Il governo USA assisterà i proprietari di case

barak obama pensieroso

Il dollaro dopo essersi rafforzato nel corso di tutta la giornata ha sofferto del grande rimbalzo del mercato azionario dopo che il Governo Usa ha dichiarato che avrebbe assistito i proprietari di immobili in difficoltà. Rimangono gravi dubbi sulla risoluzione di questa crisi e gli operatori di mercato si interrogano quando verranno prese misure in grado di dare una svolta a questa situazione e se saranno veramente efficaci.

Per la fine di questa settimana ci attendiamo grandi movimenti specialmente in vista della approvazione definitiva da parte del Senato e della Camera che potrebbe spingere il mercato azionario in alto e quindi pesare sulle quotazioni di dollaro e YEN.

La crisi finanziaria durerà ancora qualche mese

Il mercato azionario Usa ha iniziato la giornata in rialzo ma una serie di notizie negative ha avuto l’effetto di far scendere le quotazioni e chiudere la giornata in ribasso avendo come effetto il rafforzamento del dollaro.

Tra le notizie che hanno depresso il mercato ci sono i dati negativi presentati dalla Time Warner e Kraft Foods e l’abbassamento del rating della Russia che é stato portato a tripla B ed avvicinandosi sempre maggiormente alla classificazione come junk bonds. L’indice ISM é aumentato a 42.9 rispetto al precedente dato rilevato a 40.1. Siamo comunque sotto i 50 punti e quindi si conferma la forte contrazione del mercato: si continuano a vedere cali nei nuovi ordini e l’attesa per domani con i dati sulla disoccupazione é elevatissima.

I dati dovrebbero essere ancora una volta drammatici e ci si attende la perdita di altri 500.000 posti di lavoro. Anche l’indice ADP rilevato ieri é stato negativo in tal senso.

Nuovo calo del dollaro

Da due giorni il dollaro sta subendo un calo dovuto al rimbalzo sulle trendline rialzista per l’EURO/DOLLARO e il USD/CAD. L’EURO/DOLLARO, come visto dall’analisi tecnica di ieri é rimbalzato sulla trend line sul supporto dinamico in area 1.2705 mentre il USD/CAD ha generato un movimento di rimbalzo dopo aver toccato il supporto di Fibonacci a quota 1.25.

Cosa ha fatto scendere il dollaro? I dati sul settore Immobiliare che sono stati anche questa settimana in notevole ripresa segnando un nuovo miglioramento. Questi dati mostrano una stabilizzazione della situazione dopo i pesanti cali degli ultimi mesi. Altro dato che ha permesso all’EURO/DOLLARO di recuperare é stata la buona giornata della borsa americana che si é apprezzata sulla scia di alcuni interessanti risultati relativi a societa quotate.

L’euro recupera sul dollaro a inizio settimana

L’inizio settimana ha visto interessanti rafforzamenti da parte del dollaro e dello Yen a seguito della comunicazione di alcuni dati relativi a diverse aziende nipponiche, In primis Hitachi, che hanno rivisto al ribasso i loro risultati di bilancio.

I dati relativi al settore manifatturiero sono stati ancora una volta negativi seppur in miglioramento rispetto alla rilevazione precedente rimanendo sotto i 50 punti. I dati relativi a produzione e nuovi ordini sono rimasti ancora molto vicini ai livelli minimi di Dicembre.

I dati sui consumi sono diminuiti piú del previsto calando di circa l’1% nel mese di Dicembre segnando il sesto mese di declino consecutivo. Nello stesso tempo i personal income sono calati dello 0.2% ed é ancora chiaro che i dati stanno riflettendo quanto accaduto nella seconda meta del 2008.

La crisi dei consumi alimenta la borsa negativa

foto che mostra un bancario preoccupato per la crisi economica

Un pil in pesante calo come preannunciato non ha avuto l’effetto di deprimere le quotazioni del dollaro, anche per la presentazione di risultati che sono stati meno negativi del previsto. La lettura di questo dato va indirizzata nella stessa direzione degli ultimi mesi relativamente alla percezione del rischio.

Le aspettative per i dati delle prossime settimane rimangono comunque poco incoraggianti e il dato che deve far maggiormente riflettere riguarda i consumi che sono scesi su base annua dell’8,9% risultando il peggior dato da circa 51 anni.

