Azioni Unicredit post raggruppamento

Da oggi, martedì 27 dicembre del 2011, le azioni ordinarie ed a risparmio del colosso bancario Unicredit S.p.A. quotano post raggruppamento. L’operazione, annunciata nei giorni scorsi, rappresenta la prima fase delle azioni finalizzate poi alla messa a punto di un aumento di capitale.

Il raggruppamento, sia per le azioni ordinarie Unicredit, sia per i titoli a risparmio, è stato di 1 azione nuova per ogni 10 possedute; rispetto ai valori di chiusura di venerdì scorso, i prezzi di riferimento post raggruppamento, sono stati di conseguenza rivisti, ed in particolare moltiplicati per dieci, rispettivamente a 6,90 euro per le azioni ordinarie, ed a 9,95 euro per i titoli a risparmio.

TerniGreen annuncia operatività contratto leasing Unicredit

Via libera alla realizzazione, a Nera Montoro, frazione del Comune di Narni, in Provincia di Terni, di un biodigestore in grado di trattare annualmente oltre 40 mila tonnellate di frazione organica. A darne notizia è stata TerniGreen, società quotata sull’Aim Italia, dopo che è scattata l’operatività di un contratto di leasing con Unicredit Leasing S.p.A…

Questo, in particolare, è stato possibile dopo che è avvenuto il rilascio della necessaria Autorizzazione integrata ambientale. L’operazione, nella quale TerniGreen è intervenuta quale società utilizzatrice, ha previsto la cessione alla società di leasing di Unicredit, per un corrispettivo pari a 2,35 milioni di euro più imposta sul valore aggiunto (IVA), del diritto di superficie del sito industriale dove l’impianto risulta essere in corso di costruzione.

Azioni Unicredit ordinarie e risparmio raggruppate

E’ in rampa di lancio, in linea con quanto già preannunciato nelle scorse settimane al mercato, l’operazione di raggruppamento delle azioni ordinarie ed a risparmio del colosso bancario europeo Unicredit S.p.A..

La società quotata in Borsa a Piazza Affari, infatti, ha reso noto che l’operazione di raggruppamento dei titoli è fissata per martedì prossimo, 27 dicembre 2011, sulla base dei seguenti rapporti: 1 nuova azione ordinaria Unicredit S.p.A., con il codice ISIN IT0004781412, per ogni 10 azioni ordinarie esistenti con il codice ISIN IT0000064854; allo stesso modo, anche per le azioni di risparmio il rapporto è di una nuova azione Unicredit S.p.A. per ogni 10 attualmente in circolazione.

Giudizio analisti titolo Unicredit dopo piano strategico

Il titolo Unicredit a Piazza Affari segna nel primo pomeriggio un rialzo dello 0,47% a 0,743 euro dopo che nei giorni scorsi è stato al centro dell’attenzione, registrando forti cali, per via della diffusione dei piano strategico 2010-2015 e che prevede tra le varie misure destinate a rafforzare il capitale del gruppo un aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro e la non distribuzione di dividendi agli azionisti in relazione all’esercizio 2011.

Ne deriva che, a seguito della pubblicazione del piano strategico, nonché dei risultati realizzati nel corso dei primi mesi del 2011, numerosi analisti hanno rivisto la loro valutazione sul titolo.

Moody’s mette rating debito UniCredit sotto osservazione

I rating sul debito del Gruppo bancario europeo UniCredit sono sotto osservazione da parte dell’Agenzia specializzata Moody’s. A darne notizia è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari nell’aggiungere che Moody’s ha contestualmente messo sotto osservazione, per un possibile downgrade, anche alcune società che appartengono al Gruppo bancario.

Per Unicredit S.p.A. i rating sotto osservazione sono il “Prime-1”, rating di breve termine, “A2” che è il rating di lungo termine, il cosiddetto “BFSR”, Bank Financial Strength Rating, attualmente pari a “C-“, nonché il rating sul debito senior e su quello junior.

Piano strategico Unicredit 2010-2015

Al termine della riunione di ieri del Consiglio di amministrazione, Unicredit ha reso noto il piano strategico 2010-2015 predisposto al fine di riuscire a raggiungere un rendimento sul capitale tangibile pari al 12% nel 2015.

