Strauss-Kahn, la crisi non è ancora finita

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Il presidente del Fondo monetario internazionale Dominique Strauss-Kahn, durante un’intervista rilasciata all’emittente radiofonica France Info, ha affermato che nel corso del vertice di Pittsbourg che si svolgerà il 24 e 25 settembre i leader del G20 devono continuare a mantenere delle politiche di stimolo.

Il numero uno del Fmi, infatti, ha spiegato che anche se la crisi economica ha allentato la presa e hanno iniziato a manifestarsi i primi segnali della ripresa economica bisogna comunque tenere ben presente il fatto che la crisi non è stata definitivamente sconfitta e che i suoi effetti continuano a danneggiare l’economia.

Dati disoccupazione Usa agosto 2009

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Sono stati divulgati dal Dipartimento Usa del Lavoro i dati sulla disoccupazione nel mese di agosto, i quali hanno messo in risalto che nel mese passato sono stati persi altri 216mila posti di lavoro, un dato leggermente migliore delle previsioni, che parlavano di 225mila posti perduti.

Il dato è migliore anche se paragonato a quello di luglio, dove a perdere il posto erano stati in 276mila, ma comunque il dato sulla disoccupazione è salito ai massimi storici dal 1983 toccando addirittura il 9,7%.

Italia terza per disoccupazione in Ue

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L’Eurostat ha collocato l’Italia sul terzo gradino del podio, ma purtroppo in una classifica per nulla ambita visto che è stata stilata sulla base dei dati relativi alla disoccupazione giovanile.

Dai dati raccolti e analizzati dall’Eurostat, infatti, emerge che la prospettiva di lavoro per chi ha meno di 25 anni è peggiore in Spagna, dove è senza lavoro un ragazzo su tre (33,6%), seguita dalla Lettonia (28,2%) e dall’Italia dove è senza lavoro un giovane su quattro (24,9%).

Zona euro, ad agosto cresce l’economia ma anche la disoccupazione

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Sulla base di un indagine sull’economia europea condotta da Makit è emerso che il settore delle piccole e medie imprese dopo mesi di continue flessioni ha registrato la prima crescita durante il mese di agosto, un dato che insieme ad altri lascia supporre che nel trimestre in corso si verificherà la prima ripresa dopo quella che è stata ribattezzata la peggiore recessione degli ultimi decenni.

Secondo quanto emerso dall’indagine di Makit, in particolare, l’indice composito della zona euro durante il mese di agosto ha superato le attese degli analisti salendo di oltre 3 punti a 50,0, il confine tra la crescita e la contrazione.

Dati disoccupazione Usa luglio 2009

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I dati sulla disoccupazione in Usa resi noti ieri sono molto migliori delle attese, infatti la disoccupazione si attesta ora al 9,4%, contro il 9,5% di giugno. E’ la prima volta dal mese di aprile del 2008 che si registra un calo dei disoccupati da un mese all’altro.

A luglio sono stati perso 247mila posti di lavoro
, ma le attese parlavano di 320mila posti persi, prevedendo una disoccupazione al 9,6%. Fortunatamente si sbagliavano. Per essere precisi il numero dei disoccupati è sceso a 14,462 milioni da 14,729 milioni di giugno.

Comunque il dipartimento del Lavoro USA ha fatto sapere che i tagli sono proseguiti in molti settori anche a luglio, dall’inizio della recessione la cui data si fissa a dicembre 2007 in America sono stati persi 6,7 milioni di posti di lavoro. Nel mese di luglio l’industria ha perso 128mila posti di lavoro (223mila a giugno) e i servizi 119mila (220mila a giugno).

Pil Usa in calo dell’1% nel secondo trimestre 2009

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Sono stati diffusi i dati sul secondo trimestre 2009 per quanto riguarda l’economia americana. Il Pil degli USA ha fatto registrare un calo dell’1% contro l’1,5% delle previsioni, si tratta perciò del quarto trimestre consecutivo con il Prodotto Interno Lordo in calo, evento mai verificatosi prima, dal 1947 (anno in cui iniziarono le rilevazioni) ad oggi è quindi la peggiore striscia di risultati.

Se confrontiamo il dato con il secondo trimestre del 2008 notiamo un ribasso del 3,9%, in particolare in questo trimestre le spese delle famiglie sono diminuite dell’1,2%.
Le spese per i beni durevoli sono calate del 7,1% mentre quelle per beni non durevoli sono diminuite del 2,5%. Invece in leggero aumento (+0,1%) le spese per i servizi.

Pil italiano -4.2%

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Come sappiamo l’Italia è uno dei paesi che ha reagito meglio alla crisi mondiale, l’economia del nostro paese infatti risulta essere “meno esposta ai rischi specifici della crisi, anche se ha subito pesantemente il suo impatto indiretto” come si legge nella Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica.

