Mercati azionari in recupero nel 2009

ripresa mercati finanziari

In attesa dell’inizio delle negoziazioni europeee che avverranno lunedi 4 Gennaio, andiamo ad analizzare cosa è avvenuto in Europa e nel mondo durante questo critico 2009. Dal risultato peggiore avvenuto i primi di Marzo alla Borsa di Londra c’è stato un serio recupero che ha fatto registrare sul FTSE un +22% su base annua e questo grazie alle modalità di recupero economiche proposte dai vari governi.

Ad aiutare invece i mercati finanziari americani è stato decisamente il settore tecnologico che ha guidato la ripresa della borsa di New York facendo registrare a Wall-Street un meritato +45% del Nasdaq.

Calo delle scorte di petrolio Usa

scorte petrolio benzina diesel

Nelle ultime ore, come possiamo vedere all’interno delle quotazioni del petrolio, il greggio sta sfiornado la soglia psicologica degli 80 dollari al barile che sarebbe la quotazione più alta delle ultime 5 settimane.

Complice di questa valutazione del prezzo al barile di petrolio è dovuto alle stime degli analisti che vedono una diminuzione delle scorte del petrolio in America di 2,2 milioni di barili. Questo porterà ad una diminuzione delle scorte di benzina, diesel e gasolio da riscaldamento per un quantità stimata a 2,1 milioni di barili.

Accordo Russia Ucraina

accordo russia ucraina petrolioE’ stato firmato questa notte l’accordo tra Russia e Ucraina che garantirà il passaggio del petrolio dalla Russia verso l’europa dell’est con particolare interesse per la Repubblica Slovacca, Ungheria e Repubblica Ceca.

Il precedente accordo per il quale l’Ucraina voleva effettuare delle modifiche era stato firmato nel 2004. Ora, grazie a questo accordo, ha spiegato Serghiei Zinkievic portavoce dell’ente che trasporta il petrolio verso l’Unione Europea, il greggio verrà trasferito in Europa attraverso le linee presenti sul territorio ucraino con una maggiorazione del 30% sul prezzo di transito.

Petrolio Usa scambiato oltre 74 dollari

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In questo particolare periodo le quotazioni del petrolio sono molto variabili, e proprio in questo contesto si piazzano le ultime oscillazioni di valore dell’oro nero americano, dove il greggio viene ora scambiato a più di 74 dollari al barile.

Questo rialzo del valore del petrolio (pochi giorni fa veniva scambiato a 73,34 dollari) è dovuto soprattutto al grande calo delle riserve negli Usa. Se non ci fosse anche il grande recupero del dollaro nei confronti delle altre monete il guadagno sarebbe potuto essere anche maggiore.

Petrolio quotazioni

barile-petrolio

Il petrolio o anche oro nero è scambiato su due mercati attraverso due indici distinti uno alla borsa di New York e uno alla borsa di Londra, entrambi gli indici sono però di proprietà degli Stati Uniti. Il brent infatti viene scambiato solamente in dollari, ma si vocifera ormai in maniera sempre più insistente che Russia e Iran stiano lavorando per creare un indice azionario non in dollari.

Oro, Petrolio e Dollaro

forex

E’ impossibile non parlare dei tre andamenti più interessanti degli ultimi mesi. Nella giornata di ieri la quotazione dell’oro ha fatto registrare ancora dei nuovi massimi arrivando a registrare 1214,80 l’oncia e, colpa del rapporto euro/dollaro, la quotazione ha fatto registrare un massimo anche in euro arrivando a pesare 800 euro l’oncia.

La salita nella giornata di ieri ha pesato per 18,8 dollari l’oncia e questo risultato dipende molto dalla decisione di molte banche centrali di acquistare ingenti quantità di riserve di oro come il caso dell’India.

Petrolio cede supporto a 75 dollari

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Anche il petrolio ovviamente ha risentito dell’incredibile battuta d’arresto accusata da tutta l’economia mondiale a seguito del rischio di default per Dubai.

Ieri al termine della settimana l’E-Mini Crude Oil future è sceso sotto il supporto che è posto a 75 dollari, dando così il via a quello che potrebbe essere un trend negativo per i prossimi giorni. Fortunatamente però la giornata si è conclusa a quota 72,35.

Andamento del petrolio dettagli

estrazione petrolio

Come sappiamo, la speculazione gioca un ruolo fondamentale negli investimenti e in base a questo abbiamo avuto modo di osservare la quotazione dell’oro, l’andamento dell’euribor e oggi ci troviamo nelle condizioni di osservare l’andamento del petrolio.

