
Michelin lo scorso anno ha decuplicato il suo utile netto a quota 1,05 miliardi di euro, grazie soprattutto alla ripresa della domanda di pneumatici a livello mondiale ed anche al taglio dei suoi costi.
Michelin lo scorso anno ha decuplicato il suo utile netto a quota 1,05 miliardi di euro, grazie soprattutto alla ripresa della domanda di pneumatici a livello mondiale ed anche al taglio dei suoi costi.
Il gruppo transalpino ha chiuso l’ultimo trimestre dell’anno con un utile netto adjusted a quota 2,55 miliardi di euro, in rialzo del 23%, rispettando le previsioni degli analisti.
Il gruppo, in particolare, ha archiviato l’ultimo trimestre 2010 con ricavi in crescita del 16% a 810,9 milioni, un risultato che supera i 771 milioni previsti in media dal consenso. Se si considera l’intero anno, invece, i ricavi hanno raggiunto quota 2.879,2 milioni di euro, ossia un risultato in crescita del 10,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e leggermente inferiore rispetto ai 2.839 milioni previsti dal consenso a 2.839 milioni.
Ad influire positivamente è stato soprattutto il netto aumento delle vendite, cresciute del 27% a 110 milioni di euro. L’utile netto, invece, si è attestato a 5,5 milioni da 1,4 milioni del quarto trimestre 2009.
Se si escludono le spese per integrare Cadbury e le voci straordinarie, l’utile per azione di Kraft nell’ultimo trimestre dell’anno è ammontato a 46 centesimi di dollaro per azione.
Nell’ultimo trimestre dell’anno ThyssenKrupp ha fatto registrare un utile netto in calo del 48% a quota 101 milioni di euro, un valore comunque molto superiore alle attese degli analisti, che avevano previsioni di 63 milioni di utile.
Nel corso dello scorso anno i ricavi hanno registrato un incremento del 15,6% a 38,97 miliardi mentre il margine operativo si è attestato a 1,099 miliardi, pari al 2,8% dei ricavi, contro la perdita di 396 milioni del 2009. Il margine operativo della sola divisione auto si è portato a 1,298 miliardi, pari all’1,1% dei ricavi, mentre il settore finanziario ha contribuito per 703 milioni di euro.
Ad incidere in maniera negativa sull’utile sono state soprattutto le svalutazioni legate al fair value sul capitale di terzi per 146 milioni, oltre alle perdite sempre legate al fair value su cross currency swap esistenti sul debito a lungo termine.
I ricavi hanno registrato una crescita del 28% a 3.159 milioni di euro, contro i 3,2 miliardi previsti dagli analisti, mentre l’utile operativo è risultato pari a 1.862 milioni di euro, ossia in crescita del 46,2% e superiore ai 1.783 milioni previsti in media dal consenso.
La trimestrale ha battuto le previsioni degli analisti, però l’outlook ed i margini hanno deluso le attese.
A pesare sulla trimestrale del gruppo franco-olandese sono stati gli scioperi dei controllori di volo in Francia ed anche le avverse condizioni meteorologiche, che hanno bloccato a terra diversi aerei.
Nello scorso trimestre il gruppo Coca-Cola ha potuto beneficiare dell’acquisto delle attività negli Usa di Coca-Cola Enterprises.
Viehbacher, in particolare, ha spiegato che, dopo aver firmato un patto di confidenzialità circa dieci giorni fa, ora le due società stanno continuando ad esaminare informazioni di carattere privato nel tentativo di riuscire ad arrivare ad un accordo.
Il risultato operativo ricorrente relativo alla sola divisione automotive ha invece raggiunto quota 621 milioni di euro rispetto alla perdita di 1,257 miliardi dell’anno precedente.