Cresce la fiducia in Usa, male però Wall Street

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Borse contrastate nella giornata di venerdì, a Wall Street infatti tutti gli indici hanno chiuso in calo a causa delle notizie non troppo confortanti sulla vendita di case nuove in agosto (+0,7% però rispetto al mese precedente) e sugli ordini dei beni durevoli (-2,4% ad agosto).

Il Dow Jones ha lasciato sul campo lo 0,41%, il Nasdaq ha perso lo 0,54% mentre l’S&P lo 0,58%. Nonostante questi dati non incoraggianti sale la fiducia dei consumatori americani toccando quota 73,5 punti raggiungendo il punto massimo da gennaio 2008 a questa parte.

Mediobanca aumenta la sua quota in Lottomatica

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Dagli aggiornamenti della Consob si rileva che Mediobanca ha aumentato la sua quota in Lottomatica, passando così al 7,434% di cui l’1,641% senza voto, l’operazione è stata messa in atto il 17 settembre scorso. La quota precedente, datata 27 luglio, era del 5,136% di cui l’1,313% senza voto.

Lottomatica ora avrà a che fare con la questione VLT: l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) consentirà a Lottomatica di installare una quantità di VLT non superiore al 14% degli apparecchi posseduti alla data del 12 agosto 2009.

Bond Telecom 2009

Telecom Italia

La notizia non è ancora stata confermata dall’azienda del gruppo spagnolo Telefonica, ma a quanto pare la Telecom ha inviato alla Consob tutta la documentazione per avviare la procedura di emissione di bond per un importo compreso tra 1 e 1,5 miliardi di euro.

L’emissioni di tali bond Telecom dovrebbe interessare maggiormente i piccoli risparmiatori. Come sappiamo, l’emissione di bond deve essere seguita da un istituto di credito e per tale occasione sono già stati contattati i due principali istituti bancari italiani ovvero Unicredit e Intesa San Paolo anche se è probabile che si arrivi ad un’intesa anche qualche banca estera.

Dati vendite case Usa al ribasso, male le borse

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Ieri è stata una cattiva giornata per tutte le borse mondiali, in particolare a Wall Street si sono sentiti molto i dati sulla vendita di case nel mese di agosto così come il ribasso del prezzo del petrolio.

Il Dow Jones ha perso lo 0,42% a quota 9.707,44 punti, il Nasdaq ha lasciato sul campo l’1,12% a 2.107,61 punti mentre l’S&P ha perso lo 0,95% a 1.050,78. A Milano il Ftse Mib ha chiuso la giornata perdendo l’1,23% mentre l’All Share ha ceduto l’1,12%.

Banca Popolare di Sondrio introduce il CFA

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Come ormai molti sanno la Commissione di Massimo Scoperto è illegale dal primo di Luglio 2009 grazie alla legge 02/2009. Le banche applicavano la percentuale sul massimo importo utilizzato all’interno del fido e tale costo era giustificato dal fatto che le banche per ogni fido concesso deve garantirlo alla Banca d’Italia.

Con questa legge le banche avrebbero dovuto rinunciare a un introito, ma così non è stato e le banche italiane si sono subito mobilitate per attivare una nuova commissione. La Banca Popolare di Sondrio ha eliminato la commissione di massimo scoperto impostogli dal governo, ma ha introdotto una nuova commissione modificando il contratto stipulato col cliente.

Aumento di capitale Unicredit molto probabile

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Oggi in borsa l’attenzione è rivolta sopratutto al titolo di Unicredit, al centro di molte voci che parlano di un imminente annuncio di un aumento di capitale da 4 miliardi di euro. Secondo le prime indiscrezioni le Fondazioni azioniste sarebbero già pronte ad iniziare il lavoro per la ricapitalizzazione del gruppo, l’unica richiesta è quella di avere un dividendo pagato il prossimo anno in contanti. In questo momento il titolo di Piazza Cordusio in borsa lascia sul campo lo 0,78% a quota 2,53 euro per azione.

L’aumento di capitale potrebbe essere messo in pratica già all’inizio dell’anno prossimo, e già cinque banche sarebbero al lavoro per portare avanti al meglio tale progetto.

La Fed spinge al ribasso Wall Street

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Giornata di borsa quella di ieri influenzata dalla decisione della Federal Reserve di lasciare i tassi di interesse al minimo storico tra lo 0 e lo 0,25%, ma nonostante questa notizia positiva ed un avvio deciso dei principali listini statunitensi, la giornata a Wall Street si è chiusa in terreno negativo.

A Wall Street l’indice Dow Jones ha chiuso le contrattazioni lasciando sul campo lo 0,83%, il Nasdaq ha perso lo 0,69% mentre l’S&P ha ceduto lo 0,81%. A trainare al ribasso i listini sono stati in particolar modo i titoli del settore energetico e le materie prime.

