indicazione precisa dell’andamento del titolo per le prossime sedute.

Telecinco e Prisa vicine ad un accordo

Telecinco

Secondo alcune indiscrezioni riportate dalla stampa spagnola Mediaset e il gruppo spagnolo Prisa sono finalmente giunte ad un accordo per legare i rispettivi interessi televisivi, i giornali hanno citato fonti vicine alla vicenda e hanno aggiunto che l’annuncio ufficiale è imminente, potrebbe addirittura arrivare domani.

Sempre secondo voci non confermate ufficialmente l’accordo tra le due emittenti televisive avrebbe ad oggetto un legame tra Cuatro, canale di proprietà di Prisa, e Telecinco, controllata spagnola di Mediaset, nonchè la vendita di una quota che si aggira intorno al 20% della pay-tv Digital+.

Unicredit raggiunge il supporto chiave a 2,25 euro

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Dopo le voci apparse ieri in rete riguardanti la possibile creazione di un cosiddetto Bancone Unicredit, il titolo in borsa ha reagito molto bene fin da subito, concludendo già alla fine della mattinata sopra l’importante soglia fissata a 2,25 euro.

Il superamento del supporto chiave di 2,25 euro rappresenta un ottimo segnale per il titolo, che trova così conferme dopo un periodo recente non propriamente idilliaco, fatto di alti e bassi.

Saipem trend rialzista a quota 23 euro

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Il titolo Saipem a Piazza Affari si trova in un ottimo periodo, come potete vedere dal grafico è al centro di un trend rialzista iniziato circa a cavallo tra novembre e dicembre, con i prezzi che sono arrivati addirittura a sfiorare la soglia psicologica, che si trova a quota 23 euro per azione.

Saipem potrà cercare di mettere a segno un nuovo allungo al di sopra di questa cifra ma solamente dopo una nuova fase di consolidamento oltre soglia 22-21,95 euro.

Mercati instabili nel 2010, parola di Moody’s

Piazza Affari

All’indomani della notizia di un nuovo record per il debito pubblico italiano, che ha raggiunto quota 1.800 miliardi di euro, l’agenzia di rating Moody’s lancia l’allarme sul settore della finanza pubblica e del debito che nel 2010 avrà come conseguenza una forte volatilità dei mercati europei.

La volatilità dei mercati nel corso del prossimo anno, secondo l’agenzia di rating, sarà principalmente riconducibile al fatto che i principali paesi dovranno ritirare le misure di aiuto e di sostegno messe a disposizione delle banche, operazione questa che dal punto di vista della tempistica e della modalità di esecuzione rappresenta un grosso rischio, soprattutto per le economie avanzate.

Dubai vola in borsa dopo il salvataggio del governo

Quella di oggi è stata una giornata decisamente positiva per le borse di Dubai e Abu Dhabi che hanno registrato rispettivamente un rialzo del 10,37 e del 7,9.

L’impennata è l’atteso risultato della notizia diffusa questa notte e che rappresenta la salvezza per Dubai World, il governo di Abu Dhabi ha infatti deciso di correre in aiuto del colosso immobiliare Nakheel e di pagare il suo debito da 4,1 miliardi di dollari attraverso la concessione di una somma pari a 10 milardi di dollari che verrà utilizzato oltre che per estinguere il debito di Nakheel anche per assolvere una serie di obbligazioni che gravano sulla holding Dubai World.

Exxon Mobil compra Xto Energy

Exxon

La multinazionale petrolifera Exxon Mobil ha comunicato di aver raggiunto un accordo per acquistare Xto Energy, uno dei principali produttori di gas statunitensi, verso un corripettivo di 41 miliardi di dollari comprensivi dei 10 miliardi di dollari di debito.

Si tratta di un’operazione che verrà attuata mediante lo scambio di azioni, in particolare gli azionisti di Xto Energy riceveranno 0,7098 azioni di Exxon per ogni titolo Xto, valutato quindi 51,69 dollari, ossia con un premio del 25% sulla chiusura di venerdì.

Investire sui titoli bancari, escluso un ritorno sui livelli del passato

borsa

Per chi ha intenzione di investire in Borsa il consiglio degli esperti è quello di lasciar perdere il settore bancario, soprattutto se l’intenzione è quella di ottenere dei profitti in previsione di un forte recupero di questi titoli.

Secondo un’attenta analisi riportata dal Corriere Economia, infatti, a causa della crisi e delle sue ingenti conseguenze è molto difficile che ci sarà un ritorno agli investimenti su livelli di roe precendenti alla crisi, ovvero intorno al 20-24%. Sono in molti a ricodurrre il recente andamento dei titoli bancari alla volatilità dei mercati e alla crisi di Dubai ma un attento esame di quanto accaduto nell’ultimo anno mostra che non è assolutamente così.