Oro: perché gli hedge fund stanno vendendo?

Gold bars are seen at the Czech CentralGli hedge fund giocano un ruolo sempre più importante nei mercati delle materie prime in generale e, in particolare, nel mercato dell’oro. Mentre i fondi comuni di investimento adottano solitamente una strategia buy-and-hold, gli hedge fund hanno la capacità di utilizzare  posizioni di trading sia lunghe che corte. Inoltre, mentre i fondi comuni di investimento tendono a rimanere nei mercati azionari tradizionali, gli hedge fund possono scambiare derivati , futures, credit default swap e una serie di altri strumenti.

Dati Istat disagio economico da Terzo Mondo secondo il Codacons

istat

Il Governo italiano dovrebbe con urgenza mettere a punto un Decreto Legge antipovertà, e dovrebbe aprire da Nord a Sud mense per i poveri. Questo è quanto chiede, tra l’altro, il Codacons nel commentare l’ultimo Rapporto dell’Istat sul potere d’acquisto delle famiglie in Italia. Secondo l’Associazione i dati Istat, che indicano come gli italiani siano sostanzialmente alla fame, sono la fotografia di un Paese da Terzo Mondo visto che ben 15 milioni di persone si trovano in una condizione di disagio economico.

Effetti crisi economica sui consumi in Italia

alimentari

In Italia le famiglie stanno tagliando i consumi, in quantità ed in qualità comprendendo anche i generi alimentari. In altre parole la pessima congiuntura economica sta modificando in maniera radicare le abitudini degli italiani che dal classico supermercato si stanno sempre di più spostando al discount per fare la spesa.

Governo italiano nuovo incarico ad Enrico Letta

btp day mot

Dopo la fumata nera, per la formazione di nuovo Governo, da parte di Bersani, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo la sua rielezione, ha dato mandato all’onorevole Enrico Letta per la formazione di un nuovo Governo. Ne da notizia il Quirinale con un comunicato ufficiale a conferma dei pronostici della vigilia che davano Amato o Letta tra i probabili incaricati ad un Governo che non potrà non essere che, come si dice, di larghe intese.

Censis-Confcommercio Outlook Italia 2013 preoccupante

confcommercio

L’Outlook Italia 2013, presentato da Censis-Confcommercio, desta più di una preoccupazione per il futuro del nostro Paese. Innanzitutto, dal Rapporto Censis-Confcommercio “Outlook Italia 2013” emerge una caduta dei consumi delle famiglie che rappresenta in tutto e per tutto lo specchio della crisi economica. Inoltre, attualmente sono ben undici milioni le famiglie che, preoccupate per il perdurare della crisi, ritengono che in futuro non riusciranno a mantenere il corrente tenore di vita, ed in generale nove su dieci mostrano preoccupazione per il futuro.

Crisi economica in Italia peggio di quella del ‘29

La lunga crisi che sta attraversando il nostro Paese è addirittura peggio di quella del ’29. A farlo presente è stata la Cgia di Mestre confrontando le principali grandezze nel periodo dal 1929 al 1934 con quelle dal 2007 al 2012. Nel dettaglio, nel periodo della crisi del ’29 in Italia il prodotto interno lordo a livello aggregato registrò al netto dell’inflazione una diminuzione del 5,1%, mentre dal 2007 al 2012 la perdita di ricchezza è stata pari al 6,9%.

Crisi economica 2012-2013 affossa i consumi

Bloccare, anzi eliminare una volta per tutte l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto (Iva) programmato per il prossimo mese di luglio del 2013. Allentare il Patto di Stabilità dei Comuni al fine di dare spinta all’occupazione, e rilanciare gli investimenti con particolare riferimento alla ricerca ed allo sviluppo tecnologico.

