L’OCSE rivede le sue previsioni sull’economia italiana

ocse3

Poco meno di un mese fà l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) aveva reso noto il suo rapporto “Obiettivo Crescitadal quale emergeva un allarmante divario tra l’Italia e gli altri paesi.

Le previsoni dell’OCSE riferite alla situazione italiana, tuttavia, sono ulteriormente peggiorate. L’organizzazione, infatti, ha reso noto di aver cambiato le sue stime relative all’economia italiana, prevedendo una recessione della durata di tre anni e una crescita a -4,3% per il 2009. Un ulteriore previsione di peggioramento, inoltre, investe i conti pubblici che si vanno a collocare al di fuori dei parametri di Maastricht, con un deficit del 4,7% del Pil a fine 2009 e che potrebbe addirittura arrivare al 6% nel 2010.

Chiuso l’accordo tra Chrysler e Fiat

fiat-chrysler

L’ultimatum che Barack Obama ha lanciato a Chrysler ha sortito senza dubbio i suoi effetti. Come ricordiamo, infatti, il presidente degli Stati Uniti aveva condizionato gli aiuti richiesti dalla casa automobilistica americana alla sottoscrizione dell’accordo tra Chrysler e Fiat, accordo che prevedeva una partecipazione del 35% di Fiat in cambio dell’apporto di nuove tecnologie atte a rendere le vetture Chrysler più competitive e in grado di far si che l’azienda riesca ad evitare il fallimento e ad uscire dalla crisi, nonchè a riconquistare una fetta consistente del mercato automobilistico.

I 30 giorni di tempo concessi da Barack Obama, tuttavia, si sono rivelati più che superflui. Chrysler, infatti, ha reso noto di aver sottoscritto l’accordo con Fiat e anche se alcuni dettagli devono essere ancora perfezionati il più è stato già deciso.

Obama respinge i piani presentati da Chrysler e General Motors

gm-headquarters

Per i colossi automobilistici americani gli aiuti statali sembrano allontanarsi sembra di più. La task force designata dal presidente Barack Obama, infatti, ha bocciato il piano di ristrutturazione prospettato da Chrysler e General Motors definendolo assolutamente incapace di garantire alle due aziende un risanamento della loro situazione finanziaria.

Il piano di recupero di General Motors, in particolare, prevede una richiesta di ulteriori 16,6 miliardi oltre ai 13,4 già incassati e, allo stesso tempo, prevede un drastico taglio dei costi, ossia il licenziamento di 47.000 posti di lavoro, la chiusura di diversi impianti, e la vendita di alcuni marchi come Saturn e Hummer.

A Gennaio 2009 calano fatturato e ordinativi industriali

industria

Continuano le brutte notizie sull’andamento dell’economia italiana in relazione ai primi mesi del 2009. Questa volta tocca al settore industriale che sulla base di un’indagine effettuata dall’Istat ha registrato pesanti perdite durante il mese di Gennaio 2009.

Il fatturato del settore industriale, nel dettaglio, risulta calato del 2,1% rispetto a Dicembre 2008 e del 19,9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. L’Istat, rendendo nota la notizia, ha sottolineato la drammaticità del dato registrato e ha affermato che un simile calo non si registrava dal 1991.

Novità sul Decreto Legge Incentivi

montecitorio

Il testo del decreto legge sugli incentivi arriverà a Montecitorio lunedì 30 Marzo mentre le votazioni relative ai vari emendamenti inizieranno mercoledì 1 Aprile e dovranno terminare entro il 12 Aprile, giorno di scadenza del decreto.

Ieri sera sono stati chiusi i lavori in commissioni riunite che hanno introdotto numerose novità tra cui l’allentamento del Patto di stabilità Interno, l’incentivo alle aziende che assumono lavoratori licenziati o sospesi dal lavoro e la pubblicazione sistematica delle opportunità di lavoro.

E’ stato deciso, inoltre, il rifinanziamento del fondo di garanzia per le imprese, un ulteriore ampliamento degli ammortizzatori sociali per i precari e un bonus per l’acquisto del decoder digitale.

Dopo il “credit day” le banche non hanno più scuse

marcegaglia

Il presidente degli industriali Emma Marcegaglia ha affermato che con la firma del protocollo d’intesa tra il Tesoro e l’Abi sui Tremonti bond e l’aumento del finanziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese le banche non hanno più scuse per non concedere prestiti.

Le dichiarazioni sono state rese da Emma Mercegaglia al termine del cosiddetto “credit liquidity day“, incontro in cui è anche stato stabilito che a partire dalla fine di Aprile la Cassa depositi e prestiti metterà a disposizione circa 5 miliardi del risparmio postale a favore delle piccole e medie imprese.

Banca Popolare di Milano chiede i Tremonti bond

bpm

Dopo Banco Popolare e Unicredit è la Banca Popolare di Milano il terzo istituto bancario che ha deciso di ricorrere ai Tremonti Bond, notizia che sembra quasi voler sottolineare che il ministro dell’economia Giulio Tremonti aveva ragione quando, per rispondere alle critiche sulla misura adottata dal governo, affermava che sarebbero state molte le banche che avrebbero deciso di approfittarne.

La richiesta dei Tremonti Bond rientra in una serie di misure approvate dal consiglio di amministrazione della banca e atte a determinare un rafforzamento del capitale bancario.

