Borse in rialzo dopo le dichiarazioni di Bernanke

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Sono più che rassicuranti le dichiarazione del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, rilasciate durante un’intervista da parte dell’emittente Cbs, precesamente nell’ambito della trasmissione “60 minutes“.

Secondo Bernanke, infatti, la recessione dovrebbe finire entro l’anno per poi assistere ad una lenta ripresa a partire dai primi mesi del 2010. Il presidente della Federal Reserve, fermamente convinto delle sue affermazioni, ha aggiunto che l’America è riuscita a scampare il pericolo di imbattersi in una depressione simile a quella verificatasi nel 1929.

La borsa americana si riprende dalla crisi

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La propensione al rischio è stata alle stelle nelle giornata di ieri come non si vedeva da parecchie settimane. La borsa Usa ha visto un rialzo notevole con un S&P500 che è salito del 6.37% e pesando sulle quotazioni di dollaro e Yen che hanno risentito negativamente alle buone notizie provenienti da Citigroup che ha fornito dati di bilancio positivi per la prima volta da circa 2 anni.

Il Governatore Bernanke ha inoltre assicurato che la Fed fornirà alle banche tutto il capitale necessario a superare questa crisi con lo scopo di aiutare il sistema finanziario e ha richiesto un intervento che dovrà evitare il riproporsi di tali situazioni in futuro.

Unicredit e Intesa Sanpaolo volano in borsa

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In un comunicato non ancora ufficiale la banca più importante del mondo per giro d’affari Citigroup ha fatto sapere di aver registrato un “trimestre” (gennaio-febbraio) deliziosamente positivo e questo ha fatto registrare delle ottime ascese anche a gran parte delle borse europee in scia alla crescita di Citigroup.

Citigroup ha fatto sapere di aver ricavato nel solo primo biennio 2009 la bellezza di 19 miliardi di dollari molto probabilmente grazie anche alla proposta della FED di diminuire il costo del denaro a zero al fine di riuscire a uscire da questa crisi economica che ha fatto stagnare il mercato mondiale con picchi nel settore immobiliare e in quello delle auto.

Prestazioni buone per Unicredit Est Europa

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Come detto nei giorni scorsi, sono stati approvati i cosiddetti Tremonti Bond con i quali il ministero del Tesoro sottoscrive obbligazioni promosse da banche italiane con le quali si accrescerebbe il patrimonio bancario atto a finanziare l’economia italiana in profonda crisi come il resto del mondo.

Probabile taglio del costo del denaro da parte della BCE

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Il dollaro ha chiuso la settimana passata vicinissimo ai massimi da circa 3 anni nel Dollar Index e l’inizio di settimana potrebbe vedere importantissimi movimenti che potrebbero essere determinanti per il futuro prossimo. La posizione da prendere sul biglietto verde dovrà tenere conto di quanto sta accadendo negli Usa con dei dati sul Pil terrificanti e delle decisioni da parte di Obama molto coraggiose.

Il primo elemento che potrà avere degli effetti sull’andamento del dollaro nelle prossime settimane sarà legata alle politiche intraprese da Obama che con un’intenzione di intervenire direttamente nel capitale di grandi banche potrebbe far accrescere il rapporto deficit/pil Usa che si trova al 12,5%.

Berkshire Hathaway di Warren Buffett ottiene dei pessimi risultati nel 2008

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Tutti conoscono la crisi e tutti conoscono Warren Buffet. Il 2008 è stato l’anno della crisi per tutte le imprese mondiali e perfino la Berkshire Hathaway, una delle holding più grandi del mondo controllata dal re dei Mc Donalds Warren Buffet, ha calato i suoi fatturati rispetto all’anno precedente.

La Berkshire Hathaway è un’azienda che fattura intorno ai 100 miliardi di dollari l’anno ed è valutata dagli analisti ben 40 miliardi di dollari.

Borsa in tempo reale

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Per essere sempre aggiornati sull’andamento in borsa dei principali titoli azionari basta avere un Pc con connessione ad internet e pochissimi istanti del vostro tempo. Il web, infatti, è in grado di offrirci notizie in tempo reale non solo sull’attualità, la politica o altri argomenti più o meno rilevanti, ma anche sull’andamento delle azioni, circostanza che rende felici tutti non solo i numerosi azionisti ma anche coloro che sono semplicemente interessati alla materia.

