
Il titolo del Lingotto ha lasciato sul terreno addirittura il 3,38% a quota 6,725 euro per azione, dopo aver ceduto il supporto chiave di 6,85 euro.
Il titolo del Lingotto ha lasciato sul terreno addirittura il 3,38% a quota 6,725 euro per azione, dopo aver ceduto il supporto chiave di 6,85 euro.
Secondo gli analisti di Goldman Sachs, dunque, Exor ha un ampio potenziale di crescita. I motivi che portano a questa convinzione sono molteplici, a partire dalla possibile cessione di Alpitur durante l’estate e che potrebbe portare ad un rialzo del titolo nel corso dei prossimi mesi.
La banca d’affari statunitense, in particolare, ha comunicato in tarda mattinata di aver rivisto al ribasso il target price sulla quotazione della società attiva nel settore dei veicoli commerciali e industriali portandolo da 9,7 a 9,5 euro, mentre è stato invece confermato il rating “neutral”.
La banca d’affari ha motivato la sua decisione spiegando che la call option in forza della quale Fiat salirà al 46% di Chrysler entro il secondo trimestre 2011 porterà un incremento dello 0,8% al valore del titolo.
L’aumento della quota detenuta dal Lingotto in Chrysler, in particolare, avverrà mediante un’operazione di rifinanziamento finalizzata alla restituzione del debito contratto dalla casa americana con il governo nella fase più dura della crisi che ha colpito l’economia dopo il fallimento di Lehman Brothers.
L’utile della gestione ordinaria di Fiat Industrial è aumentato di oltre il 100% a quota 277 milioni di euro, tuttavia le previsioni degli analisti erano di circa 300 milioni.
L’utile netto si è invece attestato a 37 milioni di euro, un risultato in crescita rispetto ai 13 milioni del primo trimestre 2010 ma inferiore alle previsioni degli analisti, che avevano invece previsto in media un utile netto pari a 75 milioni di euro.
Secondo le previsioni del consensus, infatti, nel corso del periodo compreso tra gennaio e marzo 2011 Fiat Industrial avrebbe registrato un incremento del 10% del fatturato e del 5% dei margini.
Gli analisti di Intermonte hanno tagliato il target price sul titolo della casa torinese portandolo da 7,7 euro per azione a 7 euro, con rating neutral.
Sul tema legato alla sede futura del gruppo, l’Ad del Lingotto ha detto che non è ancora stato deciso nulla in merito.
L’Amministratore Delegato del gruppo automobilistico torinese sarebbe già al lavoro sulla fusione col gruppo americano, inoltre avrebbe in mente anche di trasferire la sede legale del gruppo negli USA.
La banca d’affari, infatti, ha comunicato di aver abbassato il target price sul titolo della casa automobilistica torinese portandolo da 8 a 7,5 euro, mantenendo al contempo il giudizio negativo “underweight”.
A riportare queste voci è stata la rivista tedesca Manager Magazin, mentre un portavoce dell’azienda torinese ha risposto con un secco “No comment“.
La notizia non ha ancora ricevuto alcuna conferma ufficiale, tuttavia pare si tratti di un’operazione già pianificata nel corso del terzo trimestre 2010 ma attuata solo pochi giorni fa, in quanto il perfezionamento dell’operazione ha richiesto diversi mesi di trattative tra le parti, un periodo sfruttato da Fiat anche per verificare la disponibilità del fondo a ricevere un corrispettivo diverso dal pagamento in contanti.