Si legge inoltre che “il sistema bancario italiano risulta meno vulnerabile alla crisi finanziaria e l’impatto sui bilanci delle banche resta contenuto rispetto ad altri paesi.”

In Giappone crollano le vendite del 5,8%

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Anche il Giappone, come del resto anche il resto del mondo, sta subendo una forte crisi delle vendite causata sopratutto da una forte riduzione delle esportazioni verso i paesi occidentali.

Il calo è notevole e nell’anno 2008 si è registrata una riduzione delle vendite di ben 5,8 punti percentuali che hanno pesato anche sul livello di disoccupazione sia all’interno dello stato sia nelle fabbriche esternizzate.

New Frontier Bank dichiara fallimento

foto che mostra un bancario preoccupato per la crisi economica

Proprio in questi giorni il presidente americano Barak Obama aveva dichiarato che l’America si stava lentamente riprendendo dalla crisi economica causata dai mutui subprime e oggi arriva la notizia che la banca più importante del Colorado la New Frontier Bank ha dichiarato fallimento e la notizia è stata data dalla Federal Deposit Insurance Corporation.

Sale quindi a 23 il bilancio delle banche che hanno dichiarato fallimento negli ultimi 3 mesi. Nel solo 2009 sono state 23 le banche americane costrette a dichiarare fallimento. Il segnale che arriva dall’America con questo crac non è dei più confortanti. Dall’inizio dell’anno la New Frontier Bank è decisamente la banca più grossa ad aver dichiarato fallimento.

Il FOMC lascia i tassi invariati

federal reserve in una giornata di sole

Il FOMC (Federal Open Market Committee della Fed) ha deciso di lasciare i tassi invariati tra lo 0 e lo 0.25% ma ha indicato che le prospettive per l’economia Usa sono molto peggiori del previsto e ha preannunciato di intervenire direttamente sul mercato come comunicato in passati incontri. Questi interventi si caratterizzeranno per l’acquisto di titoli del Tesoro a lungo termine per un controvalore di circa 300 miliardi di Usd nei prossimi sei mesi.

È stato anche sottolineato come il pericolo attuale sia l’aggravarsi di questa situazione di deflazione che è uno dei sintomi principali che si denota in periodi di recessione. Analizzando più approfonditamente l’analisi del FOMC si può vedere come il rimbalzo dei titoli azionari delle ultime settimane non sia effettivamente riconducibile ad un reale scenario positivo all’orizzonte ribadendo che crescita economica e stabilità dei prezzi dovranno essere riportati tramite interventi straordinari.

Dollaro in salita continua, Euro critico

dollaro

Il dollaro ha vissuto un’altra settimana di rialzi in un trend che continua ad essere ascendente e il DXY continua a confermare il trend in salita per il biglietto verde. La permanenza al di sopra di 88 dovrebbe confermare il trend rialzista del dollaro nei prossimi giorni.

Tra i dati che verranno pubblicati questa settimana ci saranno i dati delle vendite al dettaglio che saranno negativi per l’ennesima volta anche in virtù dei dati della disoccupazione pubblicati venerdì passato. Tutti I settori sono in una pesante fase di contrazione e il settore auto dovrebbe essere quello maggiormente sotto pressione. Vedremo quali saranno le reazioni del mercato azionario e questo potrebbe avere delle influenze sulle quotazioni del dollaro.

Andamento delle principali valute

sala interna della banca centrale europea

Il Gbp ha chiuso la giornata in ribasso ieri e il cross rimane sopra gli 1.40. Questa volta il Gbp ha reagito al taglio dei tassi con un indebolimento. Il taglio ha rispettato le aspettative ed ha portato i tassi al livello record dello 0.5% andando quasi a pareggiare i tassi esistenti ora in Usa e Giappone.

La BoE ha suggerito che nei prossimi mesi manterrà un orientamento più neutrale relativamente ai tassi di interesse e questo potrebbe far vivere rialzi al Gbp nelle prossime settimane.

Mercato americano ancora in crisi occupazionale

Crescita del mercato americano

L’evento chiave di questa ultima giornata di trading settimanale riguarda i dati sull’occupazione Usa. Come preannunciato le aspettative sono per un ulteriore peggioramento delle condizioni occupazionali per il 14esimo mese consecutivo.

Secondo Bloomberg il dato dovrebbe scendere a 650,000 unità di lavoro perse continuando cosi a dimostrare che il mercato non è ancora pronto ad una reazione.

Cina e America iniziano una stimolazione economica

cina crisi

Le notizie provenienti dalla Cina relativamente all’annuncio di un piano di stimolo economico e le indicazioni relativamente alla possibilità che la GM possa arrivare a fallire sono state le notizie più importanti della giornata.

I dati macro della giornata sono stati contrastati con uno scenario che rimane sempre difficile.

I dati sui jobless sono stati meno negativi del previsto rispetto alla settimana passata ma rimangono a dei livelli prossimi a quelli del 1982.