OPEC, il calo parte da ottobre

prezzo del petrolio in discesa

Secondo quanto rivela il media Bloomberg, il calo della produzione dei membri OPEC – l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio – avrebbe avuto il via già da inizio ottobre, e pertanto quasi un mese prima rispetto all’annuncio della stessa Organizzazione sul primo taglio del proprio output da due anni a questa parte.

Continua discesa del prezzo del petrolio

prezzo del petrolio in discesa

Nel mese di luglio il prezzo del petrolio è stato di 147 dollari a barile, rispettando le previsioni degli analisti che sostenevano che si era sulla strada dei 200 dollari al barile.

In estate, quindi, sembrava che non esistessero altre notizie se non quelle che parlassero del fatto che il prezzo del petrolio sarebbe continuato ad aumentare.

Ora invece si sta assistendo ad una caduta dei prezzi che secondo molti è il risultato di un rallentamento dell’economia mondiale che avrà come conseguenza la riduzione della domanda di petrolio.

Prezzo del petrolio, BNP prevede calo del 18%

oleodotto per il trasporto del petrolioUn’analisi condotta da BNP Paribas, la più importante banca transalpina, stima che il prezzo del petrolio diminuirà del 18% durante il prossimo anno: uno studio, quello dell’istituto di credito francese, che va a inserirsi in un più ampio scenario negativo sul breve termine, confermato dai più attesi report di questo inizio autunno.

Secondo la BNP il prezzo del greggio sarà mediamente pari a 95,20 dollari al barile durante il 2009, per poi salire intorno ai 105 dollari nel 2010, che sono comunque molto più bassi dei precedenti 115,80 dollari previsti già per il 2009.

Shell sospende produzione a Sidney

impianto petrolifero antico della shell

La Royal Dutch Shell, una delle raffinerie più importanti dell’Australia, ha annunciato ufficialmente l’intenzione di sospendere i lavori nell’impianto produttivo di Clyde a partire dalla fine di novembre.

La causa di tale decisione è riconducibile alla necessità di provvedere a dei lavori di ristrutturazione nell’impianto australiano, dopo che diverse interruzioni straordinarie hanno minato la continuità lavorativa nell’ultimo anno.

Nuove esplorazioni in vista per Eni

Presidente dell\'Eni durante una conferenza

Stando a quanto ufficialmente comunicato alla stampa, Eni starebbe progettando nuovi investimenti alla ricerca di petrolio e gas naturale nelle aree territoriali della Papua Nuova Guinea, al fine di incrementare ulteriormente le riserve di materie prime in possesso della compagnia.

A confermare l’operazione è stato lo stesso Primo Ministro del Paese interessato ai nuovi impieghi di Eni, Michael Somare, che ha annunciato ai giornalisti presenti che la Eni potrebbe compiere nel territorio dello Stato alcuni investimenti similari a quelli già messi a segno da un’altra grande società del settore, la Exxon.

Il petrolio potrebbe diventare presto meno caro

una comunissima pompa di benzina

Secondo quanto riportano alcuni manager del settore, e diversi analisti di mercato, il prezzo del petrolio potrebbe calare notevolmente entro la fine della settimana in corso, a causa dell’evidente debolezza nella crescita economica statunitense, che mostrerebbe pertanto in questi giorni i suoi influssi sulla domanda di greggio.

Entro il 10 ottobre è pertanto previsto l’atteso calo, che dovrebbe peraltro manifestarsi in maniera imponente, riportando alla memoria degli andamenti visti solo a inizio estate.

Biocarburanti tra costi e benefici

campo di grano per realizzare biocarburanti

Da qualche tempo si stanno diffondendo, in maniera sempre maggiore, i famosi biocarburanti, ovvero dei propellenti che si sviluppano indirettamente dalle biomasse, come grano, mais, bietola, ecc.

Il loro vantaggio è che, proveniendo da risorse rinnovabili, dovrebbe far dominuire l’effetto serra. Tra i biocarburanti, ci sono il bioetanolo, il biodiesel e gli olii vegetali.

Basta col petrolio, puntiamo all’acqua

acqua del polo nord

Il suo patrimonio si aggira intorno ai 3 miliardi di dollari e questo capitale lo ha realizzato comprando e vendendo compagnie petrolifere, tra poco diventerà ancora più ricco vendendo l’oro blu.