Lo scenario economico Usa rimane povero e un andamento cosi negativo avrà degli effetti inevitabilmente sul dollaro nei prossimi mesi e sottolineamo come la correlazione tra EURO/DOLLARO e S&P500 rimane ai livelli più alti di sempre pertanto rimaniamo dell’avviso delle ultime settimane sottolineando come sarà importante tenere sempre sotto controllo l’andamento delle borse per capire il tipo di posizioni da prendere sul mercato relativamente al dollaro.

Dollaro e Yen in caduta libera

Lunedì è stata la giornata dei pesanti cali di dollaro e Yen. Si tratta probabilmente di un rimbalzo dovuto ad una diminuzione della volatilità e dell’avversione al rischio piuttosto che legato a dei fondamentali.

È vero che i dati relativi al settore immobiliare negli Usa sono stati migliori del previsto (con un dato in aumento del 6.5%) ma non può essere considerato questo il dato che ha modificato in maniera significativa l’andamento sui mercati. Inoltre un primo dato leggermente positivo non può essere considerato ancora il raggiungimento dei minimi e l’inizio della risalita.

A questo miglioramento ha contribuito l’aumento dello 0.99% nella massa monetaria M2 (legato ai vari interventi effettuati dalla FED). Vedremo se nei prossimi mesi si vedranno gli effetti a livello di crescita.

Recupererà l’economia?

Nella settimana che sta iniziando torneranno ad esserci una serie di dati che potrebbero in qualche modo dimostrare quale sará l’orientamento degli investitori nei confronti del dollaro mostrando se l’economia da qualche piccolo segnale di recupero ovvero se la crisi é ancora in fase di esplosione.

I dati a cui si dovrá porre maggiore attenzione sono quelli relativi alle vendite di case, agli ordini di beni durevoli ed in primis alla fiducia dei consumatori che potrebbe dare un vero segnale su quali potrebbero essere i risultati del Pil dell’ultimo trimstere del 2008. Gli economisti di Bloomberg parlano di un acuirsi di questa crisi che si dimostrera anche dai crolli del settore immobiliare e da un calo in tutte le componenti di crescita.

Dollaro e Yen in perdita venerdi scorso

Dopo una settimana di salite sia il dollaro sia lo yen hanno visto perdere parte dei loro recuperi nella giornata di venerdi. Questo é coinciso con una serie di interventi a favore della ripresa dei mercati tra cui va ricordato quello previsto a favore di Bank of America del valore di 138 miliardi. Nel frattempo il CPI é calato dimostrando il processo di deflazione in corso.

L’indice della universitá del Michigan é salito a 61.9 contro ogni previsione e nonostante il contesto economico non sia in nessun modo incoraggiante il piano fiscale di 825 miliardi di dollari ha contribuito al miglioramento di tale indicatore.

La BCE taglia i tassi portandoli al 2%

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La BCE non ha disatteso quanti si aspettavano un taglio di 50pb portando i tassi al 2%, minimo storico dall’introduzione dell’Euro. Cosa succederá nei prossimi mesi al momento rimane difficile immaginarlo ma durante la conferenza post taglio il Governatore Trichet ha dichiarato che eventuali mosse successive da parte della Banca Centrale non saranno effettuate prima di Marzo. In questa maniera é stato dato appuntamento tra 2 mesi per eventuali nuovi tagli che Trichet non ha escluso e saranno influenzati dall’evoluzione della crisi nei prossimi mesi.

Da sottolineare che questa volta non é stato escluso un possibile intervento per far ripartire l’economia e sará legato in parte agli sviluppi dell’inflazione (che dovrebbe continuare a calare) e dalle condizioni di incertezza che ora sono a livelli elevatissimi.

Contrattazioni molto volatili nella settimana scorsa

foto delle icone tipiche della borsa, il toro e l\'orsoLe ultime ore di contrattazioni della passata settimana sono state molto volatili successivamente alla pubblicazione dei dati sulla disoccupazione negli USA ed hanno visto un dollaro forte nei confronti dell’Euro. I NFP in calo a 524.000 unitá in Dicembre hanno portato il dato sulla disoccupazione ad un totale di 2.589.000 di disoccupati negli Usa facendo registrare il peggior dato a partire dal 1945. Il dato sulla disoccupazione é stato altrettanto negativo aumentando piú del previsto e arrivando al 7,2%. La domanda che tutti si pongono é relativa al rafforzamento del dollaro. Perché?

