Dubai World mancato rimborso dei prestiti per due rate

La moratoria sul debito richiesta un anno fa da Dubai World, la potente holding pubblica che detiene il controllo dei colossi della logistica e dell’energia, rischia di creare un nuovo allarme sui mercati finanziari. Dopo i timori dello scorso anno relativi al coinvolgimento di alcune importanti banche e alle altre conseguenze di vario genere, tra cui il taglio di rating da parte di Moody’s per diverse importanti imprese legate al Governo di Dubai, arriva una nuova notizia che ha creato non poca preoccupazioni tra gli addetti ai lavori.

Secondo quanto riportato da alcune fonti, infatti, Dubai Group non sarebbe in regola con il rimborso dei prestiti che gravano sul suo bilancio.

Ristrutturazione debito Dubai World

Il governo di Dubai ha annunciato la ristrutturazione del debito di Dubai World mediante la concessione di 9,5 miliardi di nuovi fondi, precisando al contempo che non si tratta di nuovi soldi ma di denaro che sarà prelevato dalle rimanenze dei prestiti già concessi dal governo di Abu Dhabi e da risorse dell’esecutivo.

Il debito complessivo di Dubai World ammonta a 23,5 miliardi di dollari, il governo di Dubai ha deciso di convertire il suo credito di 8,9 miliardi di dollari, ovvero il 38% del totale, in azioni delle società.

Piano di restauro per Dubai Properties Group

Dubai Holding

Dubai Properties Group ha annunciato in un comunicato stampa di essere alle prese con un piano di restauro per garantire efficienza al gruppo di proprietà del sultano a capo di Dubai Holding.

Il piano di recupero prevede l’ingresso di nuovi amministratori finanziari, marketing, affari legali oltre a tutte le operazioni di sviluppo della proprietà.

Debito Dubai World non incide sugli Emirati

crisi dubai world

Come sappiamo, il 25 Novembre del 2009, l’intero sistema finanziario mondiale ha subito uno scossone per via della richiesta di moratoria sul debito presentata da Dubai World, la holding che controlla diverse società nel mondo con forti interessi anche nell’ambiente energentico che ha fatto registrare una passività di 59 miliardi di dollari.

Il ministro dell’economia degli Emirati Arabi Uniti Sultan al-Mansouri ha fatto sapere in una nota presentata ieri che l’intero stato degli Emirati non dovrà modificare nessun dato nei confronti delle previsioni economiche per il prossimo anno.

Borse europee in rialzo in avvio di seduta

analisi borsa

E’ atteso per l’avvio della seduta odierna in tutta Europa un nuovo rimbalzo verso l’alto dei principali indici di borsa, spinti soprattutto dai recenti risultati ottenuti dalla borsa giapponese ed in particolar modo dall’economia giapponese, che ha messo a segno un risultato storico.

Il dato sulle esportazioni giapponesi, il migliore risultato da 7 anni a questa parte, farà da traino anche all’economia europea, che potrà così rilanciarsi anch’essa dopo due sedute indirizzate sostanzialmente al ribasso.

Dubai vola in borsa dopo il salvataggio del governo

Quella di oggi è stata una giornata decisamente positiva per le borse di Dubai e Abu Dhabi che hanno registrato rispettivamente un rialzo del 10,37 e del 7,9.

L’impennata è l’atteso risultato della notizia diffusa questa notte e che rappresenta la salvezza per Dubai World, il governo di Abu Dhabi ha infatti deciso di correre in aiuto del colosso immobiliare Nakheel e di pagare il suo debito da 4,1 miliardi di dollari attraverso la concessione di una somma pari a 10 milardi di dollari che verrà utilizzato oltre che per estinguere il debito di Nakheel anche per assolvere una serie di obbligazioni che gravano sulla holding Dubai World.

Investimenti in asset distrassed a Dubai

Nekheel

Secondo alcuni esperti in materia di asset distrassed Dubai potrebbe rappresentare una buona occasione per gli investitori in debito distressed, sebbene si tratta comunque di una mossa piuttosto azzardata e rischiosa, non a caso infatti a riguardo le opinioni degli esperti sono piuttosto contrastanti.

