
Nel corso del primo trimestre dell’anno, l’utile netto della banca americana è calato del 38% a 2 miliardi di dollari, pari a 0,17 dollari per azione.
Nel corso del primo trimestre dell’anno, l’utile netto della banca americana è calato del 38% a 2 miliardi di dollari, pari a 0,17 dollari per azione.
Se si escludono le voci straordinarie l’utile netto del colosso del web ha ammontato a 8,08 dollari per azione, contro le previsioni degli analisti di 8,10 dollari.
Nel periodo in esame, in particolare, i ricavi della divisione Pharma hanno registrato una flessione del 10% a 8,7 miliardi, mentre i ricavi della divisione Diagnostics sono calati del 4% a 2,4 miliardi di franchi.
Nel MOL dunque, che è un indicatore di redditività , non sono presenti interessi (gestione finanziaria), tasse (gestione fiscale), deprezzamento di beni e ammortamenti.
L’amministratore delegato del gruppo, Matteo Zucchi, ha spiegato che il 2010 è stato un anno molto importante per Zucchi: se si escludono gli effetti residui della cessione di Descamps, infatti, il gruppo è riuscito a tornare in utile.
Sui conti del produttore di materiali per le costruzioni italiano hanno pesato soprattutto svalutazioni per 113 milioni di euro, la debolezza dei prezzi e l’inflazione nel costo dei combustibili.
Nella nota tramite cui sono stati diffusi i dati, la società ha spiegato che l’incremento ha avuto origine soprattutto dal maggiore corrispettivo per l’utilizzo della rete, che ha segnato una crescita di 120,7 milioni per via del meccanismo di revisione tariffaria della Capogruppo. Effetti positivi a riguardo sono derivati anche dal consolidamento degli effetti dell’ampliamento del perimetro attribuibile a Telat.
La cedola, dunque, risulta leggermente inferiore ai 0,97 euro prospettati dagli analisti e che avevano fatto registrare un netto rialzo alla quotazione in Borsa, che a Piazza Affari poco dopo la diffusione dei conti segna un rialzo dell’1,05% a 1,151 euro.
Nel corso del 2010 BPM ha potuto beneficiare del miglioramento del costo del credito. La raccolta diretta è cresciuta del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2009, a 36,6 miliardi di euro.
Se si considera solo il quarto trimestre 2010, i ricavi sono risultati pari a 68,6 milioni di euro, leggermente al di sotto delle previsioni soprattutto per via della performance negativa della divisione voce e business to business. L’Ebitda è stato pari a 12,6 milioni contro i 14,6 milioni attesi dagli analisti e in calo del 21% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Se si esclude Banca Italease dal calcolo, l’utile netto del gruppo è ammontato a quota 255,5 milioni, in rialzo del 26,2%.