
Pirelli &C. risultati primo trimestre 2013

Partenza sprint a Piazza Affari per le azioni Camfin, che al momento segnano un rialzo del 3,54% a 0,7745 euro ma poco dopo l’apertura delle contrattazioni ufficiali i prezzi erano già volati a 0,799 euro. Si tratta del livello più alto registrato da metà marzo scorso. A dare slancio alle azioni della holding che controlla Pirelli & C sono le voci di un’Opa, che consentirebbe di accorciare la catena di controllo. Secondo indiscrezioni di stampa, Intesa Sanpaolo e Unicredit starebbero già lavorando al dossier con il fondo di private equity Clessidra.
Nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2011 i ricavi sono stati pari a 2.789,3 milioni, in crescita del 17,7% rispetto al primo semestre 2010, mentre il risultato operativo post oneri di ristrutturazione ha registrato un incremento del 51,2% a 290,1 milioni. La redditività si è attestata al 10,4% dall’8,1% del primo semestre 2010.
A spingere al rialzo il titolo della società guidata da Marco Tronchetti Provera è soprattutto la valutazione arrivata da Morgan Stanley, che ha comunicato di aver alzato la raccomandazione da “underweight” a “overweight”, il target price da 6,6 a 9 euro e le stime di Eps 2011-2012 rispettivamente a 0,69 euro per azione e a 0,83 euro per azione.
A spingere le azioni inoltre è anche stata la rettifica entrata in vigore ieri, del prezzo legata alla distribuzione di azioni gratuite Pirelli Real Estate.
Il gruppo francese collocherebbe questa acquisizione all’interno delle discussioni non esclusive con Pirelli & C. e come dichiarato dalla stessa società , per il momento le modalità di un’eventuale operazione non sono state ancora definite.
Per quanto riguarda le previsioni, invece, le due banche d’affari hanno mostrato di avere pareri contrastanti. Goldman Sachs, infatti, ha deciso di abbassare, seppur di poco, le previsioni di Eps 2010 portandole da 0,38 a 0,37 euro per azione e quelle 2011 da 0,34 a 0,33 euro, mentre Societe Generale, al contrario, ha alzato le previsioni, anche se non di tanto visto che già in precedenza si è mostrata ottimista nei confronti del gruppo e in particolare della divisione Tyre.
Il veloce movimento correttivo al rialzo del titolo ha gettato le basi per un nuovo allungo nel breve periodo, con addirittura l’obiettivo del breakout della soglia di 0,50 euro per azione.
Il titolo si lascia così dietro i minimi dell’anno toccati nel mese di febbraio a 0,37-0,367 euro per azione, ed ora una conferma al di sopra di quota 0,400 euro potrà dare il via al prossimo attacco a quota 0,410 euro con un possibile allungo futuro verso 0,427-0,43.
Secondo voci non confermate ufficialmente le condizioni poste dai soci Fimit prevedono un vincolo di 3 anni sulla partecipazione per i soci strategici e l’adesione da parte di questi in un patto di sindacato per la gestione della società allargata che nascerà dalla fusione. Secondo gli analisti, inoltre, potrebbe essere prevista la facoltà di scambiare le azioni di Fimit con azioni della quotata Pirelli Real Estate anzichè optare per la semplice fusione delle due SGR.
Deutsche Bank ha infatti ribadito di acquistare il titolo Pirelli portando le proprie stime su un nuovo target price a 0,47 euro per azione in rialzo rispetto a quello precedente.