Moody’s lancia allarme rating

Moody’s ha confermato il rating a tripla A per alcuni paesi come Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia e Germania, aggiungendo che secondo le sue considerazioni si tratta di paesi che sono nella condizione di poter mantenere invariata questa valutazione, anche se da questo punto di vista ritiene sia assolutamente necessario che i rispettivi governi continuino a lavorare per perseguire l’obiettivo della riduzione del deficit pubblico.

Il monito, tuttavia, suona come una vera e propria minaccia, visto che l’agenzia ha sottolineato come, nonostante ci sia stata una conferma del rating AAA, per questi paesi si è visibilmente ridotta la distanza che c’è prima del declassamento.

Taglio rating Spagna ipotizzato da Moody’s

Moody’s ha fatto sapere che potrebbe tagliare il rating sovrano della Spagna di uno o due notch alla luce delle prospettive di crescita del paese che, sulla base di una recente indagine, risultano essere piuttosto deboli rispetto quelle degli altri paesi che hanno il suo stesso rating attuale, ossia “Aaa”.

Secondo Moody’s, in particolare, ad influire sulla crescita economica del paese saranno soprattutto le misure attuate dal governo di Madrid per cercare di ridurre il suo deficit. I costi di finanziamento che dovranno affrontare il governo, i consumatori e le imprese, dunque, si prevede che andranno inevitabilmente a pesare sulla crescita economica nel breve termine.

Rating Grecia declassato da Moody’s

Moody’s ha tagliato il rating sul debito a breve termine della Grecia portandolo a Ba1 da A3, argomentando a sostegno della propria decisione i rischi connessi al pacchetto di misure varato dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale.

L’agenzia di rating, inoltre, ha tagliato anche il rating a breve termine portandolo da Prime-1 a Not-Prime rating, ritenendo anche in questo caso che la nuova valutazione è in grado di riflettere meglio i rischi a cui il paese ellenico risulta soggetto nel breve termine.

Taglio rating Grecia e Portogallo ipotizzato da Moody’s

L’allarme che nelle ultime settimane ha coinvolto il Portogallo è tutt’altro che rientrato, nei giorni scorsi gli esperti hanno espresso parole rassicuranti affermando che la situazione del paese è completamente diversa rispetto a quella della Grecia, tuttavia questa mattina l’agenzia di rating Moody’s ha avvertito che potrebbe tagliare il rating della Grecia da “A3” a “Baa” e quello del Portogallo da “Aa2” a “Aa3”.

Moody’s, inoltre, non ha escluso la possibilità di portare il rating della Grecia al livello “junk”, così come pure il rating del Portogallo ad un declassamento di due gradini a “A1”.

Sistemi bancari europei a rischio per crisi Grecia

Il tanto temuto effetto domino della crisi greca sembra possa trasformarsi in realtà, ad ipotizzarlo è Moody’s che vede un possibile contagio a danno dei sistemi bancari di alcuni paesi europei, in primis Portogallo, Spagna, Italia, Irlanda e Gran Bretagna.

Secondo l’agenzia di rating, in particolare, il rischio di contagio riguarda tutti quei sistemi bancari suscettibili di essere influenzati dai timori di mercato per possibili abbassamenti del rating sovrano, gli stessi sistemi bancari che prima di subire questo tipo di pressione si sono trovati a dover contrastare il problema delle bolle sui prezzi e quello dell’esposizione ai prodotti finanziari strutturati. Una tipologia di sistema bancario che si ritrova soprattutto in Spagna, Portogallo e, in un misura inferiore, anche in Italia.

Spagna evita la crisi, rating confermato da Fitch e Moody’s

Marco Cecchi de’ Rossi, managing director di Fitch Italia, in occasione di un incontro tenuto presso l’Università Bocconi di Milano, ha sottolineato la necessità di non creare falsi allarmi in relazione al tanto temuto effetto domino della crisi che ha colpito la Grecia, secondo l’economista la posizione della Grecia è completamente diversa da quella della Spagna e del Portogallo.

Una tesi questa che si è rivelata fondata, almeno per quanto riguarda la Spagna. Le agenzie di rating Fitch e Moody’s hanno infatti deciso di lasciare invariato il rating sul debito sovrano spagnolo a AAA.

