Unicredit traballa la soglia psicologia a 2,5 euro

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Il titolo Unicredit nella giornata di venerdì ha concluso le contrattazioni mettendo a segno un buon rialzo nel finale, chiudendo la settimana a +1,41% a quota 2,53 per azione.

Ma questo potrebbe non bastare nel breve periodo per il titolo in quanto il quadro tecnico di breve termine rimane comunque molto indebolito dalle sedute della scorsa settimana, periodo nel quale Unicredit ha ceduto la soglia psicologica a 2,5 euro.

Unicredit cerca conferme sopra quota 2,5 euro

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Quella di ieri è stata una giornata abbastanza positiva per il titolo di Unicredit a Piazza Affari, infatti ha chiuso le trattative in rialzo dello 0,4% a quota 2,51 euro, confermando quindi il recente recupero della soglia psicologica a 2,5 euro.

Unicredit con queste ultime prestazioni mostra un’ottima capacità di tenuta, come evidenziano gli analisti, aggiungendo inoltre che dopo il forte rimbalzo delle ultime sedute, il titolo ora deve costruire un’utile base accumulativa, capace di sostenere un ulteriore movimento rialzista.

Trimestrale Unicredit Luglio-Settembre 2009

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Nella giornata di lunedì avevamo studiato il titolo Unicredit per il quale avevamo affermato che se il titolo avesse sfondato i 2,45 euro per azione era probabile un allungo verso i 2,5.

Nella giornata di oggi il titolo sta rimanendo inchiodato sui 2,51 euro per azione con una variazione, se pur minima, dello 0,4% in positivo. I risultati che arrivano dal trimestrale non sono però confortanti così come molte aziende come Mediaset e gran parte degli istituti di credito che devono affrontare il recupero di crediti non gestibili.

Unicredit resistenza a 2,43-2,45 euro

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Il titolo Unicredit nella giornata di venerdì ha chiuso le contrattazioni in calo dello 0,10% a quota 2,39 euro per azione, dopo aver tentato di mettere a segno quello che in gergo si definisce un rimbalzo tecnico.

Rimbalzo che non è andato a buon fine, infatti il valore del titolo è rimasto al di sotto della resistenza che si trova a quota 2,43-2,45 euro. Rimane così molto contrastato il quadro di breve periodo.

Unicredit fusione banche controllate

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Nella giornata odierna il comitato strategico di Unicredit darà il via al processo che dovrebbe portare alla creazione di una banca unica, trasformando quindi la holding attuale.

Del comitato che si riunisce oggi, fanno parte il presidente Dieter Rampl, l’amministratore delegato Alessandro Profumo e rappresentanti degli azionisti. Il piano strategico prevede di mantenere una forte autonomia territoriale, attuando però una semplificazione di tutta l’organizzazione del gruppo.

Verranno accorpate le cinque banche che ora fanno capo alla holding di Piazza Cordusio, che sono Banco di Sicilia, Unicredit Banca di Roma, Unicredit Banca, Unicredit Private Banking e Unicredit Corporate Banking.

Coin conferma trattative con Upim

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Il Gruppo Coin ha confermato di essere in trattativa con Upim, il managment della società in particolare ha spiegato che l’accordo che prevede la fusione tra le due catene di negozi è subordinato alla conclusione delle attività di due diligence in corso e al raggiungimento di accordi favorevoli con gli istituti finanziari coinvolti.

Le banche si cui si parla sono Unicredit e Nexis, creditrici nei confronti di Upim per circa 140 milioni di euro. Secondo alcune indiscrezioni Coin non sarebbe disposta ad “ereditare” il debito di Upim e per questo si sta concordando una soluzione alternativa, una possibile è la decisone delle banche di convertire in azioni parte del debito di Upim.

Unicredit chiude a 2,37 euro dopo crollo a 2,17

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Ieri il titolo Unicredit è stato protagonista di un andamento a Piazza Affari molto strano ed inusuale. Durante il mattino il titolo è letteralmente crollato fino a 2,17 euro per azione, salvo poi trovare un incredibile rimbalzo verticale fino a tornare a quota 2,35 euro.

Questo movimento non fa altro che confermare l’attuale quadro tecnico di breve periodo di Unicredit, che è molto fragile, come indicano anche gli esperti e come indica il recente scontro con quota 2,8 euro.