Innanzitutto è doveroso ricordare che il fabbisogno quotidiano di petrolio raggiunge i 75 milioni di barili, ma le stime per la fine del 2030 dicono che si potrebbe raggiungere i 105 milioni di barili al giorno.

Contratto Saipem per 1 miliardo di euro

piattaforma galleggiante petrolio

Al momento il titolo Saipem sta guadagnando lo 0,8% portandosi così a quota 22,57 euro e andando a studiare il titolo nel corso dell’anno 2009 ci accorgiamo che la crescita ha quasi raddoppiato.

E’ di oggi anche il comunicato che vede l’azienda legata ad Eni (la quale ha firmato un accordo per l’estrazione del petrolio in Uganda) firmare un contratto per la fornitura e la relativa gestione di un mega impianto di produzione galleggiante FPSO.

Eni e Heritage firmano accordo

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Si è firmato finalmente un accordo miliardario tra Eni ed Heritage per l’acquisizione da parte di Eni del 50% della quota detenuta da Heritage per l’estrazione di petrolio in Uganda nei blocchi 1 e 3A per un valore di 1,35 miliardi di dollari.

Con questo accordo Eni prevede di poter estrarre circa 1 miliardo di barili di petrolio di cui 700 milioni sono già stati scoperti sui quali avviene già l’estrazione in 28 pozzi sul bacino del lago Albert, il rimanente è ancora da cercare.

Eni e Saipem in attesa dei trimestrali 2009

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Tutti in attesa dei risultati del trimestrale di Saipem che al momento, insieme a Eni, sta guadagnando lo 0,61% a fronte di un target price appena lanciato a 24 euro ad azione promosso da Intermonte che però si aspetta nel prossimo trimestrale del 2009 in uscita oggi una diminuzione dei ricavi del 6% portandosi così a totalizzare 2.481 milioni di euro.

La situazione dei petroliferi in Europa oggi è tutta in salita grazie anche all’uscita del terzo trimestrale di BP (British Petrol) che ha totalizzato, nonostante la forte perdita del fatturato, dei ricavi ben superiore alle aspettative grazie anche al taglio delle imposte portandosi così a chiudere un bilancio con una diminuzione dell’utile netto del 33,7% (5,34 miliardi di dollari contro gli 8 del 2008, le stime erano peggiori).

Cresce la fiducia in Usa, male però Wall Street

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Borse contrastate nella giornata di venerdì, a Wall Street infatti tutti gli indici hanno chiuso in calo a causa delle notizie non troppo confortanti sulla vendita di case nuove in agosto (+0,7% però rispetto al mese precedente) e sugli ordini dei beni durevoli (-2,4% ad agosto).

Il Dow Jones ha lasciato sul campo lo 0,41%, il Nasdaq ha perso lo 0,54% mentre l’S&P lo 0,58%. Nonostante questi dati non incoraggianti sale la fiducia dei consumatori americani toccando quota 73,5 punti raggiungendo il punto massimo da gennaio 2008 a questa parte.

Euro sempre più forte sul dollaro, oro e petrolio tornano a livelli alti

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Continua inarrestabile l’ascesa dell’euro nei confronti del dollaro, che ieri ha toccato i massimi dell’anno a quota 1,4822, solamente qualche presa di beneficio al termine della giornata di borsa ha riportato il valore un po’ più in basso, a 1,4802.

Uno degli aspetti fondamentali da tener presente è l’incontro previsto a breve della Fomc, la Federal Open Market Committee (ossia il Comitato federale del mercato libero), che questa sera annuncerà la decisione presa per quanto riguarda la politica monetaria della banca centrale Usa, anche se va detto che il mercato non si attende un imminente aumento dei tassi di interesse.

Telecom multata per pratica commerciale scorretta

Telecom Italia

La settimana in borsa non è iniziata nel migliore dei modi, soprattutto si è sentita la mancanza di ordini dalla borsa londinese, chiusa per il cosiddetto bank holiday, e di conseguenza tutte le principali borse europee hanno chiuso al ribasso, anche in scia ai dati provenienti da Wall Street.

A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso l’1,11% a quota 22.420 punti mentre il Ftse All Share ha ceduto l’1,02% a 22,841 punti. Male anche Parigi (1,07%) e Francoforte (-0,96%).