Richiesta aiuti dal Portogallo più che probabile

I timori relativi alla crisi del debito sovrano in Europa, che tra le altre cose stanno causando una debolezza dell’euro nei confronti del dollaro, nelle ultime ore sono stati accentuati prima dalla pubblicazione da parte dell’Eurostat del deficit dei paesi europei, in cui figura in prima linea la Grecia, seguita da Irlanda, Gran Bretagna e Spagna, e poi dalle dichiarazioni di Fernando Teixeira dos Santos, il Ministro delle Finanze portoghese che, nel corso di un’intervista rilasciata al Financial Times, ha affermato che il Portogallo potrebbe avere bisogno di aiuti esterni.

Adidas piano strategico Route 2015

Adidas, famoso gruppo tedesco di abbigliamento sportivo, ha presentato il piano strategico chiamato Route 2015, con il quale intende sfidare il rivale numero uno al mondo, ossia Nike.

L’obiettivo della società è quello di aumentare i propri ricavi del 45-50% entro il 2015, a quota 17 miliardi di euro.

Trichet prende le distanze da Weber

Jean Claude Trichet, presidente della Banca Centrale Europea, in un’intervista rilasciata in esclusiva al quotidiano “La Stampa”, ha preso le distanze da Axel Weber, il Presidente della Bundesbank, il quale qualche giorno fa aveva avanzato la proposta per ritirare il programma d’acquisto di bonds della BCE perchè secondo lui non avrebbe funzionato.

Come dichiarato da Trichet, questa tuttavia non è affatto la linea seguita dalla maggioranza del consiglio direttivo della Banca Europea.

Rating Spagna declassato da Moody’s

Moody’s ha tagliato il rating della Spagna portandolo da Aaa ad Aa1, lasciando invariato l’outlook. L’agenzia ha motivato la sua decisione argomentando la debolezza delle prospettive economiche del paese iberico, ma del resto il taglio operato da Moody’s era già stato ampiamente previsto sia dall’agenzia che dal paese stesso.

Moody’s, infatti, è solo la terza agenzia in ordine di tempo ad aver deciso di declassare la Spagna, che nell’ultimo anno si è vista togliere la tripla A sia da Fitch che da Standard & Poor’s.

Dollaro debole spinge prezzo oro

I debiti sovrani della zona Euro non sembrano spaventare il mercato, che punta deciso sull’euro, che ha toccato un nuovo massimo da cinque mesi a questa parte, raggiungendo quota 1,3636 dollari.

Anche le altre monete considerate rifugio beneficiano della debolezza del dollaro, con il franco svizzero che ha segnato un ulteriore record a quota 0,9375 dollari, lo yen che è sui massimi da due settimane a 83,6 dollari, e l’oro che ha toccato i 1.313,20 dollari all’oncia sulla piazza londinese.

Sanzioni Bce per paesi con scarsa competitività

Jean-Claude Trichet, il presidente della Banca Centrale Europea, intervenuto in occasione della riunione del Parlamento europeo a Bruxelles, ha dichiarato di aspettarsi una ripresa moderata, anche se rimane purtroppo una costante incertezza sulle previsioni.

L’inflazione, secondo quanto riportato da Trichet, sarebbe in linea con le attese, anche se nel breve termine potrebbero registrarsi degli aumenti. Inoltre rimane in linea anche il livello dei tassi di interesse nella zona euro, fermo all’1%.

Riforma derivati Unione Europea

Come dichiarato da Michel Barnier commissario Ue al mercato interno, con la nuova riforma dei derivati presentata dall’Unione Europea, non ci sarà più nessun mercato finanziario che rimarrà in un territorio da wild west.

La proposta su regolazione di derivati, cds e vendite allo scoperto presentata dall’Ue andrà a migliorare il controllo sui comportamenti delle società finanziarie, infatti proprio secondo Barnier il motivo principale che ha portato alla crisi economica è stata l’assenza di regolazione.

Bond Grecia a sei mesi raccolta 1,17 miliardi

Nella giornata di ieri la Grecia ha collocato bond a sei mesi al 4,82%, raccogliendo in totale 1,17 miliardi di euro.

La collocazione dei buoni del Tesoro greco è stata effettuata con un tasso di interesse più alto rispetto a quello della precedente sottoscrizione, che era del 4,65%, con il governo ellenico che aveva raccolto 1,625 miliardi di euro.

Ocse previsioni ripresa economica Italia seconda metà 2010

Dopo le stime sulla crescita economica italiana del Fmi di ieri, oggi ci concentriamo sulle previsioni dell’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico).

Secondo quanto pubblicato dall’Ocse nell’interim assessment, pubblicazione intermedia tra i due Economic Outlook semestrali, nel secondo semestre del 2010 la ripresa dell’economia nel nostro Paese subirà un forte rallentamento.

Tassi di interesse invariati nella zona euro

Come era stato ampiamente previsto dagli analisti, la Banca Centrale Europea ha lasciato i tassi di interesse invariati ai minimi storici, ed ha esteso almeno fino al 18 gennaio 2011 le operazioni di finanziamento pronti contro termine con la modalità d’asta full allotment, quelle cioè a rubinetto e a tasso fisso.

Questa rete di finanziamenti era stata creata appositamente dalla Bce durante la crisi economica per dare un po’ di liquidità al mercato.

Crisi del credito: la soluzione delle banche inglesi

La crisi del credito che ha fatto seguito alla tremenda crisi economica e finanzaria, sebbene abbia iniziato a mollare la presa, continua ad essere uno dei principali problemi che impedisce una crescita veloce. La maggior parte delle imprese, infatti, continua ad incontrare difficoltà ad ottenere ogni tipologia di prestito, un problema che le banche inglesi stanno cercando di risolvere ricorrendo ad una strategia alternativa.

La British Bankers Association, in particolare, ha creato una task force di economisti che stanno studiando come risolvere il problema del credito alle imprese, in particolare si pensa di risolvere la questione con una ristrutturazione radicale del sistema del credito britannico.

Tassi di interesse confermati a 1%

La Banca centrale europea ha lasciato invariato il tasso di riferimento dell’Eurozona all’1%, il livello più basso mai registrato dall’entrata in vigore dell’euro, fissato su tale soglia da maggio 2009 e da allora mai più modificato. E’ stato confermato anche il tasso marginale sulle operazioni di rifinanziamento all’1,75% e quello sui depositi presso l’istituto centrale allo 0,25%.

Al termine della riunione del Consiglio direttivo il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha definito l’attuale livello dei tassi di interesse “adeguato”, aggiungendo che l’economia europea negli ultimi mesi ha continuato la sua ripresa anche se in maniera piuttosto moderata.

Pil area euro primo trimestre 2010 +0,2%

In base a quanto riportato dai dati Eurostat il prodotto interno lordo dei sedici paesi dell’area euro è cresciuto nel primo trimestre 2010 al tasso congiunturale dello 0,2% e dello 0,6% su base annuale.

L’Italia, in particolare, ha visto un aumento dello 0,4%, dopo il -0,1% dell’ultimo trimestre 2009, un risultato superiore rispetto a quello della Francia (+0,1%), della Germania (+0,2%) e del Regno Unito (+0,3%), resta in recessione la Grecia (-1%) mentre a registrare la crescita maggiore sono stati Irlanda, Portogallo e Svezia.