Hanno deciso di aderire all’accordo anche Repubblica Ceca, Svezia e Ungheria, mentre l’unica a rimanere fuori è la Gran Bretagna.
Unione Europea
Portogallo spinto ad accettare aiuti Ue
Come scritto dalla rivista tedesca, sarebbe in atto una vera e propria opera di convincimento nei confronti di Lisbona, in quanto gli esperti economici di Francia e Germania sono molto pessimisti sulla capacità del Portogallo di finanziarsi sui mercati a tassi accettabili.
Riforma derivati Unione Europea
La proposta su regolazione di derivati, cds e vendite allo scoperto presentata dall’Ue andrà a migliorare il controllo sui comportamenti delle società finanziarie, infatti proprio secondo Barnier il motivo principale che ha portato alla crisi economica è stata l’assenza di regolazione.
Manovra economica Italiana giusta per Ecofin
L’Ecofin ha inoltre aggiunto che questo governo ha rispettato gli impegni UE sul fronte della riduzione del debito pubblico e del risanamento della finanza pubblica.
Disciplina di bilancio Eurogruppo
I punti fondamentali sono rafforzare la disciplina di bilancio, ridurre le divergenze di competitività tra gli stati membri al fine di avere uno sviluppo economico più equo, creare un meccanismo di gestione delle crisi più efficace e rafforzare la governance economica per poter agire in modo più coordinato ed efficace.
Banche greche declassate da Moody’s
Le banche che sono state colpite dal giudizione negativo dell’agenzia sono National Bank of Greece, il cui giudizio è passato a A2 da A1, Piraeus Bank, che è stata portata a Baa1 da A2, EFG Eurobank Ergasias, Alpha Bank e Emporiki Bank of Greece, che passano a A3 da A2. Al contempo Moody’s ha declassato anche il rating sui depositi e il debito di Emporiki Bank of Greece.
Accordo aiuti Grecia via libera dell’Eurozona
Nell’intesa è previsto un mix di finanziamenti Ue-Fmi, in cui l’intervento dei paesi della zona dell’ euro sia “maggioritario” e attivato solo come “ultima ratio“, proprio nel caso in cui Atene non riuscisse a finanziare il proprio debito sul mercato.
Debiti Unione Europea 2010
Come vi abbiamo raccontato qualche tempo fa il deficit ed il debito pubblico nell’Unione Europea sono in netto aumento, e come se non bastasse l’ultima decisione di Moody’s e Standard & Poor’s di tagliare il rating delle finanza pubbliche greche, aumenta le preoccupazioni per il 2010.
Bce lascia invariati i tassi all’1%
La Bce ha anche mantenuto invariato il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali all’1,75%, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25%.
Deficit e debito pubblico Ue in crescita
In base ai dati diffusi dall’istituto nel 2008 il deficit medio nei paesi della zona euro ha toccato il 2% del Pil, in aumento rispetto al 2007 quando era stato dello 0,6%, mentre il debito è arrivato al 69,3%, anche questo in crescita rispetto all’anno precedente quando era stato del 66%.
Procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia
Ma in questa spiacevole situazione l’Italia non è sola visto che la stessa procedura è stata avviata dalla Commissione europea anche nei confronti di altri otto paesi, ovvero Germania, Austria, Belgio, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia. Salgono a quota 20, quindi, i paesi sottoposti a tale procedura in considerazione del fatto che analogo provvedimento è già stato adottato lo scoso anno nei confronti di altri 11 paesi, tra cui Regno Unito e Ungheria.
Le banche italiane sono le più care d’Europa
Dalla ricerca, in particolare, è emerso che un cittadino privato per la gestione del proprio conto corrente spende in media in un anno in Belgio circa 58 euro, in Irlanda 82 euro, in Germania di 89 euro, in Gran Bretagna 103 euro, in Francia 154 euro mentre in Italia ben 253 euro.
Italia terza per disoccupazione in Ue
Dai dati raccolti e analizzati dall’Eurostat, infatti, emerge che la prospettiva di lavoro per chi ha meno di 25 anni è peggiore in Spagna, dove è senza lavoro un ragazzo su tre (33,6%), seguita dalla Lettonia (28,2%) e dall’Italia dove è senza lavoro un giovane su quattro (24,9%).
Parte il progetto Nabucco in Turchia
Come detto, il progetto Nabucco prevede l’installazione di condotti che passano attraverso molti paesi europei, in primis la Turchia, la quale, non dimentichiamolo, aspira ad entrare a tutti gli effetti nell’Unione Europea.