
Anche il tasso d’inflazione su anno è cresciuto oltre le stime, a quota 1,7% contro le previsioni di 1,5%. L’inflazione armonizzata ha segnato 1,2% su mese e 1,9% su anno.
Anche il tasso d’inflazione su anno è cresciuto oltre le stime, a quota 1,7% contro le previsioni di 1,5%. L’inflazione armonizzata ha segnato 1,2% su mese e 1,9% su anno.
Durante novembre 2010 l’inflazione in Cina è aumentata nuovamente, con i prezzi al consumo che sono cresciuti addirittura del 5,1%, cioè il maggiore aumento dal mese di giugno del 2008.
Addirittura l’inflazione è cresciuta di più rispetto alle già pessimistiche previsioni degli analisti, che avevano previsto per il Paese asiatico una crescita del 4,7% nel mese scorso.
Durante questo discorso, Bernanke ha dichiarato che gli Stati Uniti devono pensare innanzitutto alla propria economia, prima che a quella degli stati esteri, ed ha ricordato come il suo obiettivo in veste di presidente della Fed sia quello di tenere stabili i prezzi e promuovere l’occupazione.
Secondo le stime definitive di Istat, in particolare, emerge che l’indice Nic dei prezzi al consumo è salito nel mese appena trascorso dello 0,2% rispetto al mese precedente e dell’1,6% su base annua. A luglio, infatti, l’indice dei prezzi al consumo era cresciuto dello 0,4% in termini congiunturali e dell’1,7% in termini tendenziali.
Con un aumento del genere si è tornati indietro di due anni, precisamente al dicembre 2008.
Gli analisti di Reuters avevano previsto per il mese di maggio un tendenziale d’inflazione in salita all’1,6%.
L’Istat ha divulgato i primi dati provvisori che dicono che l’indice Nic dei prezzi al consumo è pari all’1,2% contro l’1,3% registrato nel mese di gennaio.
Sono risultati in disaccordo con le previsioni degli analisti che si attendevano un rialzo dello 0,2% su mese e dell’1,3% su anno, sia per quanto riguarda il Nic che il dato armonizzato.
Istat sarà interessata da molte modifiche al sistema attuale, partendo dai comunicati stampa, che da 154 diventeranno 184 nell’anno in corso.
L’Isae ha inoltre evidenziato come per alcune di queste voci i rincari siano già stati stabiliti, tra queste si cita a titolo esemplificativo un aumento dell’1,4% del canone Rai, un aumento del 2,8% per le tariffe del gas e altri aumenti che seppur sono già stati resi noti non sono ancora stati qualificati, tra questi i pedaggi autostradali e gli ordini professionali.
La situazione, dunque, inizia a migliorare ed è possibile guardare al futuro con un certo ottimismo anche se Trichet ha invitato alla cautela, la situazione resta ancora caratterizzata da una profonda incertezza che non consente di fare previsioni certe e affidabili.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), ossia quello usato in sede europea, ad ottobre è rimasto sostanzialmente invariato allo +0,4% su base annua, mentre su base mensile è aumentato dello 0,5%.
Gli aumenti congiunturali più importanti sono stati registrati nel settore dei trasporti in cui c’è stata una crescita dell’1,8% e nel settore relativo alla ricreazione, spettacoli e cultura che è salito dello 0,6%. E’ rimasta praticamente invariata, invece, la situazione relativa ai servizi sanitari, alle spese per la salute e all’istruzione.
A livello congiunturale i contributi più significativi riguardano i trasporti (+0,9%), il settore relativo alla ricreazione, agli spettacoli e alla cultura (+0,6%), mentre per qaunto riguarda le bevande alcoliche, i tabacchi, l’ istruzione, i servizi ricettivi e la ristorazione non c’è stata alcuna variazione rispetto al mese precedente.