
Tra queste figura Deutsche Bank, che ha comunicato di aver alzato il target price sul titolo Salvatore Ferragamo portandolo da 12,5 a 13 euro, confermato al contempo rating “buy”.

Tra queste figura Deutsche Bank, che ha comunicato di aver alzato il target price sul titolo Salvatore Ferragamo portandolo da 12,5 a 13 euro, confermato al contempo rating “buy”.

Sul fronte della raccolta premi è stato registrato un calo del 6,4% a 1.753,3 milioni, in particolare nella nota mediante la quale sono stati diffusi i risultati è stato sottolineato che tale calo va ricondotto alle iniziative poste in essere dal gruppo per recuperare redditività e che hanno portato alla chiusura delle agenzie che mostravano un andamento particolarmente negativo, alla disdetta di singoli contratti plurisinistrati e alla riduzione dell’esposizione ai rischi corporate.

I ricavi si sono attestati a 746,7 milioni di euro, un risultato sostanzialmente in linea con quello realizzato nello stesso periodo dello scorso anno. Tra i fattori positivi che hanno contribuito figurano l’ottimo andamento del margine commerciale (+10,4% a 369,6 milioni) e il contributo del margine treasury & investment banking (71,7 milioni).

La prima, arrivata stamattina, riguarda la sottoscrizione di un contratto con la stato del Nevada e avente ad oggetto l’implementazione di un impianto solare-geotermico mediante l’aggiunta di pannelli solari in grado di produrre circa 24 MW, per una potenza totale di 89 MW.


A pesare sulle vendite sono stati ancora una volta i bancari che non riescono ad ottenere la fiducia degli investitori soprattutto per l’incertezza sul pareggio di bilancio dello Stato italiano anticipato di un anno dal governo e sul debito italiano la cui maggioranza è mantenuto proprio dalle banche italiane.

Come se non bastasse, dopo l’apertura in negativo di Wall Street, Piazza Affari ha ulteriormente aumentato le perdite, con il Ftse Mib sceso sotto quota 15.000 punti, arrivando quindi a toccare livelli molto vicini ai minimi registrati a marzo 2009, ovvero in piena crisi economica e finanziaria.

Grazie al rinnovo del contratto, in particolare, HMSHost si è aggiudicata per altri 10 anni, quindi fino al 2023, la gestione di 24 punti vendita di ristorazione nell’aeroporto internazionale di Phoenix Sky Harbor. Secondo le stime tale rinnovo genererà ricavi complessivi per oltre 700 milioni di dollari.

Gli analisti di Mediobanca ritengono che riassetto dell’azionariato è senza dubbio uno dei possibili catalizzatori di breve termine per il titolo, insieme alla sigla del contratto per la Milano-Genova.

Anche le Borse Valori, infatti, per tenere sott’occhio l’andamento delle proprie attività e renderne conto al mondo, usano pubblicare i propri bilanci.


Secondo quanto riportato da alcune fonti finanziarie, infatti, il consiglio di gestione e il consiglio di sorveglianza del gruppo bancario si riuniranno nel corso del fine settimane, probabilmente già oggi, per predisporre il piano di fusione in forza del quale verranno aggregate le principali banche controllate dal gruppo, ovvero Banca Popolare di Verona, Banca Popolare di Novara, Banca Popolare di Lodi e Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno.

I dati forniti dall’Association of European Business non lasciano dubbi di sorta: la casa torinese consolida il terzo posto nella vendita di veicoli commerciali con peso inferiore alle sei tonnellate, surclassata solamente dalle nazionali Uaz e Gaz.