Il piano, in particolare, prevede che entro il 2013 Unicredit riesca a raggiungere un utile netto pari a 3,8 miliardi, un ROTE del 7,9% e un rendimento rettificato per il rischio al 4,7%, mentre entro il 2015 l’istituto dovrebbe riuscire a raggiungere un utile netto di 6,5 miliardi e un ROTE del 12%.

Bilancio trimestrale Unicredit luglio settembre 2011

Unicredit ha annunciato di aver chiuso il terzo trimestre dell’anno con una perdita di 10,64 miliardi di euro, per gran parte dovuta a svalutazioni straordinarie e non ripetibili, come ha indicato la stessa banca in una nota ufficiale.

Queste svalutazioni, correlate all’incidenza negativa sulla redditività attesa del mutato scenario macroeconomico e regolamentare, hanno inciso per 10,16 miliardi.

Aumento di capitale Unicredit via libera dal Cda

Il Consiglio di amministrazione di Unicredit nel corso della riunione tenuta questa mattina ha dato il suo via libera all’aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro destinato a rafforzare i requisiti patrimoniali, in particolare portando il Core Tier 1 sopra il 9% nel 2012, in linea con quanto previsto dai requisiti patrimoniali di Basilea 3, e il Core Tier sopra il 10% nel 2015.

La decisione di procedere ad un aumento di capitale al fine di rafforzare ulteriormente la solidità del patrimonio, ricordiamo, si è resa necessaria soprattutto dopo che Unicredit è stata inserita nella lista G-Sifi, ossia la lista delle banche aventi rilevanza sistemica a livello globale.

Aumento di capitale Unicredit sempre più vicino

Il titolo Unicredit nella giornata di giovedì è crollato in borsa, dopo 6 giorni di rialzi, sulla scia delle voci legate ad un imminente aumento di capitale per la banca di Piazza Cordusio. Le indiscrezioni riportate dalla stampa parlano di un impegno di Allianz nel possibile aumento di Unicredit. La banca tedesca ha un’esposizione su quella italiana di 8 miliardi di euro.

La capitalizzazione di Unicredit è stimata più o meno proprio al doppio, a 16 miliardi di euro. Gli analisti di Credit Suisse sostengono invece che Unicredit avrebbe bisogno di un aumento di capitale di circa 11/12 miliardi di euro.

Allianz e l’aumento di capitale UniCredit

Le ricapitalizzazioni delle imprese sono operazioni, solitamente, molto complesse e complicata. Se a ciò, dunque, aggiunte il fatto che a compiere una tale manovra sia una banca importante come UniCredit, si capisce bene poiché il mercato stia reagendo con molta attenzione alle sollecitazioni che, proprio dalla banca di Federico Ghizzoni, giungono senza soluzione di continuità in questi giorni così delicati.
Unicredit favorevole a ingresso fondo sovrano

Rating watch Fitch negativo su Unicredit e Banco Popolare

Fitch, una delle tre più importanti Agenzie di rating operanti al mondo, assieme a Moody’s e Standard & Poor’s, ha annunciato la messa sotto osservazione dell’outlook di numerosi istituti di credito italiani, tra cui anche il colosso bancario europeo Unicredit. Tale decisione segue quella relativa al downgrade sul debito sovrano dell’Italia; in particolare, su Unicredit, Fitch ha mantenuto e confermato il rating individuale del colosso bancario europeo, mentre il rating di sostegno base passa da “A” a “BBB+”.

Allo stesso modo, anche l’outlook di Fitch sul Banco Popolare è passato da “stabile” a “negativo” a fronte però del mantenimento dei rating di breve e di lungo termine del Gruppo bancario quotato in Borsa a Piazza Affari.

Unicredit favorevole a ingresso fondo sovrano

L’amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni, nel corso del suo intervento a margine della presentazione del libro “Storie di straordinaria filantropia”, nel rispondere alla domanda di uno dei giornalisti presenti ha fatto sapere di essere favorevole all’ingresso di un fondo sovrano nel capitale dell’istituto.

Ghizzoni ha spiegato che Unicredit è a suo avviso una delle banche “meglio piazzate” in Europa, di conseguenza rappresenta un’ottima opportunità per gli investitori. Se si è fiduciosi verso l’Europa, dunque, Unicredit è senza dubbio la banca su cui investire.