Nuovo patto unione di bilancio tra 26 paesi Ue

Nel corso del vertice di Bruxelles ben 26 paesi, sul totale di 27 che formano l’Unione europea, hanno deciso di aderire al nuovo trattato che verrà siglato nel corso della prima parte del prossimo anno e che prevede regole europee più vincolati per i paesi aderenti in materia di disciplina di bilancio.

Hanno deciso di aderire all’accordo anche Repubblica Ceca, Svezia e Ungheria, mentre l’unica a rimanere fuori è la Gran Bretagna.

Portogallo spinto ad accettare aiuti Ue

Secondo quanto riportato dall’autorevole settimanale tedesco “Der Spiegel”, Francia e Germania premono affinché il Portogallo sfrutti il fondo salva-stati messo a punto dall’Unione Europea.

Come scritto dalla rivista tedesca, sarebbe in atto una vera e propria opera di convincimento nei confronti di Lisbona, in quanto gli esperti economici di Francia e Germania sono molto pessimisti sulla capacità del Portogallo di finanziarsi sui mercati a tassi accettabili.

Riforma derivati Unione Europea

Come dichiarato da Michel Barnier commissario Ue al mercato interno, con la nuova riforma dei derivati presentata dall’Unione Europea, non ci sarà più nessun mercato finanziario che rimarrà in un territorio da wild west.

La proposta su regolazione di derivati, cds e vendite allo scoperto presentata dall’Ue andrà a migliorare il controllo sui comportamenti delle società finanziarie, infatti proprio secondo Barnier il motivo principale che ha portato alla crisi economica è stata l’assenza di regolazione.

Manovra economica Italiana giusta per Ecofin

Oggi l’Ecofin ha dato il via libera alla manovra economica Italiana, l’ente europeo ha infatti dichiarato che le misure economiche prese dal governo sono conformi alle raccomandazioni date dalla commissione Europea.

L’Ecofin ha inoltre aggiunto che questo governo ha rispettato gli impegni UE sul fronte della riduzione del debito pubblico e del risanamento della finanza pubblica.

Disciplina di bilancio Eurogruppo

Sono quattro gli obiettivi principali emersi dalla prima riunione della task force tra i ministri delle finanze dei 27, il presidente della Bce e il commissario Ue agli Affari Monetari ed Economici, Olli Rehn.

I punti fondamentali sono rafforzare la disciplina di bilancio, ridurre le divergenze di competitività tra gli stati membri al fine di avere uno sviluppo economico più equo, creare un meccanismo di gestione delle crisi più efficace e rafforzare la governance economica per poter agire in modo più coordinato ed efficace.

Banche greche declassate da Moody’s

Il progressivo indebolimento del quadro macroeconomico della Grecia ha portato l’agenzia Moody’s a declassare ben cinque istituti bancari, si prevede infatti che la situazione di difficoltà che sta colpendo il Paese avrà un impatto negativo sugli asset delle banche.

Le banche che sono state colpite dal giudizione negativo dell’agenzia sono National Bank of Greece, il cui giudizio è passato a A2 da A1, Piraeus Bank, che è stata portata a Baa1 da A2, EFG Eurobank Ergasias, Alpha Bank e Emporiki Bank of Greece, che passano a A3 da A2. Al contempo Moody’s ha declassato anche il rating sui depositi e il debito di Emporiki Bank of Greece.

Accordo aiuti Grecia via libera dell’Eurozona

E’ arrivato il via libera dai 16 paesi della cosiddetta Eurozona al programma di aiuti per la Grecia, con l’ok all’accordo proposto da Francia e Germania, che dovrebbe permettere di salvare la situazione nel paese ellenico appunto.

Nell’intesa è previsto un mix di finanziamenti Ue-Fmi, in cui l’intervento dei paesi della zona dell’ euro sia “maggioritario” e attivato solo come “ultima ratio“, proprio nel caso in cui Atene non riuscisse a finanziare il proprio debito sul mercato.

Debiti Unione Europea 2010

bce

Nell’anno che sta per iniziare molti paesi europei dovranno fare i conti con i debiti contratti nel 2009 per cercare di arginare la crisi economica, con l’esempio della Grecia degli ultimi giorni che calza a pennello.

