Aumento di capitale Unicredit smentito ma non escluso

A Piazza Affari il titolo Unicredit segna una flessione di oltre due punti percentuali a 0,783 euro. Secondo gli analisti ad influire negativamente sull’andamento del titolo dell’istituto bancario guidato da Federico Ghizzoni sono non solo le tensioni relative alla situazione debitoria di alcuni paesi della zona euro e che rischiano di avere gravi ripercussioni sull’intera economia europea ma anche i rumors che parlano di un possibile aumento di capitale che verrà lanciato a breve dalla banca per rafforzare la sua situazione patrimoniale.

Standard&Poor’s colpisce anche i comparti assicurativo ed energetico

Il pericolo del downgrade dell’Italia, annunciato a viva voce nel corso della scorsa settimana, si è infaustamente verificato. Ad effettuarlo, però, non è stata l’agenzia di rating Moody’s che, come annunciato, si prenderà un ulteriore mesetto per decidere le nostri sorti, bensì Standard&Poor’s che, martedì, ha tagliato il rating dell’Italia da A+ ad A e per giunta con outlook negativo.

UniCredit taglia utilities italiane

UniCredit torna a fare i conti con la Robin Hood Tax sull’energia prendendo in considerazione proprio alcune delle più importanti utilities italiane.

Il creditwatch, congiuntamente alla revisione al ribasso delle quotazioni delle società italiane dell’energia attive a Piazza Affari, con conseguente declassamento e taglio del target price si è reso necessario, secondo il report ufficiale con il quale gli esperti di UniCredit hanno dato i voti, a causa dell’impatto, sicuramente negativo, che il provvedimento contenuto nel testo del decreto legge 13 agosto 2011 n°138, ovverosia la manovra finanziaria 2011, avrà sui conti  delle aziende del comparto.

Aumento di capitale Unicredit in attesa

L’aumento di capitale per Unicredit Banca può attendere e la prima cosa da fare sono le cessioni, il rafforzamento patrimoniale e tutto questo è dipeso dalle nuove regole sulle banche sistemiche.

Negli ultimi giorni, per far fronte ad una continua e repentina discesa delle borse, le cinque banche centrali mondiali, come ad esempio la Banca Centrale Europea e la FED, hanno immesso sul mercato un’abbondante liquidità di denaro e questo proprio nel terzo anniversario del crack della banca americana Lehman Brothers di cui oggi molti piccoli investitori ne pagano le conseguenze.

AUMENTO DI CAPITALE UNICREDIT SMENTITO, MA NON ESCLUSO

Unicredit pronti contro termine con nuovi tassi

Nuovi tassi, rigorosamente al rialzo, per i pronti contro termine di Unicredit proposti attraverso MoneyBox Self Service, il prodotto per la liquidità remunerata sottoscrivibile online dai correntisti che hanno attiva la Banca multicanale.

Se fino a pochi giorni fa MoneyBox Self Service a dodici mesi rendeva il 3% netto, adesso il nuovo tasso è al 3,40% netto a fronte, come al solito, di importi minimi sottoscrivibili per 5.000 euro e poi a salire per multipli di mille euro.

Unicredit e Carige scelgono nuova piattaforma Cad It

Si chiama “Area Finanza Web 2.0“, ed è una nuova piattaforma in grado di poter gestire in ambito bancario milioni di dati legati alle posizioni in titoli. A proporla è Cad It, società quotata in Borsa a Piazza Affari ad attiva nei prodotti e nelle soluzioni per l’Information Technology. Tra i player di settore di spicco che hanno scelto Area Finanza Web 2.0 ci sono Unicredit ed il Gruppo Carige.

A darne notizia in data odierna è stata proprio Cad It nel sottolineare come la nuova release della piattaforma, tra l’altro, permetta da un lato di ottimizzare i processi allo sportello in banca, e dall’altro di integrare quelle che sono le funzioni legate alla vendita di strumenti finanziari che possono spaziare dai titoli azionari ed obbligazionari ai fondi comuni di investimento, e passando per gli strumenti derivati.

