Dopo il “credit day” le banche non hanno più scuse

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Il presidente degli industriali Emma Marcegaglia ha affermato che con la firma del protocollo d’intesa tra il Tesoro e l’Abi sui Tremonti bond e l’aumento del finanziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese le banche non hanno più scuse per non concedere prestiti.

Le dichiarazioni sono state rese da Emma Mercegaglia al termine del cosiddetto “credit liquidity day“, incontro in cui è anche stato stabilito che a partire dalla fine di Aprile la Cassa depositi e prestiti metterà a disposizione circa 5 miliardi del risparmio postale a favore delle piccole e medie imprese.

L’Istat annuncia un calo delle esportazioni e delle importazioni

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Continuano le brutte notizie sul fronte econonomico per quanto riguarda i primi risultati del 2009. Questa volta tocca al ai flussi commerciali da e verso l’Unione Europea in relazione ai quali nel mese di Gennaio si è verificato un fortissimo calo rispetto ai dati registrati nello stesso mese dello scorso anno.

L’Istat, nel dettaglio, ha registrato un calo delle esportazioni del 25,8% precisando che si tratta del dato peggiore registrato dal 1986 ad oggi, mentre per quanto riguarda le importazioni il calo è del 24,1%.

Rcs MediaGroup registra un drastico calo degli utili

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La crisi economica ha colpito qualunque settore, compreso quello dell’editoria. E’ di poche ore fà, infatti, la notizia che Rcs MediaGroup ha registrato un crollo dei profitti sui conti del 2008 passando da un utile di 220 milioni nel 2007 ad un utile di soli 38 milioni nel 2008.

Questo risultato, più che deludente se comparato con quello dei precedenti anni, và comunque inquadrato in un contesto economico molto difficile e in un cattivo andamento del mercato, ciorcostanza che ha influito in modo negativo anche sugli investimenti pubblicitari. La soluzione, quindi, è necessariamente quella di intervenire sui costi e, a riguardo, non è stata assolutamente esclusa una possibile vendita di alcuni periodici.

Borse in rialzo dopo le dichiarazioni di Bernanke

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Sono più che rassicuranti le dichiarazione del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, rilasciate durante un’intervista da parte dell’emittente Cbs, precesamente nell’ambito della trasmissione “60 minutes“.

Secondo Bernanke, infatti, la recessione dovrebbe finire entro l’anno per poi assistere ad una lenta ripresa a partire dai primi mesi del 2010. Il presidente della Federal Reserve, fermamente convinto delle sue affermazioni, ha aggiunto che l’America è riuscita a scampare il pericolo di imbattersi in una depressione simile a quella verificatasi nel 1929.

Swiss National Bank comprerà tanta valuta estera

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Il dollaro è sceso nella giornata di ieri nei confronti di molte valute e il Dollar Index è rimasto al di sotto del supporto creato dalla trendline rialzista individuata nelle settimana precedenti. Questo potrebbe essere il segnale più importante in questo momento e la conferma che il Usd potrebbe iniziare una fase di ribasso.

I dati attesi per ieri sono stati meno negativi del previsto e le vendite al dettaglio hanno registrato un calo dello 0.1% (contro un calo atteso dello 0.5%). Da segnare che i jobless claims sono stati negativi anche questa settimana e hanno fatto segnare nuovi record.

La borsa americana si riprende dalla crisi

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La propensione al rischio è stata alle stelle nelle giornata di ieri come non si vedeva da parecchie settimane. La borsa Usa ha visto un rialzo notevole con un S&P500 che è salito del 6.37% e pesando sulle quotazioni di dollaro e Yen che hanno risentito negativamente alle buone notizie provenienti da Citigroup che ha fornito dati di bilancio positivi per la prima volta da circa 2 anni.

Il Governatore Bernanke ha inoltre assicurato che la Fed fornirà alle banche tutto il capitale necessario a superare questa crisi con lo scopo di aiutare il sistema finanziario e ha richiesto un intervento che dovrà evitare il riproporsi di tali situazioni in futuro.

Unicredit e Intesa Sanpaolo volano in borsa

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In un comunicato non ancora ufficiale la banca più importante del mondo per giro d’affari Citigroup ha fatto sapere di aver registrato un “trimestre” (gennaio-febbraio) deliziosamente positivo e questo ha fatto registrare delle ottime ascese anche a gran parte delle borse europee in scia alla crescita di Citigroup.

