Investire sui titoli bancari, escluso un ritorno sui livelli del passato

borsa

Per chi ha intenzione di investire in Borsa il consiglio degli esperti è quello di lasciar perdere il settore bancario, soprattutto se l’intenzione è quella di ottenere dei profitti in previsione di un forte recupero di questi titoli.

Secondo un’attenta analisi riportata dal Corriere Economia, infatti, a causa della crisi e delle sue ingenti conseguenze è molto difficile che ci sarà un ritorno agli investimenti su livelli di roe precendenti alla crisi, ovvero intorno al 20-24%. Sono in molti a ricodurrre il recente andamento dei titoli bancari alla volatilità dei mercati e alla crisi di Dubai ma un attento esame di quanto accaduto nell’ultimo anno mostra che non è assolutamente così.

Aumento di capitale Bank of America

Bank_of_America

Al fine di iniziare il rimborso del prestito da 45 miliardi di dollari ottenuto dal governo statunitense Bank of America ha venduto oltre 19 miliardi di dollari in azioni, le richieste sono state tali che l’istituto ha deciso di aumentare ulteriormente la vendita raggiungendo quota 19,29 miliardi di dollari dai 18,8 inizialmente previsti.

Bank of America, in particolare, ha emesso 1,28 miliardi di titoli a 15 dollari per azione. La quotazione del titolo ieri era pari a 15,50 dollari.

Governo del Dubai non garantisce il debito di Dubai World

Dubai

Le difficoltà finanziarie di Dubai World sono destinate ad avere importanti ripercussioni, soprattutto dopo l’annuncio ufficiale del governo del Dubai il quale ha affermato che non intende garantire il debito della holding pubblica Dubai World.

Ad annunciarlo è stato il direttore generale del dipartimento delle Finanze, Abdulrahman al-Saleh, nel corso di un’intervista televisiva durante la quale ha anche giudicato “esagerata” la reazione dei mercati alla notizia della richiesta di moratoria sul debito da parte della holding, una reazione che secondo il presidente non è affatto proporzionata all’entità del problema.

Società controllate da Dubai World

TheWorldDubai

Le difficoltà economiche e la conseguente richiesta di una moratoria sul debito da parte di Dubai World ha letteralmente creato il panico, dopo la diffusione della notizia le borse hanno iniziato a crollare e il timore è quello di una nuova crisi finanziaria.

Quello che però i meno informati ed esperti si stanno chiedendo è come mai le difficoltà economiche di Dubai World sono in grado di scatenare il rischio di una nuova crisi finanziaria, la risposta è fornita da un articolo de Il Sole 24 Ore che elenca le società controllate dalla holding Dubai World, mettendo dunque in piena luce la potenza economica di questo colosso.

Conseguenze moratoria richiesta da Dubai World

Lse

La moratoria sul debito chiesta da Dubai World come previsto ha avuto pesanti ripercussioni, anzitutto Moody’s ha tagliato il rating di sei importanti imprese legate al Governo di Dubai, tra queste Dp World che è passata da A3 a Baa2, Dubai Electricity and Water Authority che da A3 sono passate a Baa2 e il gruppo immobiliare Emaar Properties che da Baa1 è passato a Ba2.

A subire pesanti ripercussioni anche i titoli del London stock exchange, le azioni della società che gestisce la piazza londinese sono infatti crollate, circostanza dovuta al fatto che Dubai con la sua quota del 20% è il primo azionista della società di gestione del mercato inglese e le notizie delle difficoltà di Dubai World hanno spaventato gli investitori.

Perdite sui crediti fino a 20 miliardi, Faissola lancia l’allarme

Faissola

Il presidente dell’Abi Corrado Faissola è intervenuto nel corso dell’assemblea annuale dell’Aibe (l’Associazione delle banche estere in Italia) e ha parlato dell’attuale situazione delle banche italiane, tutt’altro che semplice dal momento che a suo avviso i prossimi mesi saranno caratterizzati da numerose difficoltà ed è importante che le banche ne siano consapevoli già da ora affinchè possano affrontarle e superarle nel migliore dei modi.

Il presidente dell’Associazione ha sottolineato soprattutto la crescita delle sofferenze del sistema bancario che sta caratterizzando il settore già da diversi mesi, a settembre 2009 le sofferenze intese al lordo sono state di 55 miliardi di euro, in crescita del 25% su base annua.

Sofferenze banche italiane in crescita a settembre

Abi

L’Abi ha diffuso il bollettino mensile sull’economia e sui mercati finanziari, un documento da cui emerge in maniera evidente una crescita delle sofferenze per le banche italiane che nel mese di settembre sono risultate aumentate del 25,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno arrivando così a sfiorare i 55 miliardi di euro, mentre rispetto al mese di agosto la crescita è stata di 3,2 miliardi.

