Piazza Affari perde il 3% per crisi Grecia e sconfitta elettorale Merkel

La nuova settimana borsistica si è aperta con un profondo rosso per i listini azionari europei, all’indomani della sconfitta elettorale del partito della Merkel e a causa del continuo impasse politico in Grecia che potrebbe ben presto portare Atene fuori dall’euro. La borsa europea peggiore è proprio quella greca, con un ribasso che ha raggiunto il 5%. Molto male anche Piazza Affari: l’indice FTSE MIB perde il 3,15%, a causa delle vendite sui titoli finanziari. Mediolanum è il titolo peggiore con un calo vicino al 5% e sospensione per eccesso di ribasso.

Piazza Affari in leggero guadagno in attesa dei tassi BCE

Le borse europee sono partite bene questa mattina dopo l’andamento in chiaroscuro evidenziato ieri. Piazza Affari è in territorio positivo, ma ora il guadagno si è assottigliato soltanto ad un modesto +0,4% in attesa della riunione del Consiglio direttivo della BCE che deciderà il nuovo livello dei tassi di interesse nella zona euro. Il costo del denaro non dovrebbe aumentare, per cui il tasso di riferimento sarà fissato ancora all’1%.

Disoccupazione Italia marzo 2012 sale al 9,8%

Brutte notizie per l’Italia dal fronte macroeconomico, in una mattinata che ha già messo in luce le forti difficoltà dell’attività manifatturiera nella zona euro in questo inizio anno. Secondo l’Istat a marzo il tasso di disoccupazione in Italia è salito al 9,8% dal precedente 9,6%, in termini congiunturali, e dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I deludenti market mover stanno mettendo in difficoltà anche Piazza Affari, che al momento perde l’1,4% dopo aver mostrato un buon avvio in apertura di contrattazioni. In salita anche lo spread Btp-Bund a 386 punti base.

Rischio corsa agli sportelli in Spagna

E’ l’immagine più emblematica di una crisi finanziaria. Centinaia e centinaia di persone in fila per ritirare i propri risparmi dalle banche, spaventati da una possibile insolvenza delle stesse. La corsa agli sportelli oggi è in parte scongiurata da fondi di tutela dei depositi garantiti dallo stato, ma ormai è chiaro che governi e istituti di credito sono sempre più legati a doppio filo in questa grave crisi finanziaria che da oltre due anni imperversa nella zona euro. In Spagna la situazione nel settore bancario può essere definita già “drammatica”.

Risultati asta BOT 26 aprile 2012

Pochi minuti fa sono stati comunicati dalla Banca d’Italia i risultati relativi all’asta odierna dei Buoni ordinari del Tesoro (BOT) con scadenza semestrale. L’attesa degli investitori per l’asta dei titoli di stato italiani a breve termine era elevata, tanto che sui mercati azionari europei si respirava un clima di incertezza. In attesa dell’asta di domani relativa ai Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) a 5 e 10 anni per complessivi 5 miliardi, il collocamento di questa mattina evidenzia ancora una volta il rialzo dei rendimenti anche se la domanda resta abbastanza sostenuta.

Banche americane guadagnano dalla crisi italiana

Negli ultimi mesi le banche americane hanno ridotto notevolmente l’esposizione verso il debito sovrano dei paesi periferici europei. La trimestrale di Morgan Stanley ha evidenziato una drastica riduzione dell’esposizione verso i PIIGS a 2,4 miliardi di dollari. A fine dicembre gli investimenti in titoli di stato dei PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna) ammontavano a 6,44 miliardi di dollari, di cui 4,9 miliardi nei bond italiani. A gennaio si era già a 3,06 miliardi di dollari. Inoltre, lo scorso 3 gennaio Morgan Stanley ha chiuso un contratto derivato con l’Italia da 3,4 miliardi di dollari.

Spread Btp-Bund sopra 400 per tensioni rating Francia

La febbre da rating sta tornando a catturare l’attenzione degli investitori e ad impattare negativamente sull’andamento dei listini azionari e degli spread sovrani. Tutto è cominciato ieri quando sono iniziate a circolare rumors di un possibile downgrade di Moody’s sulla Francia e di Fitch sull’Olanda. Qualche giorno fa, invece, Citigroup aveva affermato che l’Italia potrebbe essere soggetta ad un nuovo taglio del rating nel medio termine fino al livello BBB-, cioè appena sopra la fatidica soglia di junk.

