Previsioni prezzo oro 2010 2011 BNP Paribas

Nonostante il lento e progressivo miglioramento della situazione economica e finanziaria mondiale l’incertezza e l’instabilità continuano a farsi sentire. Per questo motivo sono ancora tantissimi gli investitori che preferiscono non correre rischi e puntare sul metallo giallo, l’alternativa preferita in momenti di incertezza.

Non è un caso, quindi, che da quando ha avuto inizio la crisi finanziaria mondiale il prezzo dell’oro sia salito fino a toccare massimi storici, una situazione che sembra destinata a durare ancora a lungo.

Daimler smentisce interesse per Fiat

Questa mattina il quotidiano La Repubblica ha pubblicato la notizia secondo cui Daimler sarebbe interessata ad acquisire Fiat Industrial, ossia il comparto del Lingotto che include Cnh, Iveco e alcune attività di Powertrain, verso un corrispettivo di 9 miliardi di euro, lasciando inoltre intendere che Fiat fosse disposta a cedere questo ramo del suo business ma solo nel caso in cui l’offerta fosse arrivata a 10,5 miliardi di euro e in ogni caso dopo il 3 gennaio 2011, giorno in cui è previsto lo sbarco in Borsa di Fiat Industrial.

Adobe crolla dopo outlook negativo

Per Adobe i prossimi mesi si preannunciano piuttosto difficili. Il colosso americano dei software ha diffuso i risultati trimestrali da cui è emerso un risultato di gran lunga superiore rispetto alle attese degli analisti, tuttavia visti i giudizi negativi e le difficoltà riscontrate nell’ultimo periodo ha annunciato un outlook piuttosto negativo che ha avuto ripercussioni rilevanti in Borsa.

Adobe, in particolare, ha fatto sapere di attendere per il trimestre in corso ricavi compresi tra 950 milioni e 1 miliardo, contro le previsioni degli analisti che parlavano di 1,03 miliardi.

Daimler interessata a Fiat Industrial

Se è ben chiaro che Fiat non ha alcuna intenzione di vendere Alfa Romeo, nonostante Volkswagen si sia detta pronta a non farsi sfuggire l’occasione lasciando intendere di essere pronta a qualunque proposta, lo stesso non si può dire per Fiat Industrial, il comparto del Lingotto che include Cnh, Iveco e alcune attività di Powertrain.

Secondo quanto riportato da Repubblica, infatti, da questa estate Daimler avrebbe messo gli occhi su Fiat Industrial e avrebbe addirittura già avanzato una proposta pari a 9 miliardi di euro.

Sequestro IOR per riciclaggio

La procura di Roma ha disposto un sequestro preventivo di 23 milioni di euro in deposito su un conto corrente del Credito Artigiano (banca controllata dal Credito Valtellinese, presieduto da Giovanni De Censi, a sua volta membro del Consiglio di sovrintendenza dello IOR) intestato allo IOR, l’Istituto per le Opere Religiose che ha sede in Vaticano e che è noto soprattutto per la riservatezza dei suoi conti.

Il sequestro segue alla sospensione di due bonifici disposti a favore della Banca del Fucino e di JP Morgan Frankfurt, rispettivamente di 3 e 20 milioni di euro, disposta dall’Uif (Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia) per sospetta violazione delle norme antiriciclaggio e che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati del presidente dello IOR Ettore Gotti Tedeschi e del direttore generale Paolo Cipriani.

Dimissioni Alessandro Profumo

Alessandro Profumo non è più l’amministratore delegato di Unicredit. Il Consiglio di amministrazione, infatti, ha deciso di revocargli le deleghe e di conferirle al presidente Dieter Rampl, a cui è stato anche affidato il compito di individuare il suo successore entro il più breve tempo possibile.

Profumo ha cercato fino all’ultimo di rimanere riponendo le sue speranze nella fiducia del consiglio, dove però l’unico voto favorevole è stato quello del consigliere indipendente Lucrezia Reichlin. Al termine della riunione, durata oltre quattro ore, il consiglio di amministrazione ha proposto a Profumo una risoluzione consensuale chiedendogli una risposta entro mezzanotte.

Rischi degli investimenti negli Emergenti

Gli analisti sono concordi nel ritenere che i mercati emergenti rappresentano un’ottima opportunità, per questo motivo si consiglia di destinare una parte del proprio portafoglio di investimenti a società che fatturano in quelle che sono considerate le nuove economie.

Nonostante questo, tuttavia, non mancano i rischi. Le incertezze riguardano diversi aspetti, si parte dalla scarsa accessibilità delle borse ad alta crescita fino ad arrivare ai pochi controlli sulle società quotate, per non parlare delle limitazioni alla circolazione dei capitali e del rischio politico piuttosto alto rispetto ai paesi avanzati.