La situazione, dunque, continua ad essere piuttosto difficile per le banche italiane, per quanto riguarda i prossimi mesi non ci sono previsioni attendibili, tutto dipenderà essenzialmente dal perdurare o meno della crisi economica.

Previsioni utili Ubs

ubs

Dopo la perdita di 564 milioni di franchi svizzeri registrata nel terzo trimestre del 2009 l’obiettivo della banca svizzera Ubs, come del resto di tutte le aziende in perdita, è quello di tornare all’utile, un qualcosa questo che Ubs vede come assolutamente possibile ma non nell’immediato.

Secondo l’amministratore delegato dell’istituto elvetico, Oswald Gruebel, per poter tornare a produrre utili ci vuole del tempo, l’obiettivo è infatti quello di riuscire a realizzare un utile di 15 miliardi di franchi svizzeri in un periodo che va dai tre a cinque anni.

British Airways, primo semestre 2009 in rosso

british airways

British Airways ha chiuso il primo semestre dell’anno con una perdita al lordo delle imposte di 292 milioni di sterline, un risultato dunque peggiore rispetto a quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno quando l’utile ante imposte si era attestato a 52 milioni di sterline. Sempre nel primo semestre dell’anno, inoltre, la compagia aerea britannica ha registrato un calo dei ricavi del 13,7% a 4,1 miliardi di sterline.

Gli effetti della crisi economica continuano quindi a farsi sentire nel settore del trasporto aereo, forse uno dei più colpiti, basti pensare che dall’inizio del 2008 ad oggi la maggior parte delle compagnie aeree low cost sono fallite o sono state acquisite da altre compagnie più grandi.

Ripresa economica nel 2010, parola di Jean Claude Trichet

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Dopo la decisione della Banca centrale europea di lasciare i tassi invariati all’1% il presidente Jean Claude Trichet durante la conferenza stampa ha parlato dell’attuale situazione economica affermando di prevedere una graduale ripresa nel 2010 e un miglioramento della crescita nella zona euro nel secondo trimestre del 2009.

La situazione, dunque, inizia a migliorare ed è possibile guardare al futuro con un certo ottimismo anche se Trichet ha invitato alla cautela, la situazione resta ancora caratterizzata da una profonda incertezza che non consente di fare previsioni certe e affidabili.

Cit Group fallisce

cit group

Nonostante gli esperti sono concordi nel ritenere che la fase critica della crisi economica è ormai alle spalle i suoi effetti continuano a manifestarsi, anche in modo disastroso.

Poco fa dagli Stati Uniti è infatti giunta la notizia del fallimento di Cit Group, la finanziaria indipendente specializzata nel credito alle piccole e medie imprese e che nonostante abbia ricevuto aiuti da parte del governo non è riuscita a rimanere in piedi. Il suo fallimanto è stato collocato al quinto posto per importanza dopo Lehman Brothers, Washington Mutual, WorldCom e General Motors.

La crisi non è ancora finita, parola di Strauss-Kahn

Strauss Kahn

Nonostante l’economia mondiale ha iniziato a mostrare i primi segnali di ripresa la crisi non può affatto dirsi finita, per questo è asssolutamente necessario che i governi non abbassino la guardia credendo erroneamente di essere definitivamente usciti dalla situazione di crisi.

E’ questo in poche parole il messaggio che il presidente del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn ha lanciato nel corso del Festival internazionale del lavoro di Rocca di Papa.

Utili Ebay -29% nel terzo trimestre 2009

ebay

Ebay, il sito di aste online più famoso al mondo, ha diffuso i dati relativi al terzo trimestre 2009 dai quali emerge in maniera evidente la conferma che che la crisi ha colpito anche quelli che sono considerati i colossi dei vari settori.

Nel terzo trimestre del 2009, infatti, Ebay ha registrato utili netti per un ammontare pari a circa 350 milioni di dollari, 27 centesimi per azione, ossia in calo del 29% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando l’utile netto era stato pari a 492,2 milioni di dollari, ovvero 38 centesimi per azione.

Prometeia vede il Pil italiano a -4,9% nel 2009

euro

Uscire dalla crisi che attanaglia tuttora il mondo e l’Italia non sarà una passeggiata, anche se alcuni dati dei recenti mesi sembrano favorire una ripresa economica.

I problemi sono sempre dietro l’angolo, e a confermare questa visione pessimistica ci pensano i nuovi studi di Prometeia, che ha pubblicato le stime del mese di ottobre 2009.

Secondo il centro studi Prometeia il Pil italiano nel 2009 farà segnare -4,9%, un valore molto inferiore al -4% di media previsto per il resto dell’Europa.