Come vi abbiamo raccontato qualche tempo fa il deficit ed il debito pubblico nell’Unione Europea sono in netto aumento, e come se non bastasse l’ultima decisione di Moody’s e Standard & Poor’s di tagliare il rating delle finanza pubbliche greche, aumenta le preoccupazioni per il 2010.

Bce lascia invariati i tassi all’1%

jean-trichet

La Banca centrale europea al termine del consiglio direttivo ha lasciato invariati i tassi di interesse all’1%, una decisione questa ampiamente prevista dal mercato soprattutto alla luce delle dichiarazioni rese più volte dal presidente Jean-Claude Trichet che in varie occasioni ha provveduto a spiegare quelle che sono le intenzioni della Bce per ciò che riguarda le exit strategy, ovvero iniziare fin da subito ad eliminare gli strumenti finanziari concessi alle banche e lasciare invariati i tassi di interesse fino ad ottobre 2010.

La Bce ha anche mantenuto invariato il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali all’1,75%, mentre il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi di breve termine che detiene per conto delle banche commerciali resta allo 0,25%.

Deficit e debito pubblico Ue in crescita

ue

L’Eurostat ha pubblicato oggi i dati relativi al deficit e al debito pubblico in Europa dove la crisi economica, in linea con le previsioni, ha causato una crescita di entrambi i valori.

In base ai dati diffusi dall’istituto nel 2008 il deficit medio nei paesi della zona euro ha toccato il 2% del Pil, in aumento rispetto al 2007 quando era stato dello 0,6%, mentre il debito è arrivato al 69,3%, anche questo in crescita rispetto all’anno precedente quando era stato del 66%.

Procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia

Commissione - Europea

La Commissione europea ha avviato una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia a fronte di una previsione che per il 2009 vede un debito pubblico eccessivamente elevato e non conforme a quanto stabilito dal Trattato Ue.

Ma in questa spiacevole situazione l’Italia non è sola visto che la stessa procedura è stata avviata dalla Commissione europea anche nei confronti di altri otto paesi, ovvero Germania, Austria, Belgio, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia. Salgono a quota 20, quindi, i paesi sottoposti a tale procedura in considerazione del fatto che analogo provvedimento è già stato adottato lo scoso anno nei confronti di altri 11 paesi, tra cui Regno Unito e Ungheria.

Le banche italiane sono le più care d’Europa

banche

In base ad uno studio condotto dalla Commissione europea è emerso che le banche italiane sono le più care di tutta Europa, soprattutto per quanto riguarda i conti correnti per i quali l’Italia ha i costi di gestione in assoluto più elevati.

Dalla ricerca, in particolare, è emerso che un cittadino privato per la gestione del proprio conto corrente spende in media in un anno in Belgio circa 58 euro, in Irlanda 82 euro, in Germania di 89 euro, in Gran Bretagna 103 euro, in Francia 154 euro mentre in Italia ben 253 euro.

Italia terza per disoccupazione in Ue

lavoro

L’Eurostat ha collocato l’Italia sul terzo gradino del podio, ma purtroppo in una classifica per nulla ambita visto che è stata stilata sulla base dei dati relativi alla disoccupazione giovanile.

Dai dati raccolti e analizzati dall’Eurostat, infatti, emerge che la prospettiva di lavoro per chi ha meno di 25 anni è peggiore in Spagna, dove è senza lavoro un ragazzo su tre (33,6%), seguita dalla Lettonia (28,2%) e dall’Italia dove è senza lavoro un giovane su quattro (24,9%).

Parte il progetto Nabucco in Turchia

gasdotto

Il progetto Nabucco ha fatto ieri un passo avanti molto importante, è infatti stato firmato l’accordo intergovernativo, nella capitale turca Ankara, che stabilisce i regolamenti e le norme per trasportate il gas dal Mar Caspio e dal Medio Oriente verso Turchia ed Unione Europea, in modo da andare a ridurre la dipendenza dalla Russia.

Come detto, il progetto Nabucco prevede l’installazione di condotti che passano attraverso molti paesi europei, in primis la Turchia, la quale, non dimentichiamolo, aspira ad entrare a tutti gli effetti nell’Unione Europea.