Ubi Banca e Mps strategie differenti

Il Sole 24 Ore ha messo a confronto le diverse strategie attuate dalle due principali banche territoriali italiane, Banca Monte dei Paschi di Siena e Ubi Banca che hanno cercato di uscire dalla situazione di crisi in due modi differenti.

Banca Monte dei Paschi di Siena ha optato per i Tremonti Bond riuscendo così a portare il Tier 1 al 7,5% rispetto al 5,1% di fine 2008, scegliendo inoltre di puntare ad un rafforzamento della propria struttura patrimoniale non distribuendo alcuni dividendo per gli azionisti ordinari, l’unica cedola che sarà staccata riguarderà gli azionisti di risparmio, ai quali andrà un dividendo di 0,01 euro per azione.

Investimenti pubblicitari in lenta ripresa

Gli investimenti pubblicitari hanno subito un forte calo nel corso della fase più dura della crisi economica, la maggior parte delle azienda si sono viste costrette ad effettuare un taglio dei costi che nella maggior parte dei casi ha colpito dipendenti e investimenti nel settore del marketing, con l’inizio della ripresa economica le aziende dovvrebbero quindi tornare ad investire.

Le previsioni dell’Upa (Utenti pubblicità associati) parlano infatti di un segnale positivo manifestato all’inizio dell’anno, anche se si tratta solo di una lieve ripresa.

Crisi debiti sovrani effetti sugli Usa

A quanto pare in America non possono dormire sonni tranquilli per quel che riguarda gli effetti della crisi greca, che potrebbe avere ripercussioni sull’Europa.

Wall Strett nella scorsa ottava è cresciuto solamente dello 0,6%, sebbene tra gli operatori si sia registrato un grosso ottimismo. Infatti il problema dei debiti sovrani inizia a farsi sentire anche negli States, non solo nei ragionamenti degli economisti, ma per la prima volta nel comportamento dei titoli di stato e delle obbligazioni.

Euro in crescita dopo misure straordinarie della Grecia

L’euro ha mostrato un lieve recupero nella corsa contro il dollaro salendo a 1,3640, la moneta unica ha infatti giovato della notizia secondo cui il governo greco ha deciso di adottare delle misure straordinarie per 4,8 miliardi di euro al fine di assicurare il raggiungimento del target di bilancio per l’anno in corso.

La decisione è stata comunicata questa mattina da un funzionario del governo al termine di una riunione dell’esecutivo, il funzionario governativo ha inoltre spiegato che la cifra necessaria per porre in essere le misure straordinarie verrà realizzata per metà da un taglio della spesa e per l’altra metà da un aumento delle tasse.

Bilancio Lufthansa 2009

Lufthansa ha chiuso il 2009 con una perdita netta di 112 milioni di euro, in calo rispetto all’utile di 542 milioni di euro dello scorso anno, gli utili operativi sono calati a 130 milioni da 1,3 miliardi del 2008 mentre il fatturato è sceso del 10% a 22,3 miliardi di euro.

Alla luce delle perdite realizzate nello scorso anno la compagnia aerea ha annunciato che non distribuirà alcun dividendo, notizia questa che non ha affatto sorpreso visto che era stata ampiamente prevista dagli analisti.

Fallimento banche americane, a rischio 702 istituti

La crisi economica ha avuto conseguenze disastrose sul sistema bancario americano, basti pensare che nel 2008 sono fallite 25 banche, se si considera il 2009 il risultato è decisamente peggiore visto che il numero di istituti che hanno dichiarato fallimento nel corso dell’anno appena terminato è più che raddoppiato rispetto al 2008.

Ma a quanto pare per le banche americane nel 2010 non ci sarà alcuna tregua, se è vero che la crisi è ormai alle spalle e che si sta assistendo ad una progressiva e graduale ripresa è anche vero che gli effetti della bufera finanziaria hanno indebolito notevolmete le banche che continuano a pagarne le conseguenze.

Bilancio Sogefi 2009

Sogefi ha chiuso il 2009 con un perdita di 7,6 milioni di euro, un risultato praticamente disastroso non solo perchè si tratta di una perdita che supera le attese degli analisti, che avevano previsto un rosso di 2 milioni di euro, ma anche perchè viene paragonato all’utile di 28,5 milioni di euro registrato nel 2008.

La perdita registrata dal produttore di componenti per l’industria automotive è dovuta in larga parte alle difficoltà riscontrate nel corso del primo semestre dell’anno, periodo in cui si è verificato un notevole calo della produzione di veicoli in Europa, a cui va poi aggiunto l’impatto che gli oneri di ristrutturazione hanno avuto sulla società.