Il governo americano vara il piano per eliminare gli asset tossici

timothy_geithner_0303

Il piano del governo americano per smaltire i titoli tossici prevede il coinvolgimento dei privati. Il segretario al Tesoro Timothy Geithner, infatti, durante un intervista rilasciata al Wall Street Journal, ha affermato che l’intervento dei privati è assolutamente indispensabile altrimenti si rischia un fallimento totale.

Geithner, inoltre, durante la stessa intervista ha anche rivelato i termini del piano spiegando che si tratta, nel dettaglio, della creazione di una serie di investimenti misti e privati quantificati in circa 500 miliardi di dollari, cifra che dovrebbe essere sufficiente per risollevare le banche.

Vertice Ue, 5 miliardi per le infrastrutture energetiche

bruxelles

I vertici dei paesi membri dell’Unione Europea sono attualmente riuniti a Bruxelles nella speranza di trovare un’accordo utile per la risoluzione della gravissima crisi economica. Ovviamente non esistono soluzioni in grado di generare veri e propri miracoli ma, piuttosto, si punta a compiere piccoli passi che possano in qualche modo arginare le conseguenza negative della crisi, piccoli passi che devono necessariamente essere compiuti contemporaneamente da tutti i paesi dell’Unione Europea affinchè possano sortire gli effetti desiderati.

Il primo di questi piccoli passi è rappresentato dall’accordo, finalmente raggiunto, volto ad impiegare circa 5 miliardi di euro per le infrastrutture energetiche e la banda larga.

L’Istat annuncia un calo delle esportazioni e delle importazioni

export

Continuano le brutte notizie sul fronte econonomico per quanto riguarda i primi risultati del 2009. Questa volta tocca al ai flussi commerciali da e verso l’Unione Europea in relazione ai quali nel mese di Gennaio si è verificato un fortissimo calo rispetto ai dati registrati nello stesso mese dello scorso anno.

L’Istat, nel dettaglio, ha registrato un calo delle esportazioni del 25,8% precisando che si tratta del dato peggiore registrato dal 1986 ad oggi, mentre per quanto riguarda le importazioni il calo è del 24,1%.

Rcs MediaGroup registra un drastico calo degli utili

rcs

La crisi economica ha colpito qualunque settore, compreso quello dell’editoria. E’ di poche ore fà, infatti, la notizia che Rcs MediaGroup ha registrato un crollo dei profitti sui conti del 2008 passando da un utile di 220 milioni nel 2007 ad un utile di soli 38 milioni nel 2008.

Questo risultato, più che deludente se comparato con quello dei precedenti anni, và comunque inquadrato in un contesto economico molto difficile e in un cattivo andamento del mercato, ciorcostanza che ha influito in modo negativo anche sugli investimenti pubblicitari. La soluzione, quindi, è necessariamente quella di intervenire sui costi e, a riguardo, non è stata assolutamente esclusa una possibile vendita di alcuni periodici.

Unicredit ricorre ai Tremonti bond

unicredit

Dopo Banco Popolare è Unicredit il secondo istituto bancario a richiedere i cosiddetti “Tremonti bond”. Ieri, infatti, il consiglio di amministrazione di Unicredit aveva affidato al presidente Dieter Rampl e all’amministratore delegato Alessandro Profumo il compito di operare un’approfondimento sulla possibilità di ricorrere ai Tremonti bond e ad una simile tipologia di aiuti messi a disposizione dal governo austriaco.

Il risultato è la decisione di Unicredit di richiedere ai governi di Italia e Austria l’emissioni di obbligazioni di Stato per un ammontare di circa 4 miliardi di euro.

Il Tesoro incontra l’Abi per firmare l’accordo sui Tremonti bond

tremonti

Giovedì 19 Marzo il ministro dell’economia Giulio Tremonti incontrerà l’Associazione Bancaria Italiana per sottoscrive l’accordo volto a stabilire i paramtri relativi credito che le banche che emetteranno gli strumenti di patrimonializzazione sottoscritti dal Tesoro, i cosiddetti “Tremonti Bond“, dovranno concedere a famiglie e piccole e medie imprese.

Le prossime ore, quindi, dovranno necessariamente essere dedicate a risolvere quei punti su cui non c’è ancora pieno accordo tra l’Abi e il Tesoro. I punti dell’accordo già considerati sicuri ma su cui si attende comunque conferma sono sostanzialmente due. Il primo consiste nella sospensione della rata del mutuo per un periodo di 12 mesi accordato a chi vive un periodo di difficoltà e non riesce a pagare le rate del mutuo sottoscritto per l’acquisto della prima casa. Il secondo, invece, consiste in una dote fino a 240 milioni di euro per il fondo di garanzia delle Pmi.

Borse in rialzo dopo le dichiarazioni di Bernanke

bernanke

Sono più che rassicuranti le dichiarazione del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, rilasciate durante un’intervista da parte dell’emittente Cbs, precesamente nell’ambito della trasmissione “60 minutes“.

Secondo Bernanke, infatti, la recessione dovrebbe finire entro l’anno per poi assistere ad una lenta ripresa a partire dai primi mesi del 2010. Il presidente della Federal Reserve, fermamente convinto delle sue affermazioni, ha aggiunto che l’America è riuscita a scampare il pericolo di imbattersi in una depressione simile a quella verificatasi nel 1929.