Stiamo parlando di Thomas Boone Pickens un magnate americano che più di 20 anni fa era considerato uno tra i business man più temuti a Wall Street e che continua a fare parlare di se attraverso le sue speculazioni come ad esempio l’ultima con la quale Microsoft ha tentato di scalare Yahoo!.

Rilancio del nucleare

Una ruspa scava davanti a una centrale nucleare

La prossima primavera verrà presentato un Piano Energetico Nazionale che prevederà una forte concentrazione del nostro paese circa l’energia nucleare.

Un PEN era già stato fatto agli inizi degli anni ’90, poi abbandonato per vari motivi. Speriamo che questo possa avere più fortuna.

Petrolio: le riserve basteranno solo per 80 anni

Le riserve di petrolio stimate in 6 miliardi di barili, si và verso energie alternative

Riseve di petrolio per soli 80 anni, è questo l’annuncio shock dell’ad di Eni, Paolo Scaroni.
Le riserve di greggio rimanenti sono stimate in circa 6 miliardi di barili a fronte di un consumo che ad oggi ha raggiunto l’incredibile cifra di circa 1000 miliardi di barili

Una ristretta quantità, vista anche la crescente richiesta dei paesi in pieno boom economico quali Cina, Russia ed India.

Saras, profitti in crescita dell’85%

Saras

Saras, la compagnia della famiglia Moratti proprietaria della raffineria più importante di tutto il Mediterraneo, ha concluso il secondo trimestre riportando utili in crescita dell’85% in seguito a un rigoroso taglio degli oneri finanziari e grazie all’accresciuta produzione di diesel, che per la compagnia rappresenta un business più redditizio di altri prodotti di derivazione petrolifera.

I profitti netti di Saras sono così saliti a 251,5 milioni di euro, con un vistoso balzo in avanti rispetto ai 136 milioni di euro ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno.

Monopolio energia

Eni EnergiaSecondo quanto dichiarato dall’authority, l’Eni, principale rivenditore di gas naturale d’Europa, occupa nel mercato italiano una posizione dominante in grado di danneggiare la corretta competizione nell’area.

Secondo quanto dichiarato da Alessandro Ortis, dell’authority per l’elettricità e il gas naturale, il settore in questione sarebbe particolarmente in ritardo in termini di efficienza di mercato e sviluppo delle infrastrutture. Il mercato nazionale del gas naturale, ha proseguito Ortis, è dominato pesantemente da Eni, in ogni parte della catena.

Aumento prezzi alimentari

Non che ci fosse bisogno di un annuncio (anzi di uno studio ufficiale) della Banca Mondiale per averne sentore. Tuttavia una conferma piuttosto autorevole di quanto l’uso e abuso di biocarburanti abbia nuociuto ai prezzi alimentari, è arrivata proprio nelle scorse ore grazie all’istituzione finanziaria internazionale.

La Banca Mondiale ha infatti dichiarato che a causa del forte incremento nell’utilizzo di biocarburanti, il peso sul prezzo dei prodotti alimentari è aumentato di circa il 75%.

Quanto annunciato dalla Banca Mondiale contrasta pertanto le dichiarazioni del presidente statunitense George W. Bush, che pochi giorni fa aveva reso noto che la principale responsabilità nel caro-prezzi dei cibi era da attribuirsi alla Cina e all’India, e allo sfrenato aumento della loro domanda alimentare.

USA: mercato auto negativo

Previsioni ancora negative per il mercato automobilistico statunitense. Gli analisti prevedono infatti un vistoso rallentamento per l’intero 2008, annullando tutte le speranze nutrite dagli operatori per un recupero durante la seconda metà dell’anno.

Il più grande mercato auto del mondo, quindi, pare destinato alle sofferenze anche per il semestre appena iniziato. Così come sul trend negativo, c’è concordia anche sulle cause che hanno condotto alla crisi del settore, derivanti da una combinazione tra l’incremento incontrollato dei prezzi del gas e del petrolio, e le strette creditizie che riducono le possibilità di acquisto da parte dei consumatori.