Ericsson taglia 6.500 posti di lavoro

Ericsson

Dopo le perdite registrate nell’ultimo periodo Ericsson ha deciso di attuare un ulteriore taglio dei costi che ancora una volta andrà a toccare i lavoratori, il colosso svedese ha infatti annunciato un taglio di 1.500 dipendenti che sommati ai 5.000 annunciati a gennaio 2009 raggiungono quota 6.500.

La decisione è stata presa a pochi giorni dalla diffusione dei risultati del quarto trimestre 2009 che hanno evidenziato forti perdite da parte della società, per cui un taglio dei costi si rivela una tappa obbligata.

Investimenti pubblicitari, rallentamento del calo a novembre

nielsen

Gli ultimi dati diffusi da Nielsen mostrano in maniera evidente che la ripresa economica è in atto anche per gli investimenti pubblicitari, uno tra i settori più colpiti dalla crisi economica che ha visto la maggior parte delle imprese dover ricorrere ad un taglio dei costi, che nella maggior parte dei casi si è tradotto in un taglio degli investimenti pubblicitari.

I dati relativi ai primi undici mesi del 2009 mostrano un ulteriore diminuzione degli investimenti pubblicitari rispetto allo stesso periodo del 2008, per riuscire a capire che la ripresa è in atto anche per questo settore bisogna infatti considerare esclusivamente i dati di novembre.

Japan Airlines dichiara bancarotta

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Quello del trasporto aereo è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi economica che ha visto il fallimento di numerose compagnie low cost e non solo, anche veri e propri colossi del settore hanno mostrato cedimenti, ultimo ma solo in ordine di tempo Japan Airlines, la compagnia aerea più grande dell’Asia che non è riuscita a sopportare il peso della crisi e ha annunciato bancarotta.

La compagnia aerea giapponese ha accumulato un debito pari a 16,5 miliardi di dollari, per non parlare dei risvolti negativi in Borsa dove nella giornata di ieri le azioni della compagnia sono scese al punto più basso in 59 anni di storia, facendo scendere il valore di Japan Airlines a 150 milioni di dollari, quasi il prezzo di un aereo nuovo.

Banche italiane ripartono con un deficit di 75 miliardi

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Gli esperti hanno stimato che la crisi finanziaria è costata alle banche italiane circa 75 miliardi di euro, una crisi dalla quale bisogna cercare di uscire definitivamente proprio nell’anno in corso.

In particolare, se si considera la seconda matà del 2008 come inizio della crisi economica, emerge una perdita complessiva pari a 27 miliardi di euro, durante l’estate del 2008 il valore delle banche italiane raggiungeva 148 miliardi di euro, ora invece il loro valore raggiunge i 121 miliardi.

Previsioni Pil 2010

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L’anno che è appena iniziato è stato ribattezzato dagli economisti come l’anno della ripresa, per il 2010 si prospetta infatti uno scenario decisamente meno catostrofico rispetto a quello che ha caratterizzato la fine del 2008 e tutto il 2009, anni in cui la crisi economica mondiale ha fatto sentire i suoi effetti facendo cadere come birilli alcuni di quelli che fino ad allora erano considerati i colossi dell’economia mondiale.

Gli economisti sono concordi nel ritenere che nel 2010 il Pil mondiale crescerà, ovviamente altrattanta unanimità non c’è nel definire la percentuale di crescita prevista. Secondo BofA Merrill Lynch ci sarà una crescita del 4,4%, secondo Citi l’incremento si limiterà invece ad un 3,2%.

Crisi auto 2010

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Il 2010 sarà un anno sicuramente molto importante per il mercato mondiale delle auto, infatti dopo un 2009 aiutato in larga parte dagli incentivi statali sull’acquisto di un’auto nuova, nel nuovo anno si potrebbe assistere ad un’inversione di tendenza molto marcata.

In Italia per esempio non è stato confermato nessun incentivo sull’acquisto di nuove auto, e anche se potrebbe essere inserito fra qualche tempo, per ora non è previsto più alcuno sconto.

Mercati emergenti trainano il recupero

mercati emergenti

E’ l’economista indiano Jay Shankar vice-presidente di Capital Markets a dirlo. India, Cina ed Indonesia sono i mercati che meglio hanno reagito alla crisi finanziaria che ha colpito tutto il mondo. I mercati considerati emergenti hanno fornito il sostegno necessario al lento processo di recupero dalla crisi del mercato.

Questi paesi hanno dimostrato capacità di recupero impressionanti e c’è il rischio che continuino il loro percorso fino a diventare il traino dell’economia mondiale.