Bilancio Enel gennaio settembre 2011

Enel ha annunciato di aver chiuso i primi nove mesi dell’anno con l’utile netto in aumento dell’1,2% a 3,49 miliardi di euro e con ricavi in crescita dell’8,5% a 57,5 miliardi.

Il gruppo italiano in una nota ufficiale ha indicato che la crescita di zone come l’America Latina, la Russia e l’Europa dell’Est, oltre alla crescita delle fonti rinnovabili, hanno saputo bilanciare la debolezza del ciclo economico nell’Eurozona.

Enel approva acconto sul dividendo

Enel, la principale compagnia italiana attiva nel settore della produzione di energia da fonti classiche e rinnovabili (grazie alla controllata Enel Green Power) ha dichiarato, nel tardo pomeriggio di ieri, di aver approvato la relazione finanziaria semestrale al 31 giugno 2011 ribadendo come la situazione economico-finanziaria del gruppo sia tale da poter concedere agli azionisti un acconto sul dividendo.

In particolare, come si evince dalla nota ufficiale che ha dato notizia dell’evento, l’importo del suddetto acconto sarà pari a euro 0,1 per ogni azione ordinaria (l’identico valore che assunse nel corso della precedente distribuzione) e verrà staccato il 21 novembre 2011. Il 24 novembre 2011, poi, cominceranno i pagamenti effettivi.

BILANCIO SEMESTRALE ENEL GENNAIO GIUGNO 2011

Titolo Enel in rialzo per rimborso Endesa

A Piazza Affari il titolo Enel segna stamane un rialzo di oltre tre punti e mezzo percentuali a 3,138 euro, un performance positiva ricondotta in larga parte alla notizia annunciata ieri dal governo spagnolo, che ha fatto sapere di aver collocato a sorpresa una nuova tranche del deficit tariffario per un ammontare complessivo pari a 1,5 miliardi di euro, somma che verrà in larga parte utilizzata per ripagare il debito nei confronti di Endesa, controllata spagnola di Enel.

Con questa emissione, dunque, il governo spagnolo ha confermato gli impegni presi al fine di ripagare il deficit tariffario e che ad oggi rappresenta circa la metà del debito complessivo.

Standard&Poor’s colpisce anche i comparti assicurativo ed energetico

Il pericolo del downgrade dell’Italia, annunciato a viva voce nel corso della scorsa settimana, si è infaustamente verificato. Ad effettuarlo, però, non è stata l’agenzia di rating Moody’s che, come annunciato, si prenderà un ulteriore mesetto per decidere le nostri sorti, bensì Standard&Poor’s che, martedì, ha tagliato il rating dell’Italia da A+ ad A e per giunta con outlook negativo.

UniCredit taglia utilities italiane

UniCredit torna a fare i conti con la Robin Hood Tax sull’energia prendendo in considerazione proprio alcune delle più importanti utilities italiane.

Il creditwatch, congiuntamente alla revisione al ribasso delle quotazioni delle società italiane dell’energia attive a Piazza Affari, con conseguente declassamento e taglio del target price si è reso necessario, secondo il report ufficiale con il quale gli esperti di UniCredit hanno dato i voti, a causa dell’impatto, sicuramente negativo, che il provvedimento contenuto nel testo del decreto legge 13 agosto 2011 n°138, ovverosia la manovra finanziaria 2011, avrà sui conti  delle aziende del comparto.

Come affrontare la Robin Hood Tax

ENEL, la principale azienda italiana fornitrice di energia elettrica, avrebbe affermato che la Robin Hood Tax potrebbe incidere, considerando il triennio 2011-2013, per ben 1 miliardo di euro.

Per tre anni,  infatti, così come previsto dalla manovra finanziaria 2011 approvata con fiducia nella giornata di ieri presso la Camera dei Deputati, il prelievo fiscale imposto alle compagnie elettriche aumenterà di 4 punti percentuali, passando dal 6,5 al 10,5%.

IMPATTO ROBIN HOOD TAX SU DIVIDENDI ED INVESTIMENTI ENEL

Impatto Robin tax su dividendi e investimenti Enel

L’estensione della Robin tax alle aziende del settore energetico predisposta dalla manovra finanziaria varata dal governo avrà senza dubbio un impatto negativo sui conti di Enel.

A dirlo è stato l’amministratore delegato del gruppo, Fulvio Conti, che nel corso del suo intervento a margine del convegno Ambrosetti “The European House” ha fatto sapere che Enel prevede che a causa dei maggiori oneri che si troverà a dover fronteggiare per effetto della Robin tax sarà probabilmente costretta a tagliare parte degli investimenti pianificati.

