Titolo Banco Popolare promosso dagli analisti

A Piazza Affari il titolo Banco Popolare stamane guadagna oltre quattro punti e mezzo percentuali a 1,673 euro, mettendo a segno la migliore performance dell’Ftse Mib nonostante la forte perdita registrata nel corso del 2011 e la mancata distribuzione del dividendo.

Il rialzo registrato stamane dal titolo è stato ricondotto dagli analisti ai risultati migliori delle previsioni per quanto riguarda il 2011 e all’outlook positivo sull’esercizio in corso.

Mps in rialzo per ok vendita quota Fondazione

A Piazza Affari il titolo Mps segna nel primo pomeriggio un rialzo di circa tre punti percentuali sulla scia della notizia del via libera arrivato da tutte le banche creditrici alla Fondazione per la vendita di una quota pari al 15% del capitale della banca senese.

Dopo l’ok arrivato ieri pomeriggio da Credit Suisse, l’ultima banca a rinunciare al diritto sul pegno di Mps, la Fondazione può quindi procedere alla cessione di una parte della quota detenuta nel capitale della banca senese al fine di dimezzare il suo debito da 900 milioni di euro.

Intesa Sanpaolo bocciata da Société Générale

Il titolo Intesa Sanpaolo a Piazza Affari segna nel pomeriggio una flessione di oltre due punti percentuali a 1,467 euro sulla scia della bocciatura arrivata dagli analisti di Société Générale, che hanno comunicato di aver deciso di rivedere al ribasso il rating sul titolo dell’istituto guidato da Enrico Cucchiani portandolo da “buy” a “hold” e lasciandolo al contempo invariato il target price a 1,5 euro.

La banca francese ha spiegato di aver deciso di rivedere il suo giudizio sul titolo Intesa Sanpaolo dopo aver attuato una revisione sulle stime dell’utile al fine di inglobare sia gli effetti positivi derivanti dalla partecipazione al prestito della Bce che i maggiori oneri derivanti dalle commissioni nette.

Raccolta Banca Generali in crescita da inizio anno

Anche nello scorso mese di febbraio del 2012 è cresciuta la raccolta netta totale di Banca Generali. A darne notizia nella serata di ieri è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari nel precisare come il mese scorso la raccolta netta totale si sia attestata a 160 milioni di euro, di cui 42 milioni di euro dalla rete private, mentre i restanti 118 milioni di euro sono stati realizzati dalla rete Banca Generali.

Il dato del primo bimestre del 2012 indica per Banca Generali il raggiungimento di una raccolta netta totale pari a 405 milioni di euro, di cui 139 milioni dalla rete private e 266 milioni di euro dalla rete Banca Generali. Bene anche il dato sulla raccolta gestita, che è aumentata nello scorso mese di febbraio del 2012 a 243 milioni di euro ed a 331 milioni di euro complessivamente nei primi due mesi dell’anno.

Mediolanum promossa da Banca Akros

Gli analisti di Banca Akros hanno comunicato di aver rivisto al rialzo il target price sul titolo Mediolanum portandolo da 3 a 4 euro, confermando al contempo rating “accumulate”.

La banca ha spiegato di aver deciso di rivedere la sua valutazione sul titolo al fine di riflettere la migliore percezione del rischio, dopo che alcune fonti avrebbero rivelato il ricorso da parte di Mediolanum all’asta di finanziamenti della Bce tenuta lo scorso 29 febbraio, in occasione della quale la banca avrebbe chiesto all’istituto guidato da Mario Draghi un prestito al tasso agevolato dell’1% per un ammontare pari ad un miliardo di euro.

Commissioni bancarie eliminate dal decreto liberalizzazioni

In un periodo caratterizzato da uno sforzo collettivo di governo, banche e imprese volto ad individuare possibili soluzioni capaci di allentare la stretta creditizia e consentire alle famiglie e alle imprese di avere un più facile accesso a prestiti di vario tipo, appare decisamente controcorrente l’emendamento del decreto sulle liberalizzazioni che sancisce la nullità di tutte le clausole, comunque denominate, che prevedono commissioni a favore delle banche a fronte della concessione di linee di credito, della loro messa a disposizione, del loro mantenimento e del loro utilizzo anche in caso di sconfinamento del limite del fido.

Esito asta di finanziamento Bce (LTRO) 29 febbraio 2012

In occasione della seconda asta di finanziamento a tre anni della Bce, le banche europee hanno avanzato richieste per complessivi 529,531 miliardi di euro, ossia in linea con le previsioni degli analisti, che avevano previsto richieste comprese tra i 300 e i 750 miliardi di euro.