Alcuni infatti restano dell’opinione che chi ha puntato troppo presto su Nakheel, la società controllata da Dubai World che opera nel settore immobiliare e che ha registrato una perdita di 3,5 miliardi di dollari, non ha avuto una buona idea, la mossa potrebbe infatti rivelarsi un pessimo investimento.

Piano di ristrutturazione Dubai World

dubai

Ieri in tarda serata Dubai World ha annunciato il suo piano di ristrutturazione del debito che coinvolge alcune delle sue società, un’operazione che ha un valore complessivo di circa 26 miliardi di dollari di cui 6 miliardi legati ai bond islamici di Nakheel.

Le difficoltà econimiche di Dubai World, dunque, non coinvolgono tutte le sue società ma soltanto alcune di queste, sono infatti escluse dalla ristrutturazione le divisioni Infinity World Holding, Istithmar World e Ports & Free Zone World che invece possono vantare una posizione finanziaria piuttosto solida.

Governo del Dubai non garantisce il debito di Dubai World

Dubai

Le difficoltà finanziarie di Dubai World sono destinate ad avere importanti ripercussioni, soprattutto dopo l’annuncio ufficiale del governo del Dubai il quale ha affermato che non intende garantire il debito della holding pubblica Dubai World.

Ad annunciarlo è stato il direttore generale del dipartimento delle Finanze, Abdulrahman al-Saleh, nel corso di un’intervista televisiva durante la quale ha anche giudicato “esagerata” la reazione dei mercati alla notizia della richiesta di moratoria sul debito da parte della holding, una reazione che secondo il presidente non è affatto proporzionata all’entità del problema.

Società controllate da Dubai World

TheWorldDubai

Le difficoltà economiche e la conseguente richiesta di una moratoria sul debito da parte di Dubai World ha letteralmente creato il panico, dopo la diffusione della notizia le borse hanno iniziato a crollare e il timore è quello di una nuova crisi finanziaria.

Quello che però i meno informati ed esperti si stanno chiedendo è come mai le difficoltà economiche di Dubai World sono in grado di scatenare il rischio di una nuova crisi finanziaria, la risposta è fornita da un articolo de Il Sole 24 Ore che elenca le società controllate dalla holding Dubai World, mettendo dunque in piena luce la potenza economica di questo colosso.

Fondo Dubai World non preoccupa l’Italia

dubai world

Dopo la richiesta di moratoria emessa da Dubai World, le borse mondiali sono andate a picco.

Nella giornata di oggi le borse europee sono in lieve miglioramento mentre le borse asiatiche hanno fatto registrare anche oggi pesanti cali, il peggiore la borsa di Hong Kong che ha perso oltre il 5%. Le banche europee sono esposte per il fondo Dubai World per circa 40 miliardi anche se la quota più grossa è detenuta dalle banche inglesi.

Conseguenze moratoria richiesta da Dubai World

Lse

La moratoria sul debito chiesta da Dubai World come previsto ha avuto pesanti ripercussioni, anzitutto Moody’s ha tagliato il rating di sei importanti imprese legate al Governo di Dubai, tra queste Dp World che è passata da A3 a Baa2, Dubai Electricity and Water Authority che da A3 sono passate a Baa2 e il gruppo immobiliare Emaar Properties che da Baa1 è passato a Ba2.

A subire pesanti ripercussioni anche i titoli del London stock exchange, le azioni della società che gestisce la piazza londinese sono infatti crollate, circostanza dovuta al fatto che Dubai con la sua quota del 20% è il primo azionista della società di gestione del mercato inglese e le notizie delle difficoltà di Dubai World hanno spaventato gli investitori.

Dubai World chiede una moratoria sul debito

dubai

La crisi del mattone ha colpito anche il governo di Dubai e le sue ricchezze dal momento che Dubai World, la potente holding pubblica che controlla anche i colossi della logistica e dell’energia, ha una passività che ammonta 59 miliardi di dollari, ovvero il 70% dell’intero debito statale, e ha chiesto ai creditori una moratoria di sei mesi sul debito nonchè la possibilità di rinegoziare le sue posizioni in cui tra le altre cose è compreso anche un bond islamico da 3,52 miliardi della controllata Nakheel che scade il prossimo 14 dicembre.

Secondo gli esperti una simile ristrutturazione equivale ad un default, circostanza che ha fatto salire incredibilmente i credit default swap sul debito e che quindi va ad accrescere ulteriormente il rischio di insolvenza.