Target price Enel e Enel Green Power tagliato da Goldman Sachs

La nuova tassazione imposta dal governo alle aziende del settore energetico (la cosiddetta “Robin tax”) ha spinto diverse banche d’affari a rivedere la loro valutazione sui titoli in Borsa delle varie aziende colpite da questa nuova misura.

L’ultimo intervento di questo tipo è arrivato questa mattina da Goldman Sachs, che ha comunicato di aver deciso di rivedere al ribasso il target price sul titolo Enel portandolo da 5,5 a 5,3 euro. La decisione, come ha spiegato la banca d’affari, deriva dal taglio delle stime relative all’utile per azione del periodo compreso tra il 2011 e il 2015 attuato in considerazione dell’impatto che avrà la nuova tassazione.

Raccomandazioni analisti Enel, Terna, Snam

Pessime notizie giungono oggi, per tutti gli investitori delle principali aziende elettriche, da parte delle principali banche europee.

Gli analisti, infatti, dopo le pessime giornate borsistiche subite dai titoli di Enel, Terna e Snam Rete Gas, avrebbe deciso, con alcune eccezioni, di tagliare il proprio rating, nonché il target price, sulle realtà industriali coinvolte.

Enel Green Power in calo per rischio taglio incentivi

Sia Enel che la sua controllata Enel Green Power stamane a Piazza Affari segnano una flessione, rispettivamente dello 0,67% a 4,422 euro e dell’1,02% a 1,852 euro.

Ad influire negativamente sull’andamento del titolo Enel sono le indiscrezioni relative all’emissione di bond in due tranche, mentre a spingere al ribasso la sua controllata sono soprattutto i rumors circolati nelle ultime ore e che parlano di possibili tagli agli incentivi destinati al settore delle energie rinnovabili.

Enel emissione bond in due tranche

Secondo alcune indiscrezioni di stampa non ancora confermate ufficialmente, Enel attraverso la società finanziaria Enel Finance International, avrebbe intenzione di dare il via ad un’emissione in due tranche, a 6 e 10 anni, di un bond denominato in euro e di ammontare benchmark.

Le banche incaricate di occuparsi dell’operazione sarebbero Banca Imi, Bnp Paribas, Deutsche Bank, Sg-Cib e Unicredit. Le guidance preliminari sul rendimento per la tranche con durata pari a sei anni sono state indicate nell’area dei 135 punti base sopra il midswap, mentre quelle del bond decennale a 170 punti base sul midswap.

Titolo Enel non risente dello stop al nucleare

Se da un lato appare ovvio che lo stop al nucleare arrivato con l’esito del referendum dello scorso 12 e 13 giugno abbia favorito Enel Green Power e tutte le altre aziende attive nel settore delle energie rinnovabili, dall’altra parte si ritiene che la stessa stessa decisione possa andare in qualche modo a danneggiare Enel, che contava di incentivare il suo business proprio mediante l’ingresso del nucleare in Italia.

Ma a quanto pare gli analisti non la pensano così. Nel suo report del 20 giugno scorso, infatti, Bank of America Merrill Lynch ha confermato il giudizio “buy” sul titolo del gruppo elettrico e il target price a 5,25 euro, ossia un prezzo obiettivo che include un quarto in più rispetto agli attuali valori di Borsa.

Rating Enel sotto osservazione da Moody’s, titolo in calo

A Piazza Affari la quotazione Enel risente della notizia arrivata stamane da Moody’s, che ha annunciato di aver messo sotto osservazione il rating del colosso energetico italiano in vista di un eventuale abbassamento.

A finire nel mirino dell’agenzia è sia il rating a breve termine “Prime-1” che il rating a lungo termine “A2”. La decisione di Moody’s di mettere sotto osservazione il rating di Enel e di altre aziende italiane è legata alla decisione della stessa agenzia di mettere sotto osservazione il rating sovrano dell’Italia, così come reso noto venerdì scorso in una nota.

Quotazione Enel promossa da BofA Merrill Lynch

Bank of America Merrill Lynch ha comunicato di aver leggermente alzato il target price su Enel portandolo da 5 a 5,25 euro, confermando al contempo rating “buy” sul titolo.

La valutazione positiva arrivata dalla banca d’affari statunitense, tuttavia, non è servita a risollevare l’andamento della quotazione a Piazza Affari, che continua a risentire dello stacco dei dividendi del 20 giugno 2011, tra cui figura appunto anche il saldo del dividendo che il colosso energetico ha distribuito ai suoi azionisti in relazione all’anno 2010.