Al prestito, che ricordiamo è concesso al tasso agevolato dell’1% al fine di consentire alla banche di disporre di una maggiore liquidità a basso costo, hanno partecipato 800 banche, mentre in occasione della precedente asta tenuta lo scorso 21 dicembre avevano partecipato 523 banche con richieste per un ammontare complessivo pari a 489,191 miliardi di euro.

Banca Carige esercita opzione rimborso prestito convertibile

Riguardo al prestito denominato “Banca Carige 4,75% 2010-2015 convertibile con facoltà di rimborso in azioni“, l’omonimo Gruppo bancario ha deliberato per l’esercizio dell’opzione di rimborso anticipato. A darne notizia in data odierna è stato proprio il Gruppo quotato in Borsa a Piazza Affari Banca Carige in accordo con quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione tenutosi oggi sotto la presidenza del Dott. Giovanni Berneschi.

Nel dettaglio, il rimborso anticipato del prestito “Banca Carige 4,75% 2010-2015 convertibile con facoltà di rimborso in azioni”, avente codice Isin IT0004576606, riguarda tutte le numero 163.075.038 obbligazioni che sono in circolazione aventi un valore nominale unitario pari a 2,40 euro, ed un controvalore complessivo pari a 391.380.091,20 euro.

Intesa Sanpaolo migliora Core Tier 1 ratio con buy back titoli

In data odierna, lunedì 20 febbraio del 2012, il Gruppo bancario Intesa Sanpaolo ha perfezionato un’operazione di buy back di titoli subordinati che sarà in grado di generare effetti positivi a valere sui conti del primo trimestre del corrente anno. Facendo seguito ad un invito che è stato pubblicato il 6 febbraio scorso, cui è seguita il 15 febbraio scorso l’accettazione all’acquisto, quella odierna è la data di regolamento dei titoli oggetto del buy back.

Trattasi, nello specifico, delle 9,5% Fixed Rate Resettable Perpetual Subordinated Notes, con codice ISIN XS0545782020, delle 8,375% Fixed to Floating Rate Perpetual Subordinated Notes, con codice XS0456541506, e delle 8,047% Fixed to Floating Rate Perpetual Subordinated Notes con codice Isin XS0371711663.

Barclays nel 2011 ha aumentato l’acquisto di bond italiani

Barclays ha reso noti i risultati dell’anno 2011, da cui emerge anche un’importante indicazione relativa al debito italiano.

Infatti secondo i numeri dichiarati dalla banca britannica, nel 2011 Barclays stessa ha aumentato la propria partecipazione nel debito pubblico italiano liberandosi invece in gran parte dei bond spagnoli.

Rating di 34 banche italiane tagliato da S&P

Standard & Poor’s, l’ormai famosissima agenzia di rating americana, ha tagliato il giudizio su 34 banche italiane. Come comunicato ufficialmente da S&P questi tagli seguono il downgrade del merito sovrano dell’Italia a BBB+ del 13 gennaio scorso.

S&P ha tagliato il rating di Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mediobancada da A a BBB+, il rating di Ubi Banca è stato tagliato da A- a BBB+, i giudizi su Mps, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Credito Emiliano sono passati da BBB+ a BBB infine i rating di Banco Popolare, Banca Popolare di Milano e Banca Carige hanno subito un downgrade da BBB a BBB-. L’outlook è negativo per tutti gli istituti.

Riacquisto bond banche penalizza famiglie e imprese

Le banche italiane ottengono dalla Banca centrale europea (Bce) denaro fresco a buon mercato, con un tasso pari ad appena l’1%, ma poi anziché concedere credito alle famiglie ed alle imprese effettuano riacquisti di bond per lucrare sul differenziale di rendimento senza correre rischi.

Ad affermarlo è l’Adusbef che in merito parla di un vero e proprio scandalo di cui sembra nessuno abbia voglia di dare risalto sui mezzi di comunicazione. E se chiaramente è questa la condotta delle banche, le famiglie e le imprese sono sempre più strozzate a causa delle limitazioni nell’accesso al credito, con la conseguenza che l’economia tricolore non riparte.

Banca Generali al nuovo record di raccolta

Banca Generali, società quotata in Borsa a Piazza Affari, ha iniziato il 2012 così come aveva chiuso il 2011, ovverosia con un andamento sostenuto della raccolta. Anzi, a gennaio 2012 Banca Generali ha messo a segno, con 245 milioni di euro, il nuovo record di raccolta andando così a confermare e rafforzare quello che è stato per la società il trend di crescita dei mesi precedenti.

Sul totale di 245 milioni di euro di raccolta netta totale, 97 milioni si riferiscono alla rete Private, mentre i restanti 148 milioni di euro sono stati ottenuti dalla rete di Banca Generali. Per trovare un risultato migliore di quello di gennaio del 2012 bisogna tornare indietro fino al gennaio del 2006 quando la raccolta netta totale di Banca Generali si attestò a 289 milioni di euro.