Proviamo a dare diverse interpretazioni che si legano a letture della situazione tecnica di alcuni cambi e altre che si legano ai tassi di interessi (che negli Usa non possono piú scendere mentre in altri casi c’é ancora parecchio margine per una riduzione).

Papademos e Trichet: crescita fermata dalla recessione internazionale

La prima parte della giornata di ieri ha visto un dollaro molto forte nei confronti di tutte le valute. Il dato relativo al settore non manifatturiero ha sorpreso tutti salendo a 40.6 nel mese di Dicembre rispetto al 37.3 registrato precedentemente. Il rapporto ad esso connesso ha anche mostrato una situazione di lenta ripresa con nuovi ordini, occupazione in aumento e nuovi ordini per esportazioni ma ció non toglie che la situazione sia ancora molto negativa e la ripresa non sembra imminente.

Gli ordini all’industria sono invece calati del 4.6% per la quarta volta consecutiva e ci sono segnali per prossimi ulteriori cali di questo indice. Inoltre i dati relativi al settore Immobiliare fanno presagire ulteriori cali per il 2009 e anche il rapporto del FOMC non fa che confermare tale possibilitá. Nelle prossime ore verrá comunicato l’ADP, dato relativo all’occupazione e potrá darci una prima indicazione su quale potrebbe essere il dato da attendersi in vista dei NFP di venerdi e sebbene questo dato non sia in genere particolarmente market mover potremmo attenderci delle speculazioni legate a questo valore.

La befana porta bene al dollaro

moneta da mezzo dollaro d\'argento sul new york times

Il dollaro ha guadagnato ieri nei confronti dell’Euro, del franco svizzero e dello Yen ma ha perso nei confronti del GBP. Una serie di elementi possono aver contribuito a questo rafforzamento del USD e tra questi va enunciato un piano fiscale di 300 miliardi di USD annunciato dal presidente eletto Obama che va inserito nel piano da 775 miliardi di USD previsto precedentemente.

La recessione non da ancora segnali di rallentamento e questa situazione di crisi iniziata dal Dicembre 2007 sembra che si prolungherá per buona parte del 2009. La giornata di oggi potrebbe essere molto interessante con movimenti di rilievo dopo la pubblicazione delle condizioni del settore non manifatturiero.

Questo dato é di importanza elevata poiche rappresenta il 70% dell’attivita economica degli USA e include il settore finanziario, I servizi ed il dettaglio.

Settimana burrascosa per il dollaro

Il dollaro si trovava al limite di alcuni valori che potevano aprire forti rialzi all’apertura dei mercati e il ritorno alla liquiditá sui mercati potrá aprire forti rialzi ad inizio settimana. Sono previsti durante questa settimana una serie di eventi a rischio che potrebbero far realizzare movimenti imponenti.

In questo inizio d’anno potrebbero cambiare le attitudini degli investitori che negli ultimi 3 mesi del 2008 cercavano di invesire in asset meno rischiosi e cercavano di capire dove si potevano indirizzare in questa situazione di recessione. Probabilmente cambierá la situazione in questo primo trimestre in cui dovrebbe tornare ad esserci maggiore liquiditá.

In questa settimana I dati che dovranno essere seguiti con maggiore interresse sono quelli relativi ai Non Farm Payrolls che verranno pubblicati venerdi. L’ultimo dato é stato molto negativo indicando la perdita di lavoro per mezzo milione di americani. Sará importante vedere questo dato e vedere gli effetti sulla spesa e sul credito al consumo.

Andamento dollaro americano nel 2009

Iniziamo oggi un nuovo anno di contrattazioni. Un anno che si preannuncia pieno di occasioni e che cercheremo di cogliere in modo proficuo. Il dollaro americano ha guadagnato nella seconda parte di quest’anno parecchio nei confronti della maggior parte delle valute in un contesto dominato dal rischio costantemente.

É probabile che questo avverrá anche nei prossimi 12 mesi ma l’andamento di questa recessione e la capacitá di reagire a questa situazione di crisi deciderá chi avrá affrontato nel miglior modo questa situazione. La volatilitá di quest’anno sul forex é stata a livelli record e potrá caratterizzare alcuni periodi di quest’anno.

Mercoledi i jobless claims sono stati meglio del previsto ma questo dato non deve trarre in inganno trovandoci ora in un periodo di vacanza e riteniamo si dovrá aspettare i dati di Gennaio per capire bene lo stato delle cose.