Meeting annuale dei banchieri centrali

Alle 16.00 (ora italiana) prenderà il via a Jackson Hole (ridente vallata nello Stato del Wyoming) l’annuale consesso dei più importanti banchieri centrali del globo tra cui, ovviamente, figurerà Ben Bernanke, uomo di punta della Federal Reserve (la banca centrale statunitense), le cui decisioni, attese con trepidazione, sono in grado di smuovere gli equilibri politico-economici dell’intero pianeta.

[LEGGI] BERNANKE OTTIMISTA SULLA RIPRESA DELL’ECONOMIA

Credit Suisse vede Lottomatica al rialzo

Gli analisti del più grande broker svizzero, la banca d’investimento Credit Suisse, hanno deciso di rivedere al rialzo le stime su ebitda e utile, relativamente al biennio 2011-2012, di Lottomatica, il gruppo romano leader mondiale non settore dei giochi e delle scommesse.

In particolare, fanno sapere da Zurigo, le stime sull’ebitda sono cresciute dal 4 al 5%, mentre quelle relativi agli utili dal 18 al 22%.

Corrado Passera parla dei titoli di Stato

Nel corso di un evento collaterale al meeting di Rimini, la kermesse organizzata annualmente da Comunione e Liberazione, l’organizzazione ecclesiastica fondata nel 1954 da Luigi Giussani, i giornalisti delle più importanti testate giornalistiche italiane hanno raggiunto il cavaliere Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo (prima banca in Italia per numero di sportelli), per chiedere spiegazioni in merito alla situazione economico-finanziaria italiana nonché sullo stato di salute dei principali titoli di Stato.

L’eminente banchiere, lungi dal sottrarsi a una simile, spinosa e scottante, disquisizione, ha ribadito, così come in altri occasioni, la convinzione di Intesa Sanpaolo in merito ai titoli di Stato. Passera, infatti, si è definito “strasereno” in merito alla solidità, alla validità e al valore intrinseco dei titoli di Stato, nonostante la situazione del debito pubblico italiano, nonché di numerosi altri importanti Paesi europei, non sia delle più limpide.

Deutsche Bank taglia le stime per il 2012

L’importante broker tedesco Deutsche Bank, che in Italia conosciamo soprattutto per le relazioni economico-finanziarie che intrattiene con Poste Italiane Spa, ha deciso di tagliare le proprie stime sulla crescita economica europea.

In particolare, secondo gli esperti analisti di Deutsche Bank, dovrebbero essere riviste al ribasso sia la crescita del PIL 2012 sia le stime sugli utili dei principali istituti di credito.

Per quanto riguarda il primo punto, infatti, la banca d’affari tedesca ha stabilito che il PIL complessivo europeo crescerà, entro il 2013,  soltanto dello 0,8% invece che dell’1,5%, come precedentemente diagnosticato.

[LEGGI] LA BCE ALZA I TASSI DALL’1,25% ALL’1,5%

Bozza su emissione comune degli eurobond

È di venerdì 19 agosto 2011 la notizia che l’Unione Europea, ha detta del commissario Olli Rehn, titolare degli affari economici e monetari per l’eurozona, sarebbe pronta a presentare una bozza di legge che regolamenti, una volta per tutte, l’emissione dei cosiddetti eurobond, unificando le varie leggi sull’argomento e cercando di sistemare la confusione vigente in Europa così come all’estero.

Chi si aspettava una reazione dei mercati dinanzi ad una simile presa di posizione, contraria persino, come vedremo, alle idee dell BCE (Banca Centrale Europea), è rimasto grandemente deluso, poiché le principali borse europee, prede di se stesse nonché dell’estrema volatilità che le accomuna ultimamente, avevano ben altro di cui occuparsi.

Le reazioni politiche, invece, non si sono affatto attendere, dividendo l’opinione pubblica in due.