Cala il divario tra tasso fisso e variabile

L’eterno dilemma tra tasso fisso e tasso variabile per chi sceglie di sottoscrivere un mutuo in questo periodo è meno complesso. Al momento, infatti, la differenza tra il i due tassi è pari al 2,3% mentre ad inizio anno arrivava a sfiorare il 3,5%, non è un caso quindi che la maggior parte delle persone nell’ultimo periodo ha scelto di optare per il tasso fisso mentre ad inizio anno la quota complessiva non superava il 20%.

Da una media realizzata tenendo conto delle offerte più favorevoli è emerso che per un mutuo a tasso variabile della durata di 20 anni per 120.000 euro la rata è di 607 euro al mese mentre per il tasso fisso sale a 745 euro. Per lo stesso mutuo a trent’anni, invece, si passa dai 451 euro del tasso variabile ai 600 euro del tasso fisso.

Investire negli Emergenti

Viste le ottime performance dell’ultimo periodo e le previsioni a lungo termine degli analisti, la maggior parte degli esperti ritiene che una parte del proprio portafoglio debba essere investito nei paesi emergenti semplicemente acquistando titoli di società occidentali che fatturano in quelle che sono considerate le nuove economie, come SABMiller, Unilever, Swatch e Infineon.

Secondo una recente indagine, infatti, è emerso non solo che le migliori performance dei fondi comuni sono proprio quelle che si riferiscono a fondi che puntano ai mercati emergenti, ma anche che le azioni delle aziende europee che operano nei paesi emergenti per un giro d’affari superiore al 30% sono riuscite a realizzare in Borsa una performance del 45% superiore rispetto all’indice generale di mercato.

Dettagli aumento di capitale Deutsche Bank

Deutsche Bank ha stabilito le condizioni relative al già annunciato aumento di capitale da 10,2 miliardi di euro finalizzato soprattutto all’acquisizione di Postbank.

La banca tedesca, in particolare, ha stabilito che offrirà in opzione agli azionisti 308,6 milioni di nuove azioni al prezzo unitario di 33 euro nel rapporto di una nuova azione ogni due possedute. Il prezzo, dunque, prevede uno sconto del 30% rispetto al prezzo di chiusura di oggi. In base alle condizioni stabilite la banca permetterà ai suoi azionisti di esercitare il loro diritto di sottoscrizione nel periodo compreso tra il 22 settembre e il 5 ottobre.

I mercati emergenti batteranno Wall Street

Puntare ai mercati emergenti, seppur paramentrando le quote del proprio portafoglio di investimenti ai rischi connessi, è un consiglio ricorrente degli esperti, sempre più ottimisti in relazione alla potenzialità di questi mercati. A confermare che l’orientamento è più che giusto i risultati di una recente indagine che collocano in cima alla lista delle migliori performance dei fondi comuni proprio quelle relative ai fondi che puntano ai mercati emergenti.

Ma mentre alcuni sostengono che il rally per nulla debole registrato nell’ultimo anno sia solo un caso isolato destinato a non ripetersi più, altri sono di tutt’altra opinione. Tra questi troviamo Goldman Sachs, secondo cui Wall Street ha ormai i giorni contati.

Bilancia commerciale luglio 2010

In base ai dati diffusi dall’Istat a luglio 2010 la bilancia commerciale ha segnato un surplus di 1,8 miliardi di euro, in peggioramento rispetto ai 3,6 miliardi registrati nello stesso mese dello scorso anno.

Nel periodo in esame, in particolare, è stato registrato un incremento tendenziale delle esportazioni del 12,2% (+16,7% nel mercato non comunitario e +8,9% nel mercato Ue) e un aumento delle importazioni del 21% (+32,3% nel mercato non comunitario e +12,2% nel mercato Ue).

Migliori performance fondi comuni

Da un’indagine svolta da CorrierEconomia è emerso che i fondi comuni che da marzo 2009 ad oggi hanno registrato le migliori performance sono senza dubbio quelli che puntano ai mercati emergenti.

In cima alla lista, infatti, troviamo BlackRock Strat. Latin American che è riuscito a incassare il 286,83% dai minimi di marzo dello scorso anno, segue il 252,91% di Fidelity Im, il 245,49% di Hsbc, il 221,50 di Pictet Funds Lux-P Russian, il 19,21% di Dws Investment Turkey e il 218,29% di Jpm Funds Russia.

Dettagli Ipo Enel Green Power

A metà ottobre, probabilmente il 18, approderà a Piazza Affari Enel Green Power. E’ tutto pronto, dunque, per quella che è già stata ribattezzata la più grande Ipo europea dal 2007 ad oggi: lo scorso otto settembre è stato presentato agli analisti il consorzio di banche che seguiranno l’operazione e, nonostante la volatilità dei mercati e il periodo dell’anno non proprio favorevole per le matricole, il numero uno di Enel Fulvio Conti si è detto ottimista affermando di essere certo del successo dell’operazione.

A favore di Enel Green Power ci sono senza dubbio i numeri, basti pensare che il valore stimato oscilla tra i 12 e i 14 miliardi di euro, con un fatturato pro-forma 2009 pari a 2.109 milioni di euro e un margine operativo lordo pari a 1.331 milioni.