Nel 2012 il pil dell’Italia è sceso del 2,2% (dato corretto per gli effetti di calendario). Nel 2011 il pil italiano era rimbalzato leggermente dello 0,6%, ma già si preparava alla pesante battuta d’arresto dello scorso anno. Il 2012 ha avuto una giornata lavorativa in più, per cui l’Istat fa notare che nel quarto trimestre il pil è sceso dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti, evidenziando una flessione peggiore del previsto. Il crollo del 2012 fa sì che l’Italia sia in recessione da ben 6 trimestri consecutivi.
Borse europee deboli al contrario di Wall Street e di quelle asiatiche
Le Borse europee chiudono in modo debole la settimana senza farsi influenzare dal tono vispo di Wall Street e delle Borse asiatiche. Pochi dati importanti a livello macroeconomico hanno reso
Ieri è stata una giornata negativa per Piazza Affari. L’indice azionario FTSE MIB ha lasciato sul terreno lo 0,65% a 16.603 punti, toccando anche il minimo più basso da oltre un mese a 16.408 punti. A pesare sul listino milanese è il forte incremento dello spread Btp-Bund, che ha chiuso a 295 punti base e che ha trascinato al ribasso i titoli bancari. La volatilità non è stata, però, particolarmente elevata e alla fine la perdita più alta è stata quella di Mediobanca, che ha evidenziato un passivo del 3,86%.
Il rally della borsa di Tokyo non accenna a fermarsi. Stamattina l’indice azionario Nikkei-225 ha guadagnato il 3,8% a 11.463 punti, salendo sui masismi più alti degli ultimi quattro anni. A dare slancio alla borsa giapponese è sempre la debolezza dello yen, che stamattina ha agggiornato i minimi dal 2010 su euro e dollaro americano. La svalutazione dello yen, in atto ormai da alcuni mesi, sta favorendo la ripresa delle aziende nipponiche dedite all’export grazie alla valuta locale più debole che equivale ad una maggiore competitività nel commercio con l’estero.
L’indice azionario tedesco Dax30 è salito sui livelli più alti da febbraio 2008 toccando un massimo di giornata a 7.837 punti. L’indice principale della borsa di Francoforte guadagna al momento l’1,03% a 7.828 punti. A spingere sull’acceleratore della borsa tedesca ci ha pensato l’ottimo dato Ifo, che a gennaio è salito oltre le attese degli analisti. L’indice Ifo tedesco sul sentiment, che misura la fiducia delle imprese tedesche, è salito a 104,2 punti, livello che non si vedeva da giugno scorso.
Il 2013 sarà ancora favorevole ai paesi emergenti, mentre gli Stati Uniti e i paesi “core†dell’Europa dovrebbero crescere a ritmi più elevati rispetto agli ultimi mesi in un contesto di mercato caratterizzato da tassi ai minimi e inflazione nettamente sotto controllo. E’ questo, in sintesi, lo scenario delineato dal dott. Loris Centola, co-head chief investment officer di Ubs Wealth Management Research, intervistato da MF-Milano Finanza. Secondo l’esperto in Europa bisognerà proseguire sulla strada dell’austerity e tenere sotto controllo il rischio politico.
Da qualche mese il “tail riskâ€, ovvero il rischio di coda (“rischio catastroficoâ€), dovuta alla possibile rottura dell’euro o al default di un paese della zona euro, sembra ormai solo un vecchio incubo degli investitori e dei policy maker europei. L’azione della Bce, attraverso la creazione di uno scudo anti-spread e a una più incisiva manovra di politica monetaria, ha permesso negli ultimi mesi una discesa degli spread. Per il 2013 i rendimenti dei Btp italiani e dei Bonos spagnoli dovrebbero rientrare in limiti più contenuti rispetto alle oscillazioni mostrate nel 2012.
Il 2012 si chiude positivamente per i principali indici di borsa europei. Grazie all’eccelerazione avvenuta negli ultimi mesi, in particolare del comparto finanziario, alla fine le azioni dell’area euro hanno fatto meglio dei titoli inglesi, danesi, svedesi e svizzeri. Gli indici Europe Stoxx 600 ed Europe Stoxx 300 hanno messo a segno performance del 15-16%. La grande svolta per le borse europee è avvenuta a fine luglio scorso, quando Draghi annunciò di salvare l’euro a tutti i costi, e a inizio settembre con il lancio dello scudo anti-spread.



