
UniCredit lancia piattaforma Subito Banca

Secondo Prometeia, le banche italiane sono più solide rispetto al biennio 2011-2012 ma il ritorno alla redditività dipenderà soprattutto dal ciclo economico. Se nell’ultimo trimestre dell’anno l’Italia evidenzierà i primi segnali di ripresa economica e ci sarà una leggera crescita, nei prossimi tre anni le banche italiane dovrebbero contare su 21 miliardi di euro di utili in più. Se, invece, lo scenario macroeconomico dovesse peggiorare, le attese di utili per i prossimi tre anni sarebbero limitati ad appena 5 miliardi di euro per un bilancio davvero molto magro.
Il presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena, ovvero Alessandro Profumo, prova a tracciare le linee guida per far tornare a brillare l’istituto di credito più antico d’Italia, sebbene lo scandalo dei derivati e dell’acquisizione di Antonveneta pesa come un macigno sulla reputazione della banca e sulle sue prospettive future. Profumo vuole che il gruppo bancario senese resti indipendente, evitando così di essere completamente nazionalizzato. Inoltre, è stata smentita categoricamente l’ipotesi di fusione con BancoPosta, avanzata giovedì scorso dal settimanale L’Espresso. Profumo ha comunque indicato la strada da seguire per il rilancio di Mps.
Lo scandalo derivati relativo a Banca Monte dei Paschi di Siena, l’acquisizione di Banca Antonveneta e la cosiddetta “banda del 5%†sono i dossier che restano ancora molto bollenti per l’istituto bancario più antico d’Italia. La Procura di Siena cerca di dare un’accelerazione alle indagini, così a partire da ieri mattina sono scattate perquisizioni a tappeto della Guardia di Finanza in numerose città italiane. Inoltre, secondo quanto appreso da fonti investigative, dei provvedimenti simili sarebbero scattati anche in Svizzera alla ricerca di conti correnti collegati all’inchiesta.
Il primo trimestre del 2013 si è chiuso con una perdita netta di 100,7 milioni di euro per Banca Monte dei Paschi di Siena, che dodici mesi fa registrava invece un profitto di 89 milioni di euro. Il risultato netto operativo ha evidenziato un passivo di 67,9 milioni di euro, che fa da contraltare al risultato positivo di 253,4 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. In netta crescita troviamo, però, il margine di interesse: +37,4% a 597milioni di euro.
Il gruppo Banca Popolare Emilia Romagna (Bper) ha chiuso la prima trimestrale del 2013 con una caduta verticale dei profitti. L’utile netto è diminuito del 509% a 15,4 milioni di euro dai 93,8 milioni dello stesso trimestre dello scorso anno. In deciso calo anche il margine di interesse, sceso del 7,5% a 311,1 milioni di euro. Il risultato netto delle attività di negoziazione è crollato del 283% a 15,2 milioni di euro dai 58,3 milioni di euro di dodici mesi prima. Il margine di intermediazione è diminuito del 12,2% a 497,6 milioni.
Il gruppo Banco Popolare ha chiuso il bilancio del primo trimestre dell’anno con un utile netto di 92 milioni di euro. Nello stesso periodo del 2012 l’istituto di credito aveva realizzato una perdita di 109 milioni di euro. Il risultato netto non include, però, la ripresa di valore della partecipazione in Agos Ducato dopo l’intesa con Crédit Agricole per il rilancio della finanziaria che può essere stimato in circa 100 milioni di euro. La partecipata era stata svalutata pesantemente nel bilancio 2012.
Dopo la festa del primo maggio Piazza Affari riapre i battenti e in questa prima parte della giornata mostra un andamento molto cauto, in attesa delle decisioni della Bce sui tassi di interesse nell’area euro. Nel frattempo Credit Suisse ha messo nuovamente sotto osservazione il settore bancario italiano, che negli ultimi giorni ha evidenziato interessanti performance in borsa grazie alla formazione del nuovo governo Letta e alla decisa riduzione dello spread. La banca d’affari svizzera ha tagliato le stime di utile per azione del 35% per il triennio 2013-2015.
Le banche italiane sono tornate protagoniste a Piazza Affari, grazie all’insediamento del nuovo governo di larghe intese targato Enrico Letta e al ridimensionamento dello spread Btp-Bund. I titoli bancari quotati in borsa beneficiano del rally di Btp & co., visto che negli ultimi mesi hanno fatto incetta di titoli di stato per aumentare i loro profitti da trading contando sul paracadute offerto dalla Bce in caso di “worst-case†per l’Italia. Nell’ultima asta dei Btp a 10 anni, il rendimento è sceso al 3,94% ai minimi da ottobre 2010.