Citigroup ha fatto sapere di aver ricavato nel solo primo biennio 2009 la bellezza di 19 miliardi di dollari molto probabilmente grazie anche alla proposta della FED di diminuire il costo del denaro a zero al fine di riuscire a uscire da questa crisi economica che ha fatto stagnare il mercato mondiale con picchi nel settore immobiliare e in quello delle auto.

Stati Membri dell’Est Europa a rischio crack

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Come detto già più volte, il dollaro è in una fase di trend rialzista e in base alle analisi questo dovrebbe continuare ancora per qualche periodo. Al momento la quotazione euro-dollaro ha raggiunto il seguente valore: 1 Euro = 1,2637 Dollari Statunitensi e la salita del dollaro nei confronti dell’euro dovrebbe continuare per tutta la settimana.

Questo è dipeso principalmente dalla situazione critica della moneta unica europea che sta subendo una svalutazione anche per la situazione degli stati dell’est membri dell’Unione Europea.

Dollaro in salita continua, Euro critico

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Il dollaro ha vissuto un’altra settimana di rialzi in un trend che continua ad essere ascendente e il DXY continua a confermare il trend in salita per il biglietto verde. La permanenza al di sopra di 88 dovrebbe confermare il trend rialzista del dollaro nei prossimi giorni.

Tra i dati che verranno pubblicati questa settimana ci saranno i dati delle vendite al dettaglio che saranno negativi per l’ennesima volta anche in virtù dei dati della disoccupazione pubblicati venerdì passato. Tutti I settori sono in una pesante fase di contrazione e il settore auto dovrebbe essere quello maggiormente sotto pressione. Vedremo quali saranno le reazioni del mercato azionario e questo potrebbe avere delle influenze sulle quotazioni del dollaro.

Mercato americano ancora in crisi occupazionale

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L’evento chiave di questa ultima giornata di trading settimanale riguarda i dati sull’occupazione Usa. Come preannunciato le aspettative sono per un ulteriore peggioramento delle condizioni occupazionali per il 14esimo mese consecutivo.

Secondo Bloomberg il dato dovrebbe scendere a 650,000 unità di lavoro perse continuando cosi a dimostrare che il mercato non è ancora pronto ad una reazione.

BoE dovrebbe tagliare i tassi di 50pb

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La BoE dovrebbe tagliare i tassi di 50pb secondo i sondaggi di Bloomberg e le dichiarazioni di molti membri della Banca fanno presupporre che il rischio di deflazione con la crisi che sta continuando richiede necessariamente un intervento che dovrà bloccare questo calo nei prezzi.

Tuttavia un intervento di stimolo dell’economia dal punto di vista fiscale dovrà accompagnarsi ai tagli al costo del denaro. Come sempre riteniamo che anche il commento del Monetary Policy Committee sarà importante per la reazione del mercato.

Se Trichet non taglia i tassi l’euro crescerà ancora

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La Bce dovrebbe tagliare i tassi di 50pb portandoli al minimo storico di 1.50%.

I dati sull’inflazione sono stati negativi mostrando segni di decrescita dei prezzi e rischi di inizio di un processo di deflazione. Ancor più di quanto detto per il Regno Unito, il discorso post decisione della Banca Centrale avrà la sua importanza.

Infatti Trichet ha sempre una grande influenza sull’andamento del mercato e secondo molti dovrebbe negare la possibilità di ulteriori tagli del costo del denaro.

Prestazioni buone per Unicredit Est Europa

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Come detto nei giorni scorsi, sono stati approvati i cosiddetti Tremonti Bond con i quali il ministero del Tesoro sottoscrive obbligazioni promosse da banche italiane con le quali si accrescerebbe il patrimonio bancario atto a finanziare l’economia italiana in profonda crisi come il resto del mondo.

La Banca d’Italia rivede le sue previsioni relative al Pil 2009

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Nonostante i governi delle principali economie mondiali si siano impegnati a varare numerose misure e abbiano concesso notevoli aiuti ad importanti aziende che si trovano in serie difficoltà, la crisi economica non accenna a placarsi e le sue conseguenze sono sempre più disastrose.

Le brutte notizie in ambito economico, inoltre, sembrano non finire mai. L’ultima di queste, ma solo in ordine di tempo, rispecchia la difficile situazione che sta vivendo l’economia italiana, circostanza che ha indotto la Banca d’Italia a rivedere la sua previsione sul Pil italiano relativo al 2009 modificandola dal -2% al -2,6%.