
Nomura ha spostato le previsioni per la convergenza di tassi di crescita tra la periferia e il centro dell’Europa da fine 2012 al 2015.
Nomura ha spostato le previsioni per la convergenza di tassi di crescita tra la periferia e il centro dell’Europa da fine 2012 al 2015.
Telecom Italia, attraverso le parole del presidente esecutivo, Franco Bernabè, ha reso noto di aver conferito un mandato esplorativo a Mediobanca per la valorizzazione di TI Media, affermando che nel colosso delle tlc, credono fortemente in La7, ma hanno bisogno di un aiuto.
Nel frattempo continuano su Telecom Italia Media le speculazioni nate dalle indiscrezioni relative ad un possibile accordo con il gruppo L’Espresso.
La cessione del 20% di TI Media permetterebbe a Telecom di non consolidare più il bilancio di TI Media, perchè in quel caso, come sostengono gli analisti di Mediobanca, il gruppo delle tlc avrebbe il controllo solamente su una quota minore del 50%.
Nel corso dei primi tre mesi dell’anno, in particolare, l’operatore telefonico italiano ha registrato un utile netto in calo dell’8,7% a 549 milioni di euro, inferiore rispetto alle previsioni degli analisti che avevano invece previsto un utile pari a 604 milioni di euro. I ricavi sono invece risultati in linea con le attese, registrando un incremento del 10,3% a 7.073 milioni di euro.
Attraverso questa operazione, in particolare, l’operatore telefonico italiano ha incrementato la sua partecipazione in Sofora portandola dal 58% al 68% e la partecipazione in Telecom Argentina dal 18,3% al 21,1%.
I risultati positivi di bilancio sono stati favoriti in particolar modo dall’impatto positivo legato all’acquisizione del controllo dell’unità argentina e al beneficio di imposte differite attive in Brasile.
Per il bilancio di Telecom, che sarà pubblicato il 24 febbraio, Citigroup prevede fatturato a 27,342 miliardi di euro da 27,163 miliardi del 2009; Ebitda a 11,664 miliardi di euro da 11,327 miliardi; utile netto a 2,651 miliardi da 1,581 miliardi con un utile per azione a 12 centesimi da 8; debito netto a 32 miliardi, grazie ad una generazione di cassa di un miliardo nel quarto trimestre.
La ripresa della quotazione, inoltre, secondo Citigroup è certa, dal momento che il titolo Telecom Italia ha sottoperformato per cinque anni di fila l’intero settore e ora presenta una quotazione che include un forte sconto rispetto ai titoli delle rivali europee.
L’ottimismo della banca d’affari verso il titolo della compagnia telefonica italiana deriva da diversi fattori positivi, tra cui l’esposizione al mercato brasiliano che promette una forte crescita, nonché la reale possibilità di operare un’efficace riduzione dei costi.
Al contrario, invece, hanno registrato un flessione, seppur lieve, i ricavi che sono calati dello 0,5% a 19,89 miliardi di euro, così come pure l’Ebitda che è calato dello 0,6% a 8,47 miliardi di euro.
L’accordo, in particolare, consentirà a Telecom di rafforzare la sua posizione portandola dal 50% al 58% del capitale, un’operazione che per la compagnia telefonica non comporta nessun esborso e le consente al contempo di consolidare linea per linea i risultati di Sofora/gruppo Telecom Argentina a partire dal quarto trimestre 2010.
E’ questa in sintesi l’evoluzione di questo tema, che si è bloccato per motivi tecnici ma anche per resistenze che arrivano dall’incumbent, cioè Telecom Italia stessa.
Il problema del colosso telefonico italiano è quello di salvaguardare la rete che sta a garanzia del suo indebitamento, e proprio a tal proposito ha parlato nella giornata di ieri Franco Bassanini, presidente della Cassa Depositi e Prestiti.
Uno dei motivi principali che ha portato la banca inglese ad applicare questo nuovo rating a Telecom è la crescita che si prospetta soprattutto sul mercato sudamericano, dove la società secondo gli esperti potrà avere molto successo nei prossimi mesi.