Aumento di capitale Tiscali

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Era nell’aria da qualche giorno, ma è di oggi la notizia che vedrebbe l’azienda Tiscali alle prese con l’aumento di capitale attraverso la richiesta inoltrata alla CONSOB.

Negli ultimi 10 giorni il titolo di Tiscali ha avuto un aumento di circa 60 centesimi di euro portandosi oggi a 3,80 euro per azione in apertura.

Ricapitalizzazione da 4 miliardi per Unicredit?

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Ieri si è tenuto il comitato strategico di Unicredit, dove l’amministratore delegato Alessandro Profumo ha illustrato ai maggiori azionisti del gruppo quelle che sono le opzione per l’immediato futuro.

Con l’aiuto del presidente Dieter Rampl, sono state proposte varie misure, per un totale di 4 miliardi di euro, per aumentare la solidità patrimoniale di Unicredit. Le opzioni più plausibili però sembrano essere due: la prima prevede Tremonti Bond e aiuti di Stato dall’Austria, mentre la seconda prevede una ricapitalizzazione del gruppo.

Euro sempre più forte sul dollaro, oro e petrolio tornano a livelli alti

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Continua inarrestabile l’ascesa dell’euro nei confronti del dollaro, che ieri ha toccato i massimi dell’anno a quota 1,4822, solamente qualche presa di beneficio al termine della giornata di borsa ha riportato il valore un po’ più in basso, a 1,4802.

Uno degli aspetti fondamentali da tener presente è l’incontro previsto a breve della Fomc, la Federal Open Market Committee (ossia il Comitato federale del mercato libero), che questa sera annuncerà la decisione presa per quanto riguarda la politica monetaria della banca centrale Usa, anche se va detto che il mercato non si attende un imminente aumento dei tassi di interesse.

Previsioni di Saipem, Saras ed Erg

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Arrivano oggi le analisi dei vari istituti finanziari del mondo su alcuni titoli petroliferi italiani.

E’ chiaro che le quotazioni dei titoli petroliferi rispecchiano l’andamento del prezzo al barile del greggio ed infatti oggi che il prezzo per un barile di petrolio è nell’intorno dei 70 dollari al barile, nel giro di un anno potrebbe raggiungere gli 82 dollari al barile.

Royal Bank of Scotland ha deciso di motificare il proprio target price nei confronti del titolo di Saipem portandolo a 22,5 euro ad azione aumentando così di 7,7 euro ad azione.

Migliorano le stime del Pil italiano 2009, finanziaria 2010 da 3 miliardi

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E’ stata rilasciata la Relazione Previsionale e Programmatica e i dati che ne emergono sono molto migliori delle previsioni: infatti il Pil italiano quest’anno segnerà una perdita del 4,8%, contro le precedenti analisi che parlavano di una contrazione del 5,2%.

Il prossimo anno invece si registrerà una crescita dello 0,7% contro lo 0,5% previsto dal Dpef, il rapporto deficit/Pil nel 2009 si attesterà al 5,3%, al 5% nel 2010. Il dato, al netto delle correzioni per il ciclo, è del 3,3% nel 2009 e del 2,8% nel 2010.

Per quanto riguarda invece il debito è segnalato al 115,1% del Pil nel 2009 (il Dpef prevedeva 155,3%), al 117,3% nel 2010 (Dpef 118,2%), nel 2011 debito al 116,9% del Pil (contro il 118%) e nel 2012 al 115,1% (rispetto al 116,5%).

Tenaris crolla insieme al Ftse Mib

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Non è iniziata nel migliore dei modi la settimana in borsa a Piazza Affari, ma anche nel resto d’Europa le cose non sono andate molto meglio. A Milano ieri i due indici principali Ftse Mib e Ftse All Share hanno lasciato sul campo l’1,86% facendo registrare un netto calo degli scambi, fermi a quota 3 miliardi di euro.

Come detto è stata una giornata negativa per tutti i listini del Vecchio Continente, non è bastato l’avvio positivo di Wall Street a far risalire il Ftse di Londra, che ha ceduto lo 0,74%, il Cac di Parigi che ha perso lo 0,41% e nemmeno il Dax di Francoforte che ha lasciato per strada lo 0,62%.

Rally di Biesse

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Dopo una tregiorni che ha fatto conquistare a Biesse ben il 42% in più di valore delle proprie azioni, arriva oggi un secco freno alla salita collezionando un -2,92% quotandosi a 6,14 euro per azione.

Nei giorni scorsi abbiamo assistito a scambi superiori al milione di euro a seduta, ovvero 10 volte superiore alla norma cosa che fa pensare a una vera e propria speculazione sul titolo.