
Le attività Axim coinvolgono all’incirca 150 dipendenti presso impianti e sedi commerciali nei Paesi sopra citati ed attraverso aziende che, in via diretta o indiretta, risultano ad oggi essere controllate da Ciments Français o da Italcementi.



Le stime sull’utile per azione sono state ridotte di oltre il 50% a 0,09 euro per azione, in particolare per i timori di Chevreux su un possibile collasso dei volumi di Italcementi in Italia e sui prezzi e volumi in Egitto. Italcementi ha perso nel 2011 il 31% in borsa.

Ad influire negativamente sull’andamento dei due titoli è stata soprattutto la valutazione negativa arrivata stamane da Credit Suisse, che ha comunicato di aver rivisto al ribasso il rating e il target price su alcune delle principali quotazioni del comparto costruzioni.

Goldman Sachs al contempo ha anche rivisto al rialzo il target price su Italcementi da 5,20 a 9,10 euro e modificato le stime sull’utile per azione 2011 e 2012, portandole rispettivamente da 0,14 a 0 e da 0,19 a 0,28 euro per azione.

In particolare sui conti della società hanno pesato la domanda scarsa in tanti Paesi industrializzati e la negativa dinamica dei prezzi di vendita in alcune regioni.

Secondo gli analisti, infatti, le difficoltà politiche del paese si ripercuoteranno in maniera negativa sulle quotazioni delle aziende italiane attive nel settore del cemento. Le previsioni, tuttavia, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono poi così negative.

La quotazione dell’azienda italiana, in particolare, ha beneficiato della valutazione positiva arrivata da Banca Imi, che ha alzato il giudizio sul titolo portandolo da hold ad add e al contempo ha rivisto al rialzo anche il target price portandolo da 6,41 a 6,59 euro.

Credit Suisse, in particolare, ha spiegato che la sua è stata una decisione resa necessaria dai risultati registrati da entrambe le aziende nel corso dell’ultimo semestre, dati che hanno mostrato performance deludenti e una ripresa decisamente più lenta del previsto.

Il divieto di esportazione, in particolare, era stato introdotto nel 2009 dopo che i prezzi avevano registrato un importante incremento a seguito di un notevole incremento della domanda.

Il titolo dell’azienda che opera nel settore delle costruzioni ha infatti fatto registrare un deciso calo, che ha spinto le quotazioni del titolo fino a ridosso dell’importante supporto grafico di quota 5,55 euro per azione.

Per questo motivo, dunque, la banca d’affari ha ridotto le sue previsoni sull’Ebitda del settore per il 2010 e il 2011 rispettivamente del 4% e del 10% e al contempo ha declassato due importanti società europee attive nel settore delle costruzioni.

Come dichiarato da Italcementi, la semestrale risente molto degli oneri finanziari netti per 57,7 milioni di euro, equivalenti ad un +2,3%, sui quali hanno inciso costi non ricorrenti per circa 21,4 milioni, rettifiche di valore negative di attività finanziarie per 20,7 milioni e imposte per 43,9 milioni (-23,8%).

Le prospettive, tuttavia, sono considerate piuttosto buone per via delle numerose gare relative alla costruzione di diversi dissalatori che si prevede verranno indette a breve in Medio Oriente e in relazione alle quali si ritiene che la società controllata da Impregilo abbia buone possibilità di trarne profitto.