Pil italiano crolla del 2,2% nel 2012

Nel 2012 il pil dell’Italia è sceso del 2,2% (dato corretto per gli effetti di calendario). Nel 2011 il pil italiano era rimbalzato leggermente dello 0,6%, ma già si preparava alla pesante battuta d’arresto dello scorso anno. Il 2012 ha avuto una giornata lavorativa in più, per cui l’Istat fa notare che nel quarto trimestre il pil è sceso dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti, evidenziando una flessione peggiore del previsto. Il crollo del 2012 fa sì che l’Italia sia in recessione da ben 6 trimestri consecutivi.

Crisi peggiore del post-Lehman

Secondo Attilio Ventura, già presidente della Borsa nel periodo compreso tra il 1988 ed il 1992, la crisi che ha colpito il debito pubblico dell’Eurozona, come dimostrato dai continui downgrade cui vengono sottoposti i peggiori Paesi europei (tra i quali rientra, secondo Standard&Poor’s, Moody’s e Fitch, anche l’Italia) sarebbe addirittura peggiore di quella seguita al crack Lehman l’evento che, nel 2008, causò la perdita di oltre 900 miliardi di dollari in brevissimo tempo.

Non lo strascico di quella crisi, dunque, bensì una nuova crisi, consequenziale a quella e, appunto secondo Ventura, addirittura peggiore sarebbe quella che il mondo si ritroverebbe oggi a vivere.

Con un risvolto, però, decisamente positivista.

Nuovo piano anticrisi USA

Rating dell’Italia tagliato da Standard&Poor’s. Molti giornali titolavano così le prime pagine di oggi. Certamente la notizia non ci rallegra ma, se si volesse trarre una lezione dalla vita e dalla finanza, sarebbe quella che, nel mondo, c’è chi sta messo peggio di noi.

Gli Stati Uniti, per esempio. Una volta considerati una della più importanti economie del globo oggi costretti a ricorrere ad ingenti piani anticrisi per cercare di salvare il salvabile.

IL DISCORSO DI BARACK OBAMA DA 300 MILIARDI

Bozza su emissione comune degli eurobond

È di venerdì 19 agosto 2011 la notizia che l’Unione Europea, ha detta del commissario Olli Rehn, titolare degli affari economici e monetari per l’eurozona, sarebbe pronta a presentare una bozza di legge che regolamenti, una volta per tutte, l’emissione dei cosiddetti eurobond, unificando le varie leggi sull’argomento e cercando di sistemare la confusione vigente in Europa così come all’estero.

Chi si aspettava una reazione dei mercati dinanzi ad una simile presa di posizione, contraria persino, come vedremo, alle idee dell BCE (Banca Centrale Europea), è rimasto grandemente deluso, poiché le principali borse europee, prede di se stesse nonché dell’estrema volatilità che le accomuna ultimamente, avevano ben altro di cui occuparsi.

Le reazioni politiche, invece, non si sono affatto attendere, dividendo l’opinione pubblica in due.

Crisi del credito: la soluzione delle banche inglesi

La crisi del credito che ha fatto seguito alla tremenda crisi economica e finanzaria, sebbene abbia iniziato a mollare la presa, continua ad essere uno dei principali problemi che impedisce una crescita veloce. La maggior parte delle imprese, infatti, continua ad incontrare difficoltà ad ottenere ogni tipologia di prestito, un problema che le banche inglesi stanno cercando di risolvere ricorrendo ad una strategia alternativa.

La British Bankers Association, in particolare, ha creato una task force di economisti che stanno studiando come risolvere il problema del credito alle imprese, in particolare si pensa di risolvere la questione con una ristrutturazione radicale del sistema del credito britannico.

Assicurazioni italiane buona risposta alla crisi

Le assicurazioni italiane, nel complesso, hanno reagito bene alla crisi, come rilevato dall’Isvap, la quale non ha segnalato particolari problematiche relative alla stabilità delle compagnie italiane.

A riferire della situazione delle assicurazioni italiane è stato il vicedirettore generale dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, Flavia Mazzarella, in un’audizione in commissione Finanze della Camera sui bilanci societari.