
Le quotazioni di Banco Popolare hanno subito un forte ribasso nel corso delle ultime settimane a Piazza Affari, con i prezzi che sono arrivati fino a toccare il minimo di 1,863 euro per azione.
Le quotazioni di Banco Popolare hanno subito un forte ribasso nel corso delle ultime settimane a Piazza Affari, con i prezzi che sono arrivati fino a toccare il minimo di 1,863 euro per azione.
Inoltre i soci durante l’assemblea hanno anche approvato la distribuzione di un dividendo di 0,03 euro per azione, con data di stacco della cedola fissata per il 23 maggio.
Con questo repentino crollo, le quotazioni di Banco Popolare hanno toccato i nuovi minimi da marzo 2009.
Ubi e BP hanno smentito il tutto, dicendo che il contenuto dell’articolo è completamente falso e destituito di ogni fondamento. Inoltre le due banche si riservano ogni opportuna iniziativa a tutela dei propri azionisti e del mercato.
A Piazza Affari le quotazioni del Banco Popolare restano in una situazione negativa, nonostante un tentativo di recupero fatto registrare nella seduta di venerdì.
Se si esclude Banca Italease dal calcolo, l’utile netto del gruppo è ammontato a quota 255,5 milioni, in rialzo del 26,2%.
Contestualmente all’avvio della copertura su Ubi Banca, Morgan Stanley ha tagliato le stime Eps 2011-2012 delle banche italiane dell’8% circa, in quanto ritiene che l’avvicinarsi di una soluzione alla crisi del debito sovrano abbia contribuito a spingere al rialzo le relative quotazioni ma allo stesso tempo è evidente la persistenza del rischio sugli utili alla luce degli elevati costi dei finanziamenti.
A contribuire al rialzo del titolo sono state anche le indiscrezioni di stampa secondo cui il gruppo starebbe valutando la cessione di Banco Popolare Hungary e avrebbe già intrapreso dei colloqui con alcune società finanziarie portoghesi interessate all’acquisizione.
A Piazza Affari il titolo Banco Popolare cede stamani il 2,69% a 2,35 euro. Nel giorno di avvio dell’operazione non si placano quindi le vendite sul titolo, causate in larga parte dalle valutazioni negative arrivate dagli analisti di banche come Ubs e Unicredit.
Tuttavia la Fondazione non si è voluta sbilanciare sulla quota, facendo sapere che questa sarà decisa solamente quando sarà stato depositato il prospetto informativo cioè quando si conosceranno tutte le condizioni economiche e finanziarie della partecipazione.
Secondo alcune indiscrezioni Cariverona è intenzionata ad aumentare la propria quota in Banco Popolare dallo 0,06% al 5% circa.
Senza considerare il contributo di Banca Italease (+192 milioni), BP ha fatto registrare comunque un utile in aumento del 43% a quota 275 milioni di euro, nonostante il recente aumento di capitale.
Una volta che l’assemblea avrà dato il suo via libera, probabilmente nel corso della riunione fissata a dicembre, il consiglio di gestione andrà a determinare le modalità dell’emissione e il suo importo (prezzo di emissione ed eventuale sovrapprezzo, numero esatto di azioni emesse, rapporto di opzione, l’ammontare complessivo dell’aumento di capitale e la sua emissione in una o più tranche).
Sebbene ufficialmente arrivino solamente smentite, l’ultima in ordine di tempo proprio ieri, con un portavoce di BP che ha assicurato che al momento non si parla di aumento di capitale, tutto il resto fa pensare il contrario.