
Ieri si è riunito il Consiglio generale di Cariverona, il quale ha deciso appunto di sottoscrivere una quota del 3,51% del nuovo aumento di capitale di Unicredit.

Ieri si è riunito il Consiglio generale di Cariverona, il quale ha deciso appunto di sottoscrivere una quota del 3,51% del nuovo aumento di capitale di Unicredit.




Tra queste, oltre all’aumento di capitale da 7,5 miliardi di euro che sarà lanciato nel corso del primo trimestre dell’anno, figura anche la decisione di non distribuire alcun dividendo nel 2012 in relazione all’esercizio 2011.

Ne deriva che, a seguito della pubblicazione del piano strategico, nonché dei risultati realizzati nel corso dei primi mesi del 2011, numerosi analisti hanno rivisto la loro valutazione sul titolo.


Il piano, in particolare, prevede che entro il 2013 Unicredit riesca a raggiungere un utile netto pari a 3,8 miliardi, un ROTE del 7,9% e un rendimento rettificato per il rischio al 4,7%, mentre entro il 2015 l’istituto dovrebbe riuscire a raggiungere un utile netto di 6,5 miliardi e un ROTE del 12%.

Queste svalutazioni, correlate all’incidenza negativa sulla redditività attesa del mutato scenario macroeconomico e regolamentare, hanno inciso per 10,16 miliardi.

La decisione di procedere ad un aumento di capitale al fine di rafforzare ulteriormente la solidità del patrimonio, ricordiamo, si è resa necessaria soprattutto dopo che Unicredit è stata inserita nella lista G-Sifi, ossia la lista delle banche aventi rilevanza sistemica a livello globale.


La capitalizzazione di Unicredit è stimata più o meno proprio al doppio, a 16 miliardi di euro. Gli analisti di Credit Suisse sostengono invece che Unicredit avrebbe bisogno di un aumento di capitale di circa 11/12 miliardi di euro.