Fiat Auto Spa cede il 9,65%

Nelle giornata di ieri, dopo aver toccato un minimo storico (4,35 euro ad azione) che non si vedeva da circa 1 anno (17 settembre del 2010), Fiat Auto Spa ha perso in Borsa il 9,65% a quota 4,44 euro al pezzo.

Dati decisamente negativi che risentono delle pessime notizie macroeconomiche, giunte da mezzo mondo, e che non premiano affatto l’operato di Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat Group Spa.

TITOLO FIAT IN CALO PER POSSIBILE MODIFICA JOINT VENTURE TATA

Raccomandazioni analisti Enel, Terna, Snam

Pessime notizie giungono oggi, per tutti gli investitori delle principali aziende elettriche, da parte delle principali banche europee.

Gli analisti, infatti, dopo le pessime giornate borsistiche subite dai titoli di Enel, Terna e Snam Rete Gas, avrebbe deciso, con alcune eccezioni, di tagliare il proprio rating, nonché il target price, sulle realtà industriali coinvolte.

Robin Hood Tax sull’energia

Il settore energetico, sin dai primi scambi del 16 luglio 2011, sarebbe in deciso e netto calo. Il motivo è da ricercarsi nell’entrata in vigore della cosidetta Robin Hood Tax, l’aumento delle accise che colpirà non soltanto il tabacco, bensì tutte le aziende energetiche, anche le cosiddette green, che ha dicembre 2010 presentavano un reddito imponibile superiore al milione di euro e ricavi superiori a 10 milioni.

[LEGGI] MODIFICHE ALLA MANOVRA FINANZIARIA 2011

Target price Saras tagliato dagli azionisti

Gli analisti di mezzo mondo, dopo aver ricevuto notizia del pesante rosso in cui grava la Saras Spa, la compagnia petrolifera che pochi giorni fa ha approvato i propri bilanci semestrali, hanno deciso di tagliare il target price sul titolo nonostante abbiamo mantenuto un rating, in generale, secondo il quale il gruppo industriale sardo riuscirà, a fine anno, ha collezionare una performance decisamente migliore rispetto a quella intrapresa dal mercato.

[LEGGI] BILANCIO SEMESTRALE SARAS GENNAIO GIUGNO 2011

Rating Finmeccanica tagliato da Axia

L’istituto di ricerche finanziarie Axia, accodandosi alle decisioni delle maggiori banche d’investimento nonché alle più importanti agenzie di rating, ha deciso di rivedere al ribasso prezzo obiettivo nonché rating di Finmeccanica, la compagnia italiana leader nel settore aerospaziale, in seguito alla divulgazione di un bilancio semestrale gennaio giugno 2011 che, evidentemente, non ha convinto gli esperti.

Investire nelle società senza debiti

La liquidità, sebbene a lungo e da molti sia stata grandemente bistrattata, a favore di investimenti rischiosi che facessero della leva virtù, è tornata in auge.

Il motivo di questa rivalutazione è di facile individuazione. L’investitore oculato, in una congiuntura economica mai così volatile e priva, a causa della crisi dei PIIGGS, dei segnali di ripresa tanto attesi, non ha più molta voglia di lanciarsi in imprese azzardate, remunerative soltanto sul lungo periodo, bensì ha necessità d’investimenti a medio periodo che diano certezze, si tratti anche solo di un cospicuo dividendo o di un dividendo che certifichi la crescita della realtà industriale presa in considerazione nonché la bontà di una gestione accorta che ha saputo traghettarsi ottimamente fuori dalla crisi senza subirne i contraccolpi e preparandosi nel caso, malaugurato, in cui si verifichi un altra bordata.

L’investitore, dunque, sta cominciando ad apprezzare sempre più le società che presentato zero debiti e cospicue riserve di liquidità.

L’investitore, però, potrebbe stupirsi nel constatare che, al 31-5-2011, soltanto 5 delle 26 blue chips quotate a Piazza Affari potessero soddisfare i parametri sopra esposti.