Se si vuole guardare il bicchiere mezzo pieno comunque questo calo a 2,17 potrebbe indicare il punto minimo della discesa delle ultime sedute.

Unicredit contro il muro dei 2,8 euro

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Il titolo Unicredit venerdì è stato suo malgrado protagonista di un crollo incredibile, infatti il titolo ha concluso le contrattazioni perdendo il 4,97% a quota 2,485 euro per azione. Si indebolisce notevolmente dunque il quadro tecnico di breve termine, anche se i fattori che potrebbero mantenere a galla il titolo ci sono.

Infatti la tenuta del supporto grafico a 2,45 euro e il forte ipervenduto potrebbero innescare un veloce recupero con un primo target in area 2,54-2,55 euro e un secondo verso 2,59-2,6 euro.

Unicredit test a quota 2,60 euro

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Quella di ieri è stata una giornata molto difficile per il titolo di Unicredit, che in borsa ha lasciato sul campo l’1,65% a quota 2,68 euro per azione, recuperando tuttavia nel finale di seduta da un avvio non propriamente esaltante.

Unicredit era crollato sotto la soglia psicologica dei 2,7 euro e si stata addirittura avvicinando pericolosamente attorno ad un valore di 2,60, che indica il prossimo target in negativo da non raggiungere. Ben lontano dal target price di 3,26 previsto qualche giorno fa.

Unicredit punta la soglia dei 2,8 euro

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Il titolo Unicredit è in una fase di stallo, con continui attacchi alla soglia dei 2,8 euro ma nella maggioranza dei casi sono attacchi sterili, che si rivelano deleteri per il titolo, proprio come è successo venerdì scorso, anche se l’avvio della seduta odierna fa ben sperare per il titolo.

In chiusura di settimana scorsa Unicredit ha tentato un ulteriore aggancio a quota 2,8 euro, fallito però, anche se gli analisti e gli esperti vedono un quadro di breve periodo per il titolo costruttivo.

Nuovo target price per Unicredit a 3,26 euro

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Nella giornata di oggi a Piazza Affari stiamo assistendo ad un’ottima apertura per il titolo Unicredit che continua il suo andamento rialzista dei giorni scorsi.

E’ di oggi la notizia che la società di consulenza italiana per gli investimenti azionari Equita ha alzato il target price del titolo Unicredit da 2,8 a 3,26. Equita ha inoltre posto il titolo nella modalità BUY quindi secondo la società di consulenza il titolo è da comprare.

Unicredit fase di stallo a quota 2,7 euro

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Il titolo di Unicredit nella chiusura di venerdì scorso non ha fornito molte indicazioni per i giorni a venire, essendosi sempre mosso a ridosso di quota 2,7 euro per azione senza riuscire mai a dare una scossa forte al suo grafico, rimasto pressochè fermo.

Si sta registrando quella che in gergo tecnico viene definita riduzione della pressione rialzista, in controtendenza alla risalita precedente, con i volumi degli scambi sul titolo della banca che stanno diminuendo sensibilmente.

Wall Street trascina al ribasso Piazza Affari, male Unicredit

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Piazza Affari ha chiuso in calo la giornata di mercoledì, recuperando però nel finale un po’ di terreno, soprattutto a causa del trend ribassista che giungeva in Europa dall’apertura negativa di Wall Street.

Il Ftse Mib ha così ceduto lo 0,39% a quota 23.472 punti, il Ftse All Share ha lasciato sul campo lo 0,33% a 23.939 punti. Come detto erano le notizie che arrivavano dagli States a preoccupare i listini, in particolar modo il dato Usa sull’occupazione ed il Pmi di Chicago.

Tremonti critica Intesa Sanpaolo e Unicredit

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Senza troppi giri di parole il ministro dell’economia Giulio Tremonti ha duramente criticato la decisione di Intesa Sanpaolo e Unicredit di non far ricorso ai cosidettiTremonti bond“, ovvero agli strumenti finanziari messi a disposizione del governo per consentire alle banche di rafforzare il prorio patrimonio.

Come ha spiegato il ministro nel corso di una conferenza stampa la sua critica non è una questione personale, non si tratta di uno sgarbo a lui o al governo ma di un serio danno che le banche arrecano alle imprese, le vere destinatarie del provvedimento del governo.