
Il rialzo registrato stamane dal titolo è stato ricondotto dagli analisti ai risultati migliori delle previsioni per quanto riguarda il 2011 e all’outlook positivo sull’esercizio in corso.
Il rialzo registrato stamane dal titolo è stato ricondotto dagli analisti ai risultati migliori delle previsioni per quanto riguarda il 2011 e all’outlook positivo sull’esercizio in corso.
Dopo l’ok arrivato ieri pomeriggio da Credit Suisse, l’ultima banca a rinunciare al diritto sul pegno di Mps, la Fondazione può quindi procedere alla cessione di una parte della quota detenuta nel capitale della banca senese al fine di dimezzare il suo debito da 900 milioni di euro.
La banca francese ha spiegato di aver deciso di rivedere il suo giudizio sul titolo Intesa Sanpaolo dopo aver attuato una revisione sulle stime dell’utile al fine di inglobare sia gli effetti positivi derivanti dalla partecipazione al prestito della Bce che i maggiori oneri derivanti dalle commissioni nette.
La banca ha spiegato di aver deciso di rivedere la sua valutazione sul titolo al fine di riflettere la migliore percezione del rischio, dopo che alcune fonti avrebbero rivelato il ricorso da parte di Mediolanum all’asta di finanziamenti della Bce tenuta lo scorso 29 febbraio, in occasione della quale la banca avrebbe chiesto all’istituto guidato da Mario Draghi un prestito al tasso agevolato dell’1% per un ammontare pari ad un miliardo di euro.
Al prestito, che ricordiamo è concesso al tasso agevolato dell’1% al fine di consentire alla banche di disporre di una maggiore liquidità a basso costo, hanno partecipato 800 banche, mentre in occasione della precedente asta tenuta lo scorso 21 dicembre avevano partecipato 523 banche con richieste per un ammontare complessivo pari a 489,191 miliardi di euro.
Infatti secondo i numeri dichiarati dalla banca britannica, nel 2011 Barclays stessa ha aumentato la propria partecipazione nel debito pubblico italiano liberandosi invece in gran parte dei bond spagnoli.
S&P ha tagliato il rating di Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mediobancada da A a BBB+, il rating di Ubi Banca è stato tagliato da A- a BBB+, i giudizi su Mps, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Credito Emiliano sono passati da BBB+ a BBB infine i rating di Banco Popolare, Banca Popolare di Milano e Banca Carige hanno subito un downgrade da BBB a BBB-. L’outlook è negativo per tutti gli istituti.