Banche greche declassate da Moody’s

Il progressivo indebolimento del quadro macroeconomico della Grecia ha portato l’agenzia Moody’s a declassare ben cinque istituti bancari, si prevede infatti che la situazione di difficoltà che sta colpendo il Paese avrà un impatto negativo sugli asset delle banche.

Le banche che sono state colpite dal giudizione negativo dell’agenzia sono National Bank of Greece, il cui giudizio è passato a A2 da A1, Piraeus Bank, che è stata portata a Baa1 da A2, EFG Eurobank Ergasias, Alpha Bank e Emporiki Bank of Greece, che passano a A3 da A2. Al contempo Moody’s ha declassato anche il rating sui depositi e il debito di Emporiki Bank of Greece.

Moody’s abbassa rating Islanda dopo referendum

All’inizio dell’anno avevamo discusso della questione riguardante l’Islanda, che si trova al centro del polverone sollevato dopo la cosiddetta legge Icesave.

Moody’s si è dichiarata nelle scorse ore molto preoccupata per le conseguenze economiche che potrebbe avere il voto degli islandesi al referendum sulla Icesave.

Ricordiamo che questa legge riguarda i rimborsi ai risparmiatori del Regno Unito ed islandesi che sono stati interessati dal crack delle banche islandesi appunto.

Moody’s mantiene rating A2 su Grecia

La decisione della Grecia di adottare misure straordinarie per 4,8 miliardi di euro ha avuto effetti positivi per le Borse europee, a contribuire in modo positivo sono state anche le dichiarazioni di Moody’s che ha definito la notizia un chiaro segnale dell’intenzione del governo di Atene di riassumere il controllo delle finanza pubbliche.

L’agenzia ha inoltre precisato che il mantenimento del rating ai livelli attuali dipenderà esclusivamente dall’attuazione da parte della Grecia delle misure annunciate, nel corso dell’implementazione delle misure Moody’s ha infatti deciso di voler mantenere l’attuale rating, pur sottolinenado che ci saranno dei declassamenti nel caso in cui le riduzioni del deficit saranno inferiori rispetto a quanto promesso.

Mercati instabili nel 2010, parola di Moody’s

Piazza Affari

All’indomani della notizia di un nuovo record per il debito pubblico italiano, che ha raggiunto quota 1.800 miliardi di euro, l’agenzia di rating Moody’s lancia l’allarme sul settore della finanza pubblica e del debito che nel 2010 avrà come conseguenza una forte volatilità dei mercati europei.

La volatilità dei mercati nel corso del prossimo anno, secondo l’agenzia di rating, sarà principalmente riconducibile al fatto che i principali paesi dovranno ritirare le misure di aiuto e di sostegno messe a disposizione delle banche, operazione questa che dal punto di vista della tempistica e della modalità di esecuzione rappresenta un grosso rischio, soprattutto per le economie avanzate.

Moody’s taglia rating società di Dubai

moodys-logo

Dopo la vicenda di Dubai dei giorni scorsi il clima attorno alle società di questo paese è cambiato in modo radicale, infatti è proprio notizia di poche ore fa la decisione da parte di Moody’s Investors Service di tagliare il giudizio su tutte le 6 società che emettono debito legate al governo di Dubai.

Nel comunicato ufficiale dell’agenzia americana viene sottolineato che questa scelta è dettata dalle ultime dichiarazioni del Governo, che fanno intendere che non sia possibile pensare ad un sostegno del Governo stesso verso società che non sono parte o garantite dall’esecutivo.

Conseguenze moratoria richiesta da Dubai World

Lse

La moratoria sul debito chiesta da Dubai World come previsto ha avuto pesanti ripercussioni, anzitutto Moody’s ha tagliato il rating di sei importanti imprese legate al Governo di Dubai, tra queste Dp World che è passata da A3 a Baa2, Dubai Electricity and Water Authority che da A3 sono passate a Baa2 e il gruppo immobiliare Emaar Properties che da Baa1 è passato a Ba2.

A subire pesanti ripercussioni anche i titoli del London stock exchange, le azioni della società che gestisce la piazza londinese sono infatti crollate, circostanza dovuta al fatto che Dubai con la sua quota del 20% è il primo azionista della società di gestione del mercato inglese e le notizie delle difficoltà di Dubai World hanno spaventato gli investitori.