Titolo Eni promosso da Unicredit

Gli analisti di Unicredit hanno comunicato di aver alzato la raccomandazione sul titolo Eni portandola da “hold” a “buy”, confermando al contempo target price a 18 euro.

La decisione presa dagli esperti della banca italiana si basa sulla performance negativa registrata dal titolo nel corso delle ultime settimane, in particolare la quotazione Eni ha perso nel corso degli ultimi mesi il 14% sottoperformando il settore, per cui Unicredit ritiene che eventuali fattori penalizzanti siano già scontati nell’attuale valutazione del titolo.

Intesa Sanpaolo e Unicredit bocciate da Intermonte

Gli analisti di Intermonte hanno comunicato di aver rivisto al ribasso la loro valutazione su due importanti titoli del comparto bancario italiano: Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Per quanto riguarda Intesa Sanpaolo, in particolare, il broker ha fatto sapere di aver tagliato il rating portandolo da “outperform” a “neutral” e il target price da 1,6 a 1,25 euro. Le motivazioni del downgrade, ha spiegato la banca d’affari, hanno a che fare con la riduzione delle stime per il periodo 2011-2012 rispettivamente del 3% e del 13% per via degli accantonamenti e di una consistente riduzione del fatturato.

Titolo tenaris secondo Unicredit


Gli analisti dell’importante banca italiana Unicredit, una della più solide a livello europeo (come dimostrato dagli stress test bancari del 15 luglio 2011), ha bocciato Tenaris, l’azienda italiana leader nel settore della produzione di tubi d’acciaio, poiché incapace di violare la media mobile a 200 crollando pericolosamente nei pressi della zona 15 euro ed allargando a dismisura le bande di Bollinger.

Bilancio semestrale Unicredit gennaio giugno 2011

Unicredit ha presentato i risultati di bilancio del primo semestre 2011, chiuso con un utile netto in aumento del 97,5%, a 1.321 milioni di euro. La banca italiana ritiene possibile il raggiungimento di un utile pari a 2,6 miliardi per l’intero esercizio e annuncia azioni sul capitale per migliorare il Core Tier 1.

Nel secondo trimestre l’utile netto è risultato positivo per 511 milioni di euro, superando le attese degli analisti. Il risultato netto è inoltre risultato influenzato in maniera negativa da 105 milioni di impairment su titoli governativi greci.

Copertura titolo Yoox avviata da Unicredit

Unicredit ha comunicato di aver avviato la copertura sul titolo Yoox fissando rating “hold” e target price a 13,3 euro. Gli analisti si sono detti certi che il gruppo riuscirà a registrare una crescita importante grazie soprattutto ad un’espansione del business a livello geografico e ad una costante crescita della gamma di prodotti offerti.

Sebbene la crescita futura del gruppo sia considerata certa, gli analisti di Unicredit ritengono che l’azione non offre ampi potenziali di crescita, soprattutto in considerazione degli elevati multipli a cui scambia.

Unicredit cessione Mediocredito a Poste Italiane

Unicredit ha annunciato attraverso un comunicato di aver concluso la cessione del 100% di Unicredit Mediocredito Centrale (MCC) a Poste Italiane, ricordando che si tratta di un’operazione che rientra nell’ambito del progetto promosso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e in forza del quale MCC fungerà da veicolo per la creazione della Banca del Mezzogiorno.

A fronte della cessione di MCC, Unicredit intascherà un corrispettivo pari a 136 milioni di euro. Nello stesso comunicato viene anche specificato che il risultato di periodo relativo all’esercizio 2011 resterà di competenza di Unicredit fino alla data di trasferimento delle azioni di MCC.

Nessun aumento di capitale per Unicredit

Si continua a parlare di un possibile aumento di capitale per Unicredit.

Secondo il Financial Times,il governatore di Bankitalia e prossimo presidente della Bce, Mario Draghi, “deve chiedere a Unicredit, le cui azioni sono state ultimamente le più deboli, di unirsi ad altri nell’effettuare un aumento di capitale”.

Negli scorsi mesi i più importanti istituti bancari, da Intesa Sanpaolo a Banco Popolare, da Ubi Banca a MontePaschi fino Popolare Milano hanno varato un aumento di capitale.