Risultati asta bond Spagna 19 aprile 2012

Stamattina la Spagna ha collocato Bonos a 2 e 10 anni per un ammontare complessivo di 2,54 miliardi di euro, più dell’importo previsto all’inizio. Andando più in dettaglio nell’asta, il Tesoro spagnolo ha emesso titoli di stato a 2 anni (scadenza 2014) peer complessivi 1,12 miliardi di euro a fronte di una richiesta di 3,67 miliardi di euro. Il rapporto di copertura, o bid/cover ratio (cioè il rapporto tra l’ammontare richiesto e il quantitativo offerto), è salito a 3,3 da 2, evidenziando così una domanda abbastanza sostenuta.

Piazza Affari crolla a -2,2% contagiata da crisi Spagna

Listini europei nuovamente in rosso dopo la diffusione dei dati sul sistema bancario spagnolo da parte del Banco de Espana, cioè la banca centrale spagnola. Secondo quanto emerso dal report dell’istituto centrale iberico, le sofferenze bancarie sono salite a febbraio dell’8,6% dal 7,9% di gennaio. Si tratta di crediti concessi alle banche che difficilmente saranno restituiti. La percentuale mostrata a febbraio è la più alta mai registrata dal 1994. La borsa di Madrid è la peggiore in Europa, ma sta contagiando anche il resto della periferia europea in particolare Piazza Affari che perde il 2,2%.

Europa in recessione nel 2012 secondo il FMI

Il Fondo Monetario Internazionale ha diffuso ieri le nuove stime sul pil globale per l’anno in corso e per il 2013. Nel suo World Economic Outlook il FMI ha rivisto leggermente al rialzo le sue previsioni sulla crescita mondiale rispetto a quelle avanzate a gennaio scorso a +3,5% nel 2012 e a +4,1% nel 2013. Secondo gli esperti del FMI la zona euro resterà l’anello debole con una contrazione dello 0,3% per quest’anno e una modesta crescita dello 0,9% nel 2013.

Aumenta il costo per assicurarsi dal fallimento di Spagna e Italia

Il ritorno della crisi del debito sovrano europeo non ha portato in dote soltanto l’incremento degli spread, bensì anche il balzo dei cosiddetti “credit default swap” (CDS), cioè quegli strumenti finanziari derivati che permettono di proteggersi dall’eventuale fallimento del debitore (anche se utilizzati maggiormente per scopi speculativi piuttosto che di hedging). I timori sul debito spagnolo hanno fatto salire i CDS a 5 anni su Madrid fino a 521 punti base sui massimi di sempre.

Debito pubblico Italia scende a febbraio 2012

Stamattina la Banca d’Italia, nel supplemento di finanza pubblica al bollettino statistico, ha comunciato che il debito pubblico della Repubblica italiana è sceso a 1.928,2 miliardi di euro a febbraio, mentre a marzo aveva toccato un record storico a 1.934,9 miliardi di euro. La discesa è, dunque, pari a circa 6,8 miliardi di euro che, secondo i vertici di Via Nazionale, “riflette la diminuzione delle disponibilità del Tesoro presso la Banca d’Italia (-16 miliardi), parzialmente compensata dal fabbisogno del mese (8,8 miliardi) e dall’impatto degli scarti di emissione e delle variazioni del cambio (0,5)”.

Previsioni Pil 2012-2013 tagliate dalla Banca Mondiale

La Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le sue previsioni sulla crescita dell’economia globale nel corso dei prossimi due anni a causa dell’impatto negativo derivante dalla crisi del debito sovrano che si sta abbattendo sul Vecchio Continente.

Per il 2012, in particolare, è prevista una crescita del Pil mondiale del 2,5%, mentre nel 2013 la crescita dovrebbe essere del 3,1%, ovvero inferiore rispettivamente di 1,1 e di 0,5 punti rispetto alle previsioni diffuse lo scorso giugno.

Ue chiede azione congiunta G20

L’Unione Europea chiede un’azione congiunta dei leader del G20 in occasione del vertice che si terrà settimana prossima a Cannes, per rilanciare l’economia mondiale. L’Ue ritiene infatti non sufficiente la stabilizzazione dell’economia dell’Unione stessa.

Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Europeo, e Jose Manuel Durao Barroso, presidente della Commissione europea, hanno inviato una lettera ai leader del G20 dichiarando proprio la necessità di un’azione congiunta.