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Banche USA: nessuna nazionalizzazione

Crescita del mercato americano

Il Tesoro Usa insieme ad una serie di istituzioni hanno pubblicato ieri nel pomeriggio un intervento chiarificatore sui piani del governo evidenziati il 10 Febbraio ma non ha avuto nessun effetto benefico sulle quotazioni in borsa e non è riuscito a respingere verso alto le quotazioni borsistiche che hanno chiuso la giornata ai minimi dal 1997.

In questo modo il dollaro e lo Yen hanno finito la giornata in rialzo se confrontati con l’inizio settimana piuttosto burrascoso che aveva visto entrambe le valute perdere parecchie posizioni nei confronti dell’Euro in particolar modo. L’intervento sopra menzionato ha chiarificato che lo stato non ha intenzione di nazionalizzare le principali banche del paese (smentendo le voci che circolavano su Citigroup) ed il programma di rilancio avrà il solo effetto di controllare che le banche in difficoltà siano sufficientemente capitalizzate e potrebbe prevedere degli sforzi ulteriori per iniettare liquidità laddove il mercato richiederebbe sostegno alle banche con maggiori problemi.

Fusione tra Generali e Alleanza

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E’ stata annunciata ieri la decisione relativa all’incorporazione da parte di Generali della già controllata Alleanza Assicurazioni. Il piano, che è stato annunciato dai consigli di amministrazione delle società coinvolte, prevede che le attività di Alleanza e Toro vengano fatte confluire in un una nuova società che, mediante fusione per incorporazione, verrà assorbita da Generali.

La suddetta fusione, quindi, avverrà mediante l’emissione di nuove azioni il cui rapporto è di 0,33 azioni di Generali per ogni azione di Alleanza. In questo modo, quindi, si prevede di dar vita ad una società in grado di coprire una quota di mercato superiore al 5% dell’intero mercato italiano, con oltre 3,3 milioni di clienti.

Il governo americano punta Citigroup

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E’ stato il Wall Street Journal a diffondere la notizia secondo cui il governo americano avrebbe tra i suoi piani quello di ampliare ulteriormente la sua partecipazione in Citigroup, portandola al 40%.

Sebbene il Wall Street Journal citasse tra le sue fonti nomi di persone molto vicine alle trattative non è ancora giunta alcuna conferma ufficiale. Per ora, infatti, le trattative riguardano i vertici della banca e le autorità di regolamentazione. Solo una volta che verrà raggiunto un accordo si provvederà ad informare di tale possibilità l’amministrazione governativa di Obama, che potrà a questo punto esprimere o meno il suo consenso.

Piazza Affari segue l’andamento negativo del Giappone

L’andamento negativo della borsa di Tokyo ha trascinato al ribasso anche le borse europee, compresa Piazza Affari dove l’indice S&P/Mib è calato del 2,5%, il Mibtel dell’1,96% e l’All Stars dello 0,79%.

Non và meglio per i titoli bancari con Unicredit che perde il 3,3%, Intesa il 3%, Ubi Banca il 3,8% e Monte Paschi lo 0,2%. Lo stesso andamento in nero coinvolge i titoli legati al settore industriale tra cui Fiat che perde il 2,1% e soprattutto Finmeccanica che ha perso il 4,1% a causa della notizia relativa ad un possibile ripensamento da parte del governo americano.

Borse europee in rialzo precario

Durante gli ultimi giorni le borse hanno registrato una costante ripresa che però, secondo alcune voci auterevoli, non deve assolutamente trarre in inganno. Gli esperti non escludono affatto che durante il nuovo anno per gli azionisti ci possano essere fasi di recupero, soprattutto durante i primi mesi del 2009, ma non bisogna affatto illudersi, anzi, al contrario, gli esperti sostengono che in caso di rialzi inaspettati sarà consigliabile addirittura vendere. Già durantela giornata di ieri, infatti, la ripresa degli ultimi giorni ha iniziato a tentennare.

Borse in rialzo dopo le dichiarazioni di Bush

Il Presidente Americano George W. Bush, dopo la bocciatura al Senato del finanziamento a favore di Chrysler, Ford e General Motors, ha dichiarato che non è del tutto escluso un aiuto a favore delle tre case automobilistiche ma che, tuttavia, l’annuncio di tale aiuto non sarà imminente.