
OPEC, il calo parte da ottobre

In estate, quindi, sembrava che non esistessero altre notizie se non quelle che parlassero del fatto che il prezzo del petrolio sarebbe continuato ad aumentare.
Ora invece si sta assistendo ad una caduta dei prezzi che secondo molti è il risultato di un rallentamento dell’economia mondiale che avrà come conseguenza la riduzione della domanda di petrolio.
Secondo la BNP il prezzo del greggio sarà mediamente pari a 95,20 dollari al barile durante il 2009, per poi salire intorno ai 105 dollari nel 2010, che sono comunque molto più bassi dei precedenti 115,80 dollari previsti già per il 2009.
La causa di tale decisione è riconducibile alla necessità di provvedere a dei lavori di ristrutturazione nell’impianto australiano, dopo che diverse interruzioni straordinarie hanno minato la continuità lavorativa nell’ultimo anno.
A confermare l’operazione è stato lo stesso Primo Ministro del Paese interessato ai nuovi impieghi di Eni, Michael Somare, che ha annunciato ai giornalisti presenti che la Eni potrebbe compiere nel territorio dello Stato alcuni investimenti similari a quelli già messi a segno da un’altra grande società del settore, la Exxon.
Entro il 10 ottobre è pertanto previsto l’atteso calo, che dovrebbe peraltro manifestarsi in maniera imponente, riportando alla memoria degli andamenti visti solo a inizio estate.
Il loro vantaggio è che, proveniendo da risorse rinnovabili, dovrebbe far dominuire l’effetto serra. Tra i biocarburanti, ci sono il bioetanolo, il biodiesel e gli olii vegetali.
Stiamo parlando di Thomas Boone Pickens un magnate americano che più di 20 anni fa era considerato uno tra i business man più temuti a Wall Street e che continua a fare parlare di se attraverso le sue speculazioni come ad esempio l’ultima con la quale Microsoft ha tentato di scalare Yahoo!.
Un PEN era già stato fatto agli inizi degli anni ’90, poi abbandonato per vari motivi. Speriamo che questo possa avere più fortuna.
Una ristretta quantità , vista anche la crescente richiesta dei paesi in pieno boom economico quali Cina, Russia ed India.
I profitti netti di Saras sono così saliti a 251,5 milioni di euro, con un vistoso balzo in avanti rispetto ai 136 milioni di euro ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno.
Secondo quanto dichiarato da Alessandro Ortis, dell’authority per l’elettricità e il gas naturale, il settore in questione sarebbe particolarmente in ritardo in termini di efficienza di mercato e sviluppo delle infrastrutture. Il mercato nazionale del gas naturale, ha proseguito Ortis, è dominato pesantemente da Eni, in ogni parte della catena.
La Banca Mondiale ha infatti dichiarato che a causa del forte incremento nell’utilizzo di biocarburanti, il peso sul prezzo dei prodotti alimentari è aumentato di circa il 75%.
Quanto annunciato dalla Banca Mondiale contrasta pertanto le dichiarazioni del presidente statunitense George W. Bush, che pochi giorni fa aveva reso noto che la principale responsabilità nel caro-prezzi dei cibi era da attribuirsi alla Cina e all’India, e allo sfrenato aumento della loro domanda alimentare.
Il più grande mercato auto del mondo, quindi, pare destinato alle sofferenze anche per il semestre appena iniziato. Così come sul trend negativo, c’è concordia anche sulle cause che hanno condotto alla crisi del settore, derivanti da una combinazione tra l’incremento incontrollato dei prezzi del gas e del petrolio, e le strette creditizie che riducono le possibilità